MotoGP | GP Thailandia: Márquez vince la prima gara della classe regina a Buriram

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
7 Ottobre 2018 - 10:54
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“Chi d’incrocio ferisce, d’incrocio perisce”. Questa è la frase perfetta per riassumere il finale del primo Gran Premio di Thailandia della classe MotoGP, conclusosi con la vittoria del campione del mondo Marc Márquez davanti al vicecampione Andrea Dovizioso, secondo in volata dopo un duello finale mozzafiato, un altro regalatoci dal duo. In terza posizione, contro ogni pronostico pre-weekend, Maverick Viñales sulla Yamaha M1, data per spacciata fin dalle prove e capace invece non solo di arrivare sul podio, non solo di poter combattere per la vittoria, ma anche di portare ben tre moto nei primi cinque, con Rossi quarto poco dietro ai tre arrivati sul podio e Zarco quinto, sebbene ben più staccato. Fuori Pedrosa nel fase cruciale della gara, un grande peccato considerando che Dani qui poteva dire la sua.

LA CRONACA

I minuti prima della partenza lasciano alcuni dubbi a piloti e team, con le nuvole che improvvisamente fanno capolino sopra il Chang Circuit coprendo il sole e abbassando le temperature. I primi cinque selezionano tutti una soluzione con solo Hard, mentre tra i primi solo Iannone punta sulla Media davanti. L’unico azzardo con la Soft al posteriore lo fa Aleix Espargaró sull’Aprilia.

In partenza scatta malissimo Iannone dalla seconda fila mentre Crutchlow accanto a lui sorprende Dovizioso e anche Rossi, tentando d’infilarsi al secondo posto dietro al compagno di marca Márquez ma entrambi gli italiani riescono a rimettersi davanti all’inglese in curva 3. Valentino è quindi secondo dietro al suo rivale, mentre Zarco è dietro a un Viñales partito bene stavolta. Settimo Miller davanti alle due Suzuki, mentre Rossi già alla fine del primo giro cerca di superare Marc davanti. Cade intanto Nakagami all’ultima curva.

Mentre Zarco e Viñales si scornano per il quinto posto che va a vantaggio dello spagnolo, i tempi in questa prima fase sono sul ’31 alto o addirittura ’32. Lo spagnolo decide di non tirare e di cedere l’onere a Valentino che non fa molto meglio a livello di ritmo, mentre Márquez viene sorpassato anche da Dovizioso.
La stessa scena si ripete con Rossi che fa sfilare la Ducati sul secondo rettilineo due giri dopo, lasciando Dovizioso a guidare il ritmo.

Il forlivese alza ulteriormente i tempi permettendo anche a Zarco, Rins e Pedrosa di riavvicinarsi. Il francese finisce largo alla 12 nel tentativo di riprendersi la posizione sulla Suzuki, perdendo però la posizione anche sul “Camomillo”. Da metà gara si comincia a spingere: Dovizioso e Márquez scendono sotto il ’31 e mezzo, ma anche la Yamaha di Valentino Rossi tiene quel ritmo, al contrario di Crutchlow che è visibilmente in difficoltà in trazione facendo da tappo agli inseguitori; ne approfitta la seconda M1 di “Top Gun” all’esterno di curva 1 e anche Pedrosa con la Honda.

Siamo a nove giri alla fine e i primi stanno spingendo ancora molto, ma nonostante questo Viñales e Pedrosa riescono a riprendere la coda di Valentino per tornare in lotta per la vittoria. Purtroppo, poco dopo Dani cade in curva 5 buttando via un weekend potenzialmente favorevole, e lasciando la lotta per la vittoria ai primi quattro. Viñales è il più veloce in pista invece, e passa il suo compagno di squadra che è invece in sofferenza; dietro di loro lotta per il quinto posto tra Rins e Zarco.

Il primo affondo di Márquez su Dovizioso lo si ha a quattro giri dalla fine in curva 3, ma la Honda arriva lunga e lascia così risfilare la GP18. Marc capisce che in fondo ai rettilinei attaccare la Ducati è quasi impossibile, e ci prova così in curva 8 a tre giri dalla fine, ma Dovizioso risponde subito alla 9; lo spagnolo ci riprova alla 8 anche al penultimo giro ma anche stavolta Dovi risponde in tempo in curva 12, all’inizio dell’ultimo giro. La genialata del campione del mondo è in curva 5, dove con la moto tutta di traverso infila Dovizioso resistendo al suo contrattacco. Questa volta all’ultima curva è il forlivese che deve provarci in staccata, ma proprio com’è successo a parti invertite negli ultimi scontri è Márquez ad effettuare l’incrocio di traiettorie, valevole per il suo settimo successo stagionale.

La classifica iridata recita così a quattro gare dalla fine e con 100 punti ancora assegnabili. Márquez guida la generale con 291 punti, 77 in più rispetto al suo rivale di oggi Dovizioso e 99 in più di Valentino Rossi. Viñales, grazie al terzo posto di oggi, è quarto con 16 punti su Lorenzo rimasto fermo per i dolori al bacino, e che rischia persino di farsi superare da Crutchlow se dovesse raccogliere un nuovo ritiro nella prossima gara. Con alta probabilità, i giochi per il titolo finiranno a Motegi, se Márquez dovesse mantenere il suo vantaggio costante.

Sarà proprio il Giappone a continuare la trasferta oltreoceano, nella seconda delle quattro tappe precedenti al gran finale di stagione a Valencia. A casa dello storico marchio giapponese c’è sicuramente la voglia di scacciare via l’onta della mancata vittoria dello scorso anno, ma con il settimo titolo di Márquez così vicino basterà poco per ottenere l’ennesima corona iridata. Ci si aspetta anche la riscossa della Ducati dopo le ultime due sconfitte sul filo del rasoio, e anche quella di Lorenzo; dubbi su Yamaha invece.

Qui i risultati e la classifica iridata.

Fonte immagine: motogp.com

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