Segue la cronaca del Gran Premio di Stiria 2020, classe MotoGP. La gara, vinta da Miguel Oliveira su KTM Tech3, è stata divisa in due tronconi dopo l’esposizione della bandiera rossa alla fine del sedicesimo giro, ripartendo poi per gli altri dodici. La gara è stata inoltre completamente asciutta.
Nonostante le previsioni meteo sfavorevoli, alla fine il cielo è solo nuvoloso, anche se la minaccia della pioggia è concreta. Sono molto diverse le scelte sulle gomme: Joan Mir, dalla prima fila, sceglie due gomme medie e viene imitato da Andrea Dovizioso e Jack Miller; Pol Espargaró dalla pole parte con la Hard davanti, mentre Nakagami sceglie una morbida dietro.
Alla partenza scatta bene Espargaró, ma Joan Mir dalla terza casella si fionda per primo in curva 1, seguito dallo spagnolo e da Jack Miller su Ducati. L’australiano non perde tempo dietro alla KTM #44 e l’attacca alla Schlossgold, permettendo anche a Nakagami di mettersi al terzo posto. Nel T3, a Mir viene comunicato sul dashboard di cedere una posizione per essere andato oltre il cordolo in curva 1 alla partenza, così è Miller a concludere al primo posto il primo giro. Dovizioso settimo, mentre è pessimo lo start di Quartararo, solo 11°. Rossi recupera ben cinque posizioni e anche Brad Binder recupera quattro posizioni nel primo passaggio.
I problemi di Quartararo proseguono nel giro successivo in cui cala al 14° posto, mentre il suo primo inseguitore nella classifica scavalca Viñales per il sesto posto. Dalle retrovie Zarco, partito dalla pitlane, raggiunge i piloti in fondo al gruppo, mentre un altro pilota con moto privata, Nakagami, punzecchia Mir fino a sorpassarlo in curva 3. Lo spagnolo non ci sta e, dopo aver risorpassato il giapponese, attacca anche Miller ritornando al comando. Le Yamaha intanto soffrono: Viñales prova a ripassare Dovizioso ma non può fare nulla contro il motore Ducati; Rossi, insieme a Miguel Oliveira, viene superato abbastanza facilmente da Binder; Quartararo è autore invece di un altro errore alla 1, che lo fa scivolare alle spalle del compagno di squadra Morbidelli.
Dopo essersi difeso dal motore di Miller, Mir prova un forcing facendo salire a tre decimi il suo distacco sugli inseguitori. Mentre la coppia Miller-Nakagami si difende, quella formata dagli spagnoli, Espargaró e Rins, non riesce a tenere il ritmo anche a causa del “tappo” di Pol nei confronti di Rins, che non riesce a passarlo. Continuano le difficoltà di Rossi, che alla 9 va largo facendosi sfilare dalle KTM di Binder e Oliveira; i due iniziano anche una lotta rusticana che termina a favore del sudafricano, prima che entrambi attacchino la seconda M1 factory di Viñales.
La prossima preda di Binder è Dovizioso, in gravissima difficoltà rispetto alle attese. Il forlivese non può far niente per fermare l’attacco alla 3 di Binder, e anche Oliveira presto sorpasserà il ducatista. Davanti, il piano di Mir di forzare sta avendo successo e Miller, forse anche dolorante con la spalla, non riesce a tenere la coda della Suzuki. Ne approfitta così anche Nakagami, che prima tenta di superarlo alla 10 e poi concretizza nel giro successivo alla 9.
All’inizio del diciassettesimo giro c’è una brusca interruzione della corsa, causata dalla moto in fiamme di Maverick Viñales andata contro l’air-fence. Lo spagnolo, che poco prima aveva dovuto rallentare per un momentaneo guasto sulla sua Yamaha, si è trovato praticamente senza freni in curva 1, dovendo così saltare dalla moto a 210 km/h. L’air-fence distrutto e la situazione obbligano i commissari a esporre la bandiera rossa.
I distacchi vengono così azzerati e la pitlane può riaprire alle 14:35, per una gara di dodici giri. Le squadre sono anche autorizzate a mettere set nuovi di gomme, ma non tutti ne hanno a disposizione; tra questi proprio Joan Mir non ha una gomma anteriore nuova da mettere, mentre Miller, Espargaró e Dovizioso (che nella prima tranche pare avesse una gomma fallata) sì.
Alla partenza Mir scatta bene, al contrario di Miller che perde quasi una posizione su Espargaró prima della 1, prima di rifarsi nell’accelerazione successive. Mir, nonostante il deficit della gomma, pare intenzionato a ripetere quanto fatto prima, ma alla 4 “Jackass” gli si avvicina e lo passa, andando al comando. Sono partiti male anche Rins e Quartararo, mentre Dovizioso ha recuperato due posizioni.
Il forlivese si ritrova, nel secondo giro, come spettatore privilegiato della lotta tra le KTM di Binder e Oliveira, che tornano a scornarsi come fatto al primo avvio. Stavolta è il portoghese a prevalere grazie a due lunghi del #33, da cui ne approfitta anche “Dovi” con un attacco in curva 9. Davanti Miller non se ne va, mentre Espargaró è più in palla rispetto a quanto visto prima e attacca la Suzuki di Mir in fondo al rettilineo più lungo. Sale il rammarico per l’ex-campione della Moto3, che non può fare niente nemmeno contro Oliveira senza la velocità di punta e il grip sulla gomma anteriore.
Dovizioso sorpassa Mir ma, insieme al resto dei piloti, non riesce a stare vicino ai primi tre, che rimangono gli unici a giocarsi il successo. Miller è ancora davanti ma Espargaró esce estremamente forte da curva 8, affondando l’attacco alla 9. Mentre la KTM passa al comando, la gemella guidata da Binder va lunga in curva 1, perdendo diverse posizioni.
All’inizio dell’ultimo giro “Polyccio” pare aver costruito il vantaggio necessario per vincere la propria prima gara in carriera, ma alla Remus un errore lo rimette a portata di attacco da Miller, che infatti lo passa alla Schlossgold; alle loro spalle solo Oliveira, poiché anche Dovizioso è andato lungo in curva 3 perdendo la quarta piazza. Sempre alla Rindt, Espargaró prova l’ultimo attacco su Miller, ma esce leggermente largo dalla curva e alla 10 l’australiano può rinfilarsi. “Jackass” ce la fa poiché Espargaró va nella via di fuga, ma in uscita la Ducati è ben più lenta di Oliveira che, da dietro, sorpassa entrambi andando a vincere la sua prima gara in carriera.
Miller ottiene il suo miglior piazzamento su Ducati da quando è nel team Pramac, mentre Espargaró, seppur al primo podio stagionale, è visibilmente deluso per aver visto un altro pilota KTM vincere prima di lui. Mir termina incredibilmente quarto nonostante i problemi con la gomma anteriore, davanti a un Dovizioso incolore e al compagno Álex Rins. Settimo Nakagami sulla prima Honda, davanti a Binder e a Valentino Rossi, per la terza volta di fila primo pilota Yamaha in gara. Chiude la top ten Iker Lecuona, così che tutt’e quattro le RC16S siano nei primi dieci.
Qui i risultati del Gran Premio e la classifica aggiornata.
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