MotoGP | GP Spagna: Márquez al traguardo senza rivali, disastro Ducati

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
6 Maggio 2018 - 15:30
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Di certo era uno dei favoriti, ma pronosticare una vittoria Marc Márquez con quasi sette secondi di vantaggio sul primo degli avversari, Johann Zarco, non era facile. Il campione del mondo vince la sua seconda gara stagionale davanti al francese della Tech3 e ad Andrea Iannone, ma si tratta di un successo doppio visti i risvolti decisivi nella lotta iridata. A fargli un regalo speciale sono stati Dani Pedrosa e soprattutto i due alfieri della Ducati, Lorenzo e Dovizioso, entrati tutt’e tre in contatti a poche tornate dalla fine, mentre erano all’inseguimento. Una botta fisica dolorosa per Pedrosa ma ancor più devastante, a livello mentale, per la coppia rossa che era a un passo dal sovvertire il pronostico sfavorevole e che invece lascia Jerez senza il becco di un punto.

Dopo aver raggiunto la testa, per Marc si è trattato di un “one-man show” condotto da lui, mentre le attenzioni erano sul terzetto dietro. Con la tripla caduta dei tre protagonisti, a combattere per l’ultimo gradino del podio si sono ritrovati Andrea Iannone, Valentino Rossi e le due Ducati Pramac di Petrucci e Miller. Alla fine è stato l’abruzzese ad avere la meglio, ottenendo il suo secondo podio consecutivo con Suzuki.

LA CRONACA

Scelte differenti per tutti i protagonisti della gara, a livello gomme: Dovizioso e le due Honda ufficiali vanno sulla Hard all’anteriore e la Medium