Ci si aspettava un inizio scoppiettante per decretare il definitivo ritorno del Motomondiale e della MotoGP, ma era difficile immaginare una gara così ricca di colpi di scena. A vincere, per la prima volta in questa categoria e per la seconda in carriera, è stato Fabio Quartararo su Yamaha M1 Petronas: si tratta del primo successo di un pilota francese da oltre vent’anni, ovvero dalla vittoria di Régis Laconi su Yamaha Red Bull nel Gran Premio della Comunità Valenciana del 1999; inoltre, è il primo successo di un pilota di un team privato con condizioni totalmente asciutte da quasi quattro anni, ovvero dalla conquista di Cal Crutchlow del GP d’Australia 2016 su Honda LCR.
Il fatto che “El Diablo” sia riuscito a sbloccare il suo score di vittorie non è però la più grande sorpresa di questa domenica: tra i favoriti della gara c’era ovviamente Marc Márquez, ma lo spagnolo lascia il GP di casa con uno “zero” in classifica pesantissimo. Dopo aver guidato le battute iniziali della corsa, il campione del mondo ha fatto uno dei suoi soliti miracoli per salvare una caduta praticamente certa, rientrando in pista nelle retrovie. Il “Cabroncito” non si è perso d’animo e, con un ritmo infernale e tanti sorpassi, si è riportato in terza posizione, fino a quando un highside in uscita dalla 3 ha definitivamente messo la parola fine al suo Gran Premio. Le conseguenze del volo fatto non si limitano solo ai punti persi: lo spagnolo è stato portato al centro medico con il collare protettivo, mentre si teneva il polso destro. C’è il concreto rischio che il mondiale del #93 sia compromesso come quello di Álex Rins.
In seconda posizione sul traguardo una seconda Yamaha, guidata da Maverick Viñales: lo spagnolo, partente dalla seconda casella, ha azzeccato un’ottima partenza guidando i primi giri, prima di subire l’attacco di Márquez e successivamente quello di Quartararo. “Top Gun” ha probabilmente pagato a caro prezzo la scelta degli pneumatici usati, con una Soft al posteriore e soprattutto una all’anteriore. Nonostante questo, nel finale lo yamahista è passato all’attacco, ottenendo 20 preziosi punti in chiave iridata.
A completare il podio, nonostante le premesse al limite del disastroso, una Ducati. Andrea Dovizioso, a circa tre settimane dall’infortunio in motocross che poteva costargli la partecipazione alla gara, ha raccolto il suo primo podio su questa pista. Non è stata una gara propriamente d’attacco la sua, ma dopo giri d’attesa il “Dovi” ha attaccato il compagno di marca Jack Miller alla curva Pedrosa, ottenendo anche lui punti importanti per la corsa all’iride. Buono anche il risultato di “Jackass” per il team Pramac, che si rifà dalla brutta figura del 2019 con un solido quarto posto.
Alle sue spalle hanno terminato Franco Morbidelli sulla terza Yamaha Petronas e Pol Espargaró su KTM factory. I due hanno battagliato a lungo nel corso della gara (insieme anche a Dovizioso), fino ad arrivare in lotta all’ultima curva. Per i due questo risultato pressoché identico ha valori differenti: il “Morbido” chiude a oltre cinque secondi dal compagno di squadra in un GP che poteva vederlo tra i protagonisti assoluti, mentre “Polyccio” raccoglie un grande risultato per la Casa di Mattighofen, dimostrando finalmente la crescita fatta dalla nuova moto. In generale si tratta di un buon GP, quello della KTM, anche in termini di potenzialità viste: il debuttante Brad Binder è stato nella scia del compagno nelle prime fasi di gara prima di una scivolata, ma una volta ripresa la moto ha chiuso comunque 13°, davanti a Smith e Rabat. Bella gara anche di Miguel Oliveira, ottavo sulla moto coi colori Tech3.
In settima posizione un’altra moto di un team satellite, quella di Francesco Bagnaia. Per il torinese è un inizio di stagione decisamente migliore rispetto al 2019, ma c’è la sensazione che dalla GP20 si possa estrapolare molto di più, magari già dal GP d’Andalusia di settimana prossima. Alle sue spalle, a lungo in ottava posizione per tutta la gara, c’era stato anche Valentino Rossi, ma poco dopo la metà del GP il pesarese si è fermato a bordo pista, forse per un guasto. Indipendentemente dalle cause del ritiro, questo avvio di stagione è stato parecchio deludente da parte di “The Doctor”, con una gara passata sempre in difesa e lontanissima, in termini di ritmo, dai migliori.
A chiudere la top ten ci hanno pensato Danilo Petrucci e Takaaki Nakagami: il ternano si è anche piazzato meglio del previsto ma la sua gara rimane molto deludente, mentre il giapponese è stato il migliore degli hondisti, viste le sfortune di Márquez e l’assenza al via di Cal Crutchlow, a causa di una commozione cerebrale e un trauma al collo rimediati dopo una caduta nel warm-up. Álex Márquez, sulla Honda Repsol superstite, ha terminato solo 12°, senza mai un guizzo o qualche azione da ricordare.
Ha terminato 11° Zarco su Ducati Avintia. Cinque i ritirati: oltre il Márquez più anziano e Rossi, si sono fermati Aleix Espargaró, Joan Mir (questi per cadute) e Iker Lecuona (rientrato ai box mentre era in top ten).
Qui i risultati del primo Gran Premio della stagione e la classifica iridata.
Fonte immagine: sepangracingteam.com
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