MotoGP | Intervista esclusiva a Mat Oxley

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Andrea Ettori @AndreaEttori
8 Ottobre 2021 - 14:45

Lo storico giornalista britannico del Motomondiale racconta il suo rapporto con Valentino Rossi e il libro a lui dedicato, prossimo all’uscita


Ci sono personaggi nel mondo nel motorsport che rendono speciale e per nulla “noioso” l’ambiente in cui vivono. Uomini che sanno cosa dire nel momento giusto e contribuiscono alla crescita del motociclismo, in questo caso, nel mondo.

Mat Oxley è prima di tutto un “racer” e poi un grandissimo commentatore e scrittore che da oltre 30 anni racconta il Motomondiale attraverso la propria passione e competenza.

Vincitore del Tourist Trophy (1985, categoria Production 100-250cc) e grande interprete delle gare endurance, nel corso degli anni Oxley ha scritto le più belle biografie che si possono trovare sul mercato, dedicate a piloti del calibro di Valentino Rossi e Mick Doohan.

Ed è proprio di Valentino che si parla in questa intervista che Mat Oxley ha concesso gentilmente a noi di P300.it, anche per parlare del suo nuovo lavoro in arrivo nel 2022 dal titolo “Valentino Rossi, all his races”.

Mat, come ti sei sentito quando hai sentito il discorso di ritiro di Valentino?
“Mi sono sentito felice. E il motivo principale è che tra il 2017 e il 2018 ho iniziato a lavorare ad un libro sulla sua carriera, che racconterà ogni sua gara corsa dalla primavera del 1995 quando debuttò nell’europeo 125cc, e volevo concluderlo!

Tornando seri, mi sono sentito davvero felice. Ora è arrivato il momento giusto. Lo scorso anno è salito sul podio una volta e in altre occasioni ci è andato vicino, ma quest’anno è tutto molto diverso. I suoi tempi sul giro talvolta sono ancora buoni come una volta, ma gli avversari sono diventati più veloci e forti. Non sono tra coloro che pensano che avrebbe dovuto ritirarsi prima. Lui ama correre in moto, quindi ha voluto continuare a farlo finché non ha capito che il suo tempo era finito.

La sua carriera è unica ed è durata più di un terzo di tutta la storia del Motomondiale. È incredibile, nessuno ci è mai riuscito, nemmeno in F1!”.

Per te, che sei stato un pilota vincente ed un grande lavoratore, cosa rappresenta Valentino?
“Rossi rappresenta tutto ciò che amo delle competizioni motociclistiche. Lui è un guerriero, un po’ selvaggio nel suo modo di vivere la vita, molto ‘rock and roll’”.

Puoi raccontarci un episodio che ricordi particolarmente?
“Quando ho scritto la mia prima biografia di Valentino, alla fine del 2001, ero solito fargli visita nel suo appartamento di Londra a St. James Square. Era un piccolo appartamento in una zona molto costosa della città. Sono andato a trovarlo qualche volta e c’era sempre Uccio addormentato e russante sul divano, perché avevano trascorso la serata precedente al nightclub. Era divertente! Vale viveva una vita davvero selvaggia a quei tempi!”.

Quando hai cominciato a lavorare al libro che verrà pubblicato a gennaio?
“Ora che mi fai questa domanda ricordo di avere firmato il contratto per la scrittura a novembre 2015! Suppongo che gli editori pensassero che si sarebbe ritirato nel 2017 o nel 2018, quindi il libro sarà molto più grande di quanto previsto originariamente”.

Che MotoGP sarà senza Valentino?
“Sarà una MotoGP differente. Valentino ha influenzato la carriera di molti piloti, esattamente come ha fatto Michael Doohan prima di lui. Doohan era un pilota serio al 100%, così anche tutti gli altri lo erano. Vale non era così serioso, almeno visto da fuori, così anche altri piloti hanno cercato di essere divertenti come lui.

Sarà interessante vedere se la MotoGP perderà fans per il ritiro di Valentino. Non penso che lo vedremo sempre nel paddock, perché inizierà anche a correre con la Ferrari 488 GT per preparare il debutto alla 24h di Le Mans”.

C’è un pilota che ti affascina particolarmente, magari anche da altre categorie?
“Marc Márquez, perché anche lui è unico, seppur per altre ragioni. Nessuno ha mai guidato una moto come fa lui adesso, facendo scivolare la ruota anteriore ad ogni curva. Ora non può farlo sempre, ma penso che dall’anno prossimo riprenderà normalmente a farlo. Se dovesse riuscire a vincere di nuovo il titolo sarebbe il ritorno più incredibile di sempre, nessuno è mai rimasto fuori dai giochi per nove mesi riuscendo poi a tornare campione. Poi aggiungerei Toprak Razgatlioğlu: come ho detto, amo i piloti selvaggi!”.

Quanto tempo ti è necessario per realizzare tutto il lavoro che svolgi?
“Svolgo questo lavoro da 34 anni, ho fatto molta pratica! Ora scrivo molto più rapidamente di un tempo. Un blog per Motor Sport Magazine può prendermi un’ora o due, una storia particolare per una rivista forse mezza giornata. Ma ovviamente prima c’è bisogno di tanta preparazione: organizzare interviste, viaggiare per prendere parte ad eventi, intervistare i piloti eccetera. Ma ora amo il mio lavoro più di quanto non abbia mai fatto”.

Quali sono i tuoi obiettivi futuri?
“Non ho mai avuto veri obiettivi. Continuo a fare ciò che ho sempre fatto, percorrendo sempre la stessa strada e osservando ciò che trovo nel percorrerla. Non credo che una persona che fa un lavoro da 34 anni possa avere dei nuovi obiettivi”.

Immagini: archivio Oxley

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Un Commento su “MotoGP | Intervista esclusiva a Mat Oxley”
Marina dice:

Salve, vorrei segnalare che dalla fine di Ottobre sarà in vendita su Amazon la traduzione in italiano del libro di Oxley STEALING SPEED – IL PREZZO DELLA VELOCITÀ. Il libro l’ho tradotto io e viene pubblicato da una piccola casa editrice italo-spagnola, specializzata solo in libri sulla motocicletta, fondata da me e mio marito un anno e mezzo fa: La Mala Suerte ediciones.
Marina Cianferoni

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