Il marchio Suzuki ha un passato leggendario nel mondo delle corse a due ruote, una storia che nel 2020 raggiunge sessant’anni. Per celebrarlo al meglio sarebbe necessaria una stagione MotoGP degna di questo marchio e, a tal proposito, quest’oggi sono stati tolti i veli dalla nuova GSX-RR, che sarà guidata nuovamente dalla giovane coppia spagnola formata da Álex Rins (quarto anno in première classe per lui) e Joan Mir (al secondo anno).
Uno sguardo va sicuramente alla nuova moto, presentata proprio a Sepang dove, da domani, si svolgerà la parte più succosa dei test dopo lo shakedown tenutosi dal 2 al 4 febbraio. In termini di livrea, la moto 2020 presenta una tinta laterale grigio-chiara che riveste tutta la pancia della moto fino ad arrivare al codone, mantenendo per il resto il classico azzurro come colore ufficiale del marchio di Hamamatsu. L’estetica però non è tutto, tanto che alcune soluzioni studiate negli anni scorsi, come il doppio scarico, il codone lungo e la carena con le due bandelle anteriori, si ripresentano sulla moto 2020.
Suzuki è quindi pronta allo step successivo in campionato, ovvero arrivare nei primi tre e lottare per il mondiale. Lo spera anche il project leader del reparto MotoGP, Shinichi Sahara: “La scorsa stagione ci ha dato indicazioni importanti circa il nostro grado di competitività rispetto alle altre squadre e ha contribuito alla crescita del progetto della nostra MotoGP, riguardo al pacchetto tecnico della GSX-RR, al metodo di lavoro utilizzato all’interno del team e, ultimo ma non meno importante, alla consistenza e all’esperienza di Rins e Mir. Abbiamo avuto diversi buoni risultati e due magnifiche vittorie, il che è molto positivo, ma c’è la chiara sensazione che il nostro potenziale possa essere sfruttato ancora meglio. È questo lo spirito con cui ci buttiamo nella stagione 2020, sfruttando 60 anni di esperienza nelle corse per dare il meglio e ambire a risultati ancora migliori. Dal nostro ritorno alle corse nel 2015 abbiamo compiuto tanti passi avanti, piccoli ma costanti, che ci hanno portato ai massimi livelli nelle competizioni, e ad avere più di un pilota vittorioso o in zona podio. Ora siamo chiamati a migliorare ulteriormente questa competitività e a salire un altro gradino, dimostrandoci capaci di lottare con continuità per le prime posizioni”.
Ken Kawauchi, capo del reparto tecnico, si è espresso a sua volta: “La colorazione celebrativa che adottiamo quest’anno sulle nostre carenature rappresenta una lunga storia nelle competizioni, costellata da tanti successi. Averla scelta ci dà una spinta ad ottenerne di nuovi. Sin dal principio la filosofia Suzuki è sempre stata progettare un pacchetto iniziale valido ed evolverlo poi con affinamenti tecnici piccoli ma continui. Questa strategia ha dato i suoi frutti negli ultimi anni, con podi e vittorie nell’attuale MotoGP, e credo che possa funzionare altrettanto bene anche nel prossimo futuro. Abbiamo già sviluppato un motore dalle caratteristiche inedite che è stato molto apprezzato dal nostro test rider Giuntoli, oltre che dai nostri piloti ufficiali Rins e Mir durante i test svolti a Valencia e Jerez. Questa costituirà con ogni probabilità la base su cui lavoreremo durante i test a Sepang e in Qatar prima dell’inizio della stagione. Durante l’inverno abbiamo lavorato per trovare nuove soluzioni a livello di assetto e di regolazioni, oltre che sul fronte dell’elettronica. Anche la carenatura giocherà un ruolo importante e ci accingiamo a provare alcune soluzioni che speriamo possano aiutarci a migliorare le prestazioni complessive”.
