MotoGP | Marc Márquez, lettera ai tifosi dopo il quarto intervento: “Ho speranza di gareggiare senza dolore e divertirmi”

MotoGP
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alessandra Leoni @herroyalblues
29 Giugno 2022 - 11:00
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Il campionissimo spagnolo ha scritto una lettera ai suoi fan sul suo stato di salute. Ecco le parole di Márquez

A casa in vista del recupero, Marc Márquez ha deciso di aprirsi ai suoi tifosi con una lettera di ringraziamento in cui l’otto volte campione del mondo parla del suo ultimo intervento al braccio destro e delle sue sensazioni prima e dopo l’operazione, con una visione sul futuro ed il ritorno alle corse. Ecco il testo integrale della sua lettera.

“Ho ricevuto molti messaggi di incoraggiamento da voi fan e sono apprezzati, soprattutto in un momento come questo. Voglio farvi sapere come sto procedendo con il mio recupero.

L’idea che forse mi sarei dovuto sottoporre a un’altra operazione c’era già da settembre dell’anno scorso. Controllavamo il mio braccio periodicamente, per vedere l’evoluzione della frattura dopo il terzo intervento. Quando è arrivato il prestagione, mi sono voluto convincere che ce l’avrei fatta, usando come mio motto la frase “il potere è nella mente”. Tuttavia, con l’inizio della stagione, mi sono reso conto che i limiti erano molto grandi. La mia idea era di gareggiare per tutta la stagione – dato che l’osso non era consolidato al cento per cento dalla terza operazione – pur conoscendo i miei limiti e nascondendo il disagio, per evitare le domande giornaliere. Solo le persone più vicine a me erano a conoscenza della situazione.

Il momento decisivo è arrivato intorno al GP di Francia, quando tutto era pronto per una TAC 3D. Abbiamo deciso così di affrontare una nuova operazione. L’intervento negli Stati Uniti mi ha sorpreso molto, per il modo in cui hanno pianificato il periodo pre-operatorio e post-operatorio. È molto diverso dalla Spagna. Il periodo post-operatorio è stato molto veloce, sono stato subito dimesso, autorizzato a volare e sono potuto tornare a casa. La preparazione, invece, è stata molto accurata e tutto è stato fatto con largo anticipo.

Prima dell’operazione ero di ottimo umore, ma nelle ore successive mi sono sentito peggio, a causa dell’anestesia e del dolore. Sono stato male per due o tre giorni, ma poiché non era la prima volta che il mio braccio veniva operato e sapevo già cosa avrei provato, ero consapevole che il dolore fosse normale e che sarebbe diminuito in seguito.

Ora mi sento abbastanza bene, perché non c’è dolore. Ho ancora il braccio immobilizzato e sto facendo leggeri esercizi di mobilità passiva. Mi sento motivato, perché la sensazione è buona e sono entusiasta di iniziare il recupero non appena i medici me lo confermeranno, per vedere se il mio braccio funziona come dovrebbe.

La mia sensazione attuale è di speranza. Per il modo in cui stavo gareggiando, non mi vedevo in sella ancora per molto, forse ancora per un anno o due. Dopo l’intervento a Rochester, ho la speranza di poter continuare a gareggiare senza dolore e di potermi divertire in moto.

Sono in attesa di una radiografia che verrà effettuata alla sesta settimana. A seconda del risultato di questa radiografia, sceglieremo il percorso di recupero. Fino ad allora mi sto godendo un po’ di vacanza, perché non è ancora possibile iniziare il recupero al 100%.

Al momento, anche se mi sembra di avere molto tempo libero, pianifico bene ogni giornata. Mi alzo presto e vado a fare una passeggiata di un’ora e mezza. Poi cerco di tenermi occupato con le telefonate con il team, con la mia famiglia o con le cose di casa. Nel pomeriggio, ho iniziato a lavorare delicatamente sulla parte inferiore del corpo e un po’ sul braccio sinistro.

A volte mi fermo a riflettere sulla motivazione e, nel mio caso, l’unica conclusione a cui arrivo è che la mia deriva dalla passione e dall’entusiasmo. È sempre la stessa da più di dieci anni. Mi spinge anche a pensare all’obiettivo, che è quello di divertirmi e competere a un buon livello, senza soffrire o avere dolore.

Devo dire che non sono solo in questo percorso di recupero. Sono stato sostenuto da piloti come Àlex Crivillé – che ha vissuto un’esperienza simile – Alberto Puig – che è la persona con cui sono più in contatto, perché è anche il Team Manager del Team Repsol Honda – e anche da Mick Doohan – perché ha avuto degli infortuni gravi. Sono le persone che mi hanno consigliato di più e le ringrazio per il loro sostegno.

C’è anche un punto di riferimento in Rafa Nadal: anche quando si pensava che fosse finito è riuscito a superare il dolore e a vincere di nuovo. Ero con lui al Masters 1000 di Madrid. So tutto quello che ha patito ed è per questo che è un punto di riferimento per me, perché anche se non è al meglio, è capace di vincere tornei come il Roland Garros. Ricordo che in una conferenza stampa ha ammesso che il dolore ha cambiato il suo umore, e lo capisco.

Prima di salutarvi, voglio ringraziarvi ancora una volta per il sostegno che ricevo da tutti voi. Vi prometto che farò tutto il possibile per gareggiare di nuovo e trascorrere dei bei momenti insieme.

Immagine: Media HRC

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