MotoGP | Marc Márquez in conferenza stampa “Tra una settimana avrò una tac importante”

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Matteo Gaudieri
20 Agosto 2022 - 19:37
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L’iberico, in occasione del Gran Premio d’Austria, ha parlato ai microfoni di una conferenza stampa per fornire aggiornamenti circa la sua condizione fisica. Oltre allo stato di salute del braccio, Márquez ha spiegato la situazione che sta vivendo Honda

Marc Márquez è tornato in un paddock MotoGP in occasione del Gran Premio d’Austria; per il pluridecorato alfiere Honda HRC si tratta della prima apparizione televisiva dopo la decisione di interrompere anticipatamente la stagione per operarsi nuovamente al braccio destro.

Attraverso una conferenza stampa indetta al giovedì, lo spagnolo non ha solo affrontato la questione riguardante il proprio stato di salute e la convalescenza, ma ha toccato, grazie anche alle domande dei giornalisti presenti, tematiche come la situazione in casa Honda e il lavoro che deve essere svolto per uscire dal vortice negativo dal punto di vista tecnico e da quello sportivo.

Di seguito la trascrizione completa dell’intera conferenza:

“Al Mugello vi ho informati della mia decisione. Ora sembra che tutto stia andando per il verso giusto, ma so che le decisioni sono molto importanti. Come ti ho detto (al giornalista, ndr) o avrei preso quella scelta o avrei concluso la mia carriera, sembra stia andando tutto bene ma per questo motivo io e i dottori teniamo cura di tutti i passi fatti. Stiamo procedendo lentamente e in modo sicuro, ma sappiamo quanto sia importante questo recupero. Mi sento bene, è vero che alla fine è un braccio con quattro operazioni ma sta lavorando normalmente. Sto già praticando esercizi che prima erano impossibili, settimana prossima avrò un controllo importante, una tac, dove capiranno se posso aumentare i pesi e quando. Appena guiderò una moto per la prima volta in futuro capirò se è stato fatto abbastanza o no, ma al momento siamo ottimisti perché ogni settimana sto aumentando il lavoro e il braccio sta reagendo nel modo giusto”.

“Honda HRC è in un momento difficile, non solo con un pilota ma con tutti. Quando tutti i piloti sono in difficoltà significa che il progetto non sta attraversando la sua fase migliore, ma è vero che, come già detto al Mugello, ho avuto l’esperienza del 2020 e del 2021 di stare lontano dai circuiti per tanto tempo, staccandomi; quando sono tornato poi tutto era nuovo, per cui questa volta ho deciso di restare in contatto con Santi Hernandez, Stefan Bradl e specialmente col mio team; anche mio fratello guida una Honda, ma preferisco mantenere un rapporto ben saldo con la mia squadra e con gli ingegneri Honda. Non sono qui per guardare le moto girare in pista, voglio parlare con Honda e gli ingegneri per essere più coinvolto nel progetto, perché quando si vive una situazione difficile tutte le persone devono seguire la stessa identica direzione. Siamo in una situazione difficile ed è impossibile che una persona faccia la differenza, il lavoro di squadra è la cosa più importante oggi ed è quello che stiamo facendo”.

“Sin dall’operazione, le prime sei settimane, dove non ho mosso il braccio, le ho passate in modo conservativo seguendo i dottori, così che loro potessero monitorare tutto: una settimana in più è meglio di essere troppo ottimisti. Poi ho iniziato a muovere il braccio nelle successive due settimane col fisioterapista e nell’ultimo periodo ho iniziato a lavorare con l’elastico, aumentando fino al check del dottore, che deciderà se sarò in grado di aumentare ancora di più per poi stilare un piano. Capiremo subito quando tornerò. Una cosa è l’osso, un’altra cosa è l’insieme dei muscoli. Aspetterò un’altra settimana se necessario: quando mi sentirò in grado di guidare una MotoGP in un modo più o meno accettabile allora tornerò. Dobbiamo tenere cura di tutte queste cose”.

“Non ho provato gli ultimi pezzi della moto, ma arrivando al Mugello la moto era difficile e non si riusciva a trarre profitto. Non erano dettagli, ma un problema enorme. La cosa più importante però non è la moto, ma il progetto e la coordinazione: le informazioni all’interno della squadra sono le cose più importanti e devono scorrere in tutte le aree correttamente. Se i dati scorrono al meglio e tutte le persone lavorano motivate nella stessa squadra, sicuramente usciremo da questa situazione. L’obiettivo è capire il progetto 2023”.

“Quando parlo di squadra non parlo di ‘persone’ ma di ‘concetti’. Stiamo vedendo che le squadre europee stanno lavorando in modo diverso e che Honda sta lavorando molto, ma quando dico che ‘bisogna cambiare la squadra’ intendo i concetti, la coordinazione, il cercare di trovare una soluzione. Non sono la persona giusta per dire cosa sia giusto, perché Honda è il marchio che ha vinto più mondiali e sono qui perché credo in loro e perché voglio tornare top con loro, ma è vero che devono comprendere la via per organizzare il tutto al meglio. Più gare facciamo e meno test svolgiamo, quindi il lavoro in fabbrica diventa sempre più importante, ma pista e factory devono cooperare. Non sono l’uomo adatto per dire come devono organizzare la squadra, sono un pilota. Ovviamente chiedo una moto che sia la più forte in pista, è il mio obiettivo con Honda. HRC è qui per vincere titoli e l’obiettivo è combattere per l’alloro. Anche se il feeling non sarà ottimale, l’obiettivo per la successiva pre-stagione sarà quello di vincere il mondiale, ma è vero che ora sembra che ci sia una mentalità più aperta e che tutti lavorino insieme nella stessa direzione”.

“Non voglio dire che Honda debba lavorare come gli europei, perché lo stile giapponese ha funzionato molto durante gli anni passati vincendo molti titoli, ma è vero che il mondo sta cambiando insieme al campionato e devi trovare il modo di migliorare per confermarti al top, come quando arrivano nuovi piloti e cambia lo stile di guida. In questo caso Honda sta lavorando duramente, ma è importante che in questo momento difficile non ci sia panico, che rappresenterebbe il peggior nemico possibile. È importante analizzare la situazione e credo in loro, mi sono operato al braccio per tornare al top con Honda, questo è il mio obiettivo”.

“La mia intenzione è di correre qualche gara quest’anno, settimana prossima avrò la risposta se sarà possibile o no. Non voglio dare per certo se ci sarò per una, due o tre gare, settimana prossima mi diranno la situazione del braccio e se sarà ok inizierò a lavorare: tornerò quando sarò pronto, poiché sarà importante preparare il 2023”.

“Voglio una moto vincente. Lo stile della moto dello scorso anno o di due anni fa magari oggi non funziona, perché la categoria sta cambiando: prima le moto erano basse e corte, ora stanno diventando grandi e alte, per cui dobbiamo e devono capire. Posso dire quali sono i nostri punti deboli ma loro hanno i numeri e io credo negli ingegneri: se dicono che sono convinti di qualche cambiamento allora crederò loro”.

“Il momento peggiore mentalmente è stato prima di aver deciso di operarmi. Dopo l’intervento, ero già convinto e ottimista che avrebbe funzionato, perché prima di aver deciso ero in un momento difficile, dove avevo dei dubbi se il problema fosse la moto o il braccio. Ho cercato di seguire il mio istinto e quello che sentivo nel mio corpo. Anche ora ho i dubbi di quello che sarà, quando guiderò una MotoGP saprò se sarà tutto ok o no”.

Immagine di copertina: Twitter / Marc Márquez

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