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MotoGP | Novità regolamentari, aumentato il numero di motori disponibili. Nel 2023 nuovo protocollo per il controllo delle pressioni degli pneumatici

di Alyoska Costantino
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Pubblicato il 13 Maggio 2022 - 22:48
Tempo di lettura: 4 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
MotoGP | Novità regolamentari, aumentato il numero di motori disponibili. Nel 2023 nuovo protocollo per il controllo delle pressioni degli pneumatici
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La Commissione dei Gran Premi si è accordata sull’aumento dei propulsori (da sette ad otto), il Direttore Tecnico Aldridge sull’introduzione di nuovi metodi di controllo sulle gomme (ma non a stagione in corso).


L’aspetto tecnico della MotoGP in questo 2022 si è improvvisamente rivelato una fastidiosa spina nel fianco per la Federazione Internazionale di Motociclismo, Dorna Sports e tutte le altre parti coinvolte direttamente nel Motomondiale. Lo scandalo della pressione sugli pneumatici, polemica sbocciata in settimana e che parrebbe coinvolgere una larghissima parte dei team MotoGP, ha fatto scattare la miccia su una revisione del regolamento tecnico della massima categoria delle due ruote.

Quest’oggi, nel pieno delle libere del GP di Francia, sono state divulgate nuove disposizioni su due temi principali: quello legato ai motori e quello relativo agli pneumatici. Sul primo punto, la Commissione dei Gran Premi (formata da Carmelo Ezpeleta, Paul Duparc, Hervé Poncharale Biense Bierna) ha deciso di comune accordo di aumentare il numero di unità motore che un pilota può utilizzare durante l’arco di una stagione.

Fino allo scorso anno, infatti, i calendari del Motomondiale prevedevano meno di venti gare all’anno, ma dal 2022 il numero è salito a ventuno. Per questo motivo, il limite di propulsori utilizzabili è salito da sette ad otto unità per ciascun contendente, mentre per i team che hanno disposizioni le concessioni tecniche (fino a quest’anno solo Aprilia, ma dal prossimo anno anch’essa ne sarà priva) il limite sale da nove a dieci.

Il propulsore aggiuntivo, tuttavia, può essere utilizzato solo a partire dalla diciannovesima gara stagionale (nel caso specifico del 2022 si sta parlando del Gran Premio d’Australia a Phillip Island, terzultima prova del mondiale) e sarà convalidato solo se il calendario di inizio stagione vedrà al proprio interno ventuno o più appuntamenti.

Il tema più scottante, in ogni caso, è rimasto quello delle gomme. In seguito alla polemica sulle pressioni fuori norma utilizzate dai team, la Commissione tecnica condotta da Danny Aldridge ha deciso di muoversi in questa maniera: “In collaborazione con la MSMA e su richiesta della MSMA, la Direzione Tecnica del campionato sta attualmente valutando un nuovo protocollo di monitoraggio della pressione degli pneumatici. Questa procedura prevederà l’introduzione di un sistema unico di sensori e ricevitori, individuato come unico modo per ottenere dati affidabili per le verifiche tecniche”.

“Oltre a ciò, è stato discusso con la MSMA un protocollo dettagliato su come verranno applicate le nuove norme ed è stato concordato all’unanimità che non sarà attuato prima dell’inizio della stagione 2023”.

“Il protocollo è stato concordato in via preliminare all’interno della MSMA a condizione che fosse valutato da tutti i costruttori durante la stagione 2022. Per agevolare la valutazione, i marchi hanno concordato all’unanimità la condivisione dei dati sugli pneumatici dei loro piloti con le altre case costruttrici dopo ogni GP. Essendo i dati diffusi di propria iniziativa e i sensori tarati individualmente da ciascun team, non è possibile verificarne l’accuratezza”. 

“Come concordato con MSMA, Michelin, Dorna, FIM e IRTA, il regolamento sugli pneumatici continuerà a essere applicato come avviene da molti anni, sotto il controllo del Direttore Tecnico e Michelin, fino al momento in cui la nuova procedura sarà pronta per essere introdotta”.

In parole povere, il direttore tecnico del campionato studierà sì un metodo di monitoraggio univoco a cui tutte le squadre dovranno adeguarsi, ma per quanto riguarda il prosieguo della stagione 2022 tutto proseguirà come prima, eccezion fatta per la condivisione dati tra le squadre delle pressioni utilizzate che però, per taratura e non, non può essere verificata adeguatamente.

La commissione tecnica se n’è quindi lavata le mani, mantenendo la politica attuale che potrebbe seriamente rischiare di falsificare un campionato combattutissimo, o peggio potrebbe portare a situazioni poco sicure e pericolose per un pilota.

Fonte immagine: yamahamotogp.com


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