E’ toccato poi al team manager Davide Brivio: “La stagione 2019 è stata importante per noi per abbiamo mostrato progressi costanti durante tutto l’anno e penso sia questo il giusto cammino al successo. Álex ha ottenuto due vittorie che erano il nostro obiettivo prima della stagione e poi altri podi. Abbiamo imparato molto ed è stato un altro passo importante per Álex e per il team. Siamo molto felici anche per Joan perché ha mostrato progressi costanti e ha superato l’infortunio piuttosto importante di Brno per concludere la stagione con alcune gare molto solide. Non solo i risultati sono stati fantastici, ma anche l’intero approccio al weekend di gare e il metodo di lavoro. Da entrambe le parti possiamo apprendere lezioni dal 2019 verso il 2020. Di certo sarà un anno speciale per Suzuki in quanto è il sessantesimo anno di corse, perciò ci sentiamo ancor più motivati per fare bene davanti a tutta la nostra compagnia e ai nostri fan. I nostri ingegneri in Giappone hanno lavorato su molti elementi e piccoli dettagli oltre il motore, durante l’inverno abbiamo provato a migliorare il nostro buon pacchetto. I piloti sono pronti ed entusiasti, perciò credo che dovremo puntare l’obiettivo sul migliorare ancora e ancora le performance del team con entrambi i piloti”.
Finalmente è arrivato il turno dei piloti, partendo dal caposquadra Rins: “La scorsa stagione mi ha regalato una delle più grandi emozioni che si possano provare, quella di vincere la mia prima gara in MotoGP. È un sogno che si è realizzato e la seconda vittoria è stata altrettanto grandiosa. Porterò con me queste sensazioni nel 2020, così come la consapevolezza della crescita che ho compiuto. Una delle lezioni più importanti che ho imparato riguarda come gestire meglio una gara, specialmente quando mi trovo in testa o sono impegnato in un duello. Porterò in gara la livrea speciale per i 60 anni di Suzuki nelle corse e sono molto orgoglioso di ciò. Una delle cose più belle che si provano a correre per Suzuki è che ti senti immerso in un’autentica atmosfera familiare; io non so se fosse già così anche in passato ma a me sembra che faccia parte del DNA di Suzuki, così come la voglia di lottare continuamente per la vittoria, un atteggiamento che può fare davvero la differenza. Ora nel 2020 dobbiamo restare concentrati e ottenere buoni risultati, sicuramente un maggior numero di podi e magari anche più vittorie. Questo è il metodo per raggiungere il successo: piano piano, un passo dopo l’altro, lavorando duro tutti assieme”.
Joan Mir è chiamato a una stagione decisamente più convincente rispetto alla precedente, ma anche lui si definisce pronto per la prima stagione del decennio: “ Le mie aspettative sono sicuramente più alte rispetto allo scorso anno, perché non sono più un debuttante. Abbiamo chiuso la scorsa stagione sulla buona strada, con miglioramenti costanti che mi hanno aiutato a superare i problemi dopo l’incidente di Brno e mi hanno portato a fare gare molto positive alla fine della stagione. Il primo è stato un anno di apprendimento, una MotoGP è una belva che devi imparare bene a controllare e in questo ho avuto un grande aiuto da tutta la mia squadra. Ora voglio sviluppare la mia esperienza e cominciare a veder comparire il mio nome tra quelli dei top rider. Mi sono allenato molto bene durante l’inverno, mi sono focalizzato sulla preparazione fisica e anche sulla fluidità nella guida, che è una delle cose che io credo richieda la mia GSX-RR. A parte questo, sono molto impaziente di saltare di nuovo in sella alla mia moto a Sepang e di migliorarmi ancora. Sarò un anno importante per Suzuki e la colorazione blu-argento dona tanto alla mia GSX-RR: sono fiero di vivere quest’annata storica e di portare il simbolo di una simile tradizione nelle corse sulla mia carenatura”.
Da domani, come detto, il team Suzuki scenderà in pista insieme a tutti gli altri per i primi test ufficiali dell’anno. Oggi, intanto, anche Yamaha Monster Energy e Yamaha Petronas presenteranno le proprie livree e line-up.
Fonte immagine: Suzuki Media
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