MotoGP | GP Valencia 2020, la cronaca della gara

MotoGP
Tempo di lettura: 4 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
15 Novembre 2020 - 18:26
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Segue la cronaca del Gran Premio della Comunità Valenciana 2020, penultima prova del campionato MotoGP. La gara, di ventisette giri e svolta sull’asciutto, è stata vinta da Franco Morbidelli su Yamaha M1 Petronas SRT, in volata su Jack Miller, pilota Ducati Pramac. La gara ha anche assegnato il titolo iridato piloti a Joan Mir.


Con l’asfalto sempre più caldo e quindi più abrasivo, nessun pilota in griglia sceglie come opzione la gomma morbida. Tutti optano per la M al posteriore, mentre c’è un po’ di divisione sullo pneumatico anteriore: Nakagami, Morbidelli e le due Suzuki scelgono una Hard; Miller, Viñales e Morbidelli scelgono la media anche per il davanti.

Alla partenza Morbidelli sfrutta bene la pole position ma Miller scatta meglio di tutti dalla prima fila, girando per primo alla curva Aspar. L’australiano va però largo oltre la via di fuga e permette a Morbidellli e Pol Espargaró di riprendersi le prime due posizioni. Lo spagnolo della KTM viene ripassato immediatamente alla curva 4, mentre a centro gruppo c’è già un colpo di scena, con Quartararo che sbaglia il riferimento della staccata di curva 2 e finisce largo, sprofondando nel gruppo. Mir supera Viñales in curva 8 per la nona posizione, ma la partenza migliore l’ha fatta il suo compagno Rins, già settimo alla fine del primo giro.

I primi tre fanno subito un leggero strappo sugli inseguitori con Nakagami, Oliveira e Zarco che non riescono a tenere il ritmo. Mentre Bagnaia fa un errore in curva 1 e perde tre posizioni nei confronti di Dovizioso e delle due Yamaha ufficiali, Quartararo prova un’affannosa rimonta cominciando a superare Álex Márquez per la 16a posizione.

Rispetto alla gara di Valencia 1, le Suzuki sono partite ben più sornione, ma Rins comincia comunque ad attaccare Zarco per il quinto posto. Il francese prova a difendersi staccando forte in curva 1 ma perde di netto l’anteriore, scivolando ad alta velocità nella ghiaia. Con l’uscita di scena del #5, guadagna una posizione anche Mir, che incrementa così il suo vantaggio virtuale sul leader Morbidelli. La curva 1 si rivela una discreta trappola, dove sbaglieranno anche Nakagami (sceso quinto dietro Oliveira) e Rossi.

Al nono giro, s’infrangono le ultime speranze iridate di Quartararo: anche lui, come il connazionale alla 1, perde all’improvviso l’anteriore senza preavviso, buttando al vento le ultime chance contro Mir. Le Suzuki hanno il vento in poppa adesso, con Rins che supera Oliveira e Mir che sorpassa Aleix Espargaró su Aprilia, lasciandolo in lotta con Dovizioso.

Davanti, il vantaggio di Morbidelli al comando raggiunge il secondo, ma nonostante il forcing Miller non sembra volersi risparmiare e continua a spingere forte. La gomma M anteriore di “Jackass” tiene botta e il suo distacco, nella seconda parte di gara, comincia a calare piano piano in un elastico senza fine. Dietro di loro Pol Espargaró è staccato e si deve difendere dalla risalita furiosa di Nakagami. Il nipponico dimostra però di avere troppa fretta, perché l’attacco arriva fuori misura alla Adrián Campos e lo porta alla caduta. Gara finita per il giapponese, mentre Rins eredita il quarto posto seguito da Binder.

Il duello a distanza tra Morbidelli e Miller continua, con l’inerzia a favore dell’australiano apparentemente. A cinque giri dalla fine il distacco scende per la prima volta sotto il mezzo secondo, e a due dal termine è addirittura sotto i tre decimi. Il fatidico momento arriva proprio all’inizio dell’ultimo giro, con Miller che sfrutta la maggior potenza del motore Ducati per sverniciare la M1 di Morbidelli. Franco però non ci sta e reagisce alla Doohan, con un altro scambio che arriva alle curve 4 e 5 e vede di nuovo Morbidelli prevalere. L’accelerazione finale prima della bandiera a scacchi è troppo breve per permettere a Miller il sorpasso, e Morbidelli può così vincere la sua terza gara dell’anno.

Miller conquista il suo terzo podio stagionale davanti a Pol Espargaró, nuovamente terzo, e ad Álex Rins. La festa è grande in casa Suzuki, perché grazie al settimo posto finale Joan Mir si aggiudica il titolo mondiale MotoGP con una gara di anticipo. Mir è il primo pilota Suzuki a vincere un mondiale MotoGP, il primo nella classe regina dai tempi di Kenny Roberts jr. in 500cc e il sesto assoluto dopo Marco Lucchinelli, Franco Uncini, Barry Sheene, Kevin Schwantz e lo stesso figlio d’arte americano. Suzuki Ecstar conquista invece il titolo a squadre.

Questi i risultati della penultima gara stagionale e la classifica piloti.

Fonte immagine: sepangracingteam.com

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