MotoGP | GP Teruel: secondo successo stagionale per Franco Morbidelli

MotoGP
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
25 Ottobre 2020 - 15:13
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L’italo-brasiliano conquista il suo secondo successo del 2020 dopo quello di Misano 1, le Suzuki ottengono un altro doppio podio. Mir, terzo, allunga ancora su Viñales, Quartararo e Dovizioso.


Di solito nel palinsesto del Motomondiale la MotoGP corre per ultima, ma non è stato l’unico elemento differente dal solito in questa domenica. Sicuramente la Yamaha era da tenere d’occhio per questa seconda gara dell’anno al Motorland di Aragón, ma in pochi si aspettavano un Franco Morbidelli così in palla. L’italo-brasiliano, dopo una partenza un po’ convulsa dalla prima fila, ha preso il comando delle operazioni immediatamente e ha guidato la gara dal primo all’ultimo giro, conquistando così il suo secondo successo in MotoGP dopo quello del Gran Premio di San Marino a Misano. Franco è, insieme al compagno Quartararo, l’unico pilota ad aver conquistato più di una vittoria, segno del gran lavoro che Petronas SRT sta facendo con entrambi i piloti.

Gran lavoro che, però, non sta bastando per battere i principali rivali sulla lunga distanza. Fabio Quartararo non ha vissuto una gara terribile come quella di sette giorni fa, ma per lui il risultato finale è comunque un magro ottavo posto, alle spalle della Yamaha ufficiale guidata da Maverick Viñales. Con questo risultato, per la prima volta in questa stagione “El Diablo”, ma anche lo stesso “Top Gun”, perde contatto con la testa della classifica.

Infatti, mentre Yamaha continua a essere un po’ discontinua coi propri piloti, Suzuki rimane il mezzo più bilanciato in questa stagione, dato che ha ottenuto un altro doppio podio dopo quelli di Catalunya e Aragón 1. Álex Rins ha nuovamente preceduto il compagno Mir sul traguardo, ma l’ex-campione della Moto3, grazie a questo secondo terzo posto consecutivo, ha ora 14 punti di vantaggio su Quartararo e 19 su Viñales. Nonostante al #36 manchi ancora il successo, la costanza e l’andamento del campionato sono tutti a suo vantaggio adesso, anche se un nemico inaspettato potrebbe palesarsi proprio nel compagno Rins, ora staccato di “soli” 32 punti. Può anche succedere che il #42 s’ingolosisca e tenti un attacco in extremis alla leadership, con tre gare alla fine della stagione.

KTM prosegue, con Aragón 2, un trend già visto negli altri round disputati su piste già visitate una volta. Come successo al Red Bull Ring e a Misano, la RC16S si è comportata meglio in questa seconda uscita rispetto alla prima, permettendo a Pol Espargaró di concludere quarto a dieci secondi da Morbidelli. Belle gare anche per i due piloti Tech3, con Miguel Oliveira sesto e Iker Lecuona settimo, mentre la gara di Brad Binder è durata poche centinaia di metri, a causa di un contatto innescato da lui stesso in curva 2, che ha messo fuori gioco anche Jack Miller.

Tra le delusioni del round si annotano sicuramente le Honda. Nonostante il grandissimo potenziale mostrato dalle RC213V per tutto il weekend, la prima moto di Tokyo giunta al traguardo è quella di Cal Crutchlow, in 11a posizione. I due hondisti da tenere d’occhio, Taka Nakagami e Álex Márquez, sono scivolati: il poleman giapponese è caduto già alla quinta curva del primo giro in un eccesso di foga (tipico del Nakagami ai tempi della Moto2), mentre il fratello di Marc ha collezionato, con una scivolata alla 2, il suo primo errore grave in gara, anche se può essere comunque qualcosa che farà crescere il campione della Moto2 in termini di esperienza.

Altra delusione del weekend è la Ducati, che salva parzialmente la faccia solo con Johann Zarco, quinto al traguardo e stoico a resistere all’attacco finale di Miguel Oliveira. Oltre quello, il nulla per la Casa bolognese: a parte l’incidente che è costato a Miller il ritiro, si segnala l’addio di Bagnaia per un decremento della potenza del suo motore, il decimo posto di Danilo Petrucci ma soprattutto il 13° di Andrea Dovizioso, a 22 secondi dal vincitore. Un risultato altamente negativo nelle prospettive iridate del “Dovi”, che potrebbe dover dare l’addio al campionato già dalla prossima gara a Valencia.

Aleix Espargaró su Aprilia era invece in lizza per un buon risultato, ma anche per lui c’è stato da masticare amaro: un guasto sulla sua moto, a pochi giri dalla fine, l’ha costretto ad alzare bandiera bianca mentre era in lotta con Quartararo per l’ottavo posto. Bradley Smith è stato l’ultimo pilota ad arrivare al traguardo, 15° e a punti.

Nella classifica iridata Mir, come detto, sale a 137 punti e ne ha 14 su Quartararo. Il franco-siciliano, nel confronto diretto col compagno Morbidelli, ha solo 11 punti di margine con il campione della Moto2 nel 2017 a soli 25 punti da Mir (un round, in pratica). In sostanza, lo spagnolo della Suzuki non può permettersi errori, nonostante il margine di vantaggio stia aumentando.

Tra due settimane si svolgerà il Gran Premio d’Europa, il primo GP con questa denominazione dal 1995, e si svolgerà sul tracciato dedicato a Ricardo Tormo a Valencia. Una pista storicamente favorevole a Honda e Yamaha, ma in un’annata così incerta e con il fattore gomme così determinate, non è da escludere che anche la Suzuki possa inserirsi nella lotta al successo. Vedremo quindi se Mir e Rins potranno guadagnare altri punti per il marchio e se Joan sarà capace di allungare ulteriormente su chi sta alle sue spalle.

Ecco i risultati della gara della classe regina e la classifica piloti.

Fonte immagine: sepangracingteam.com

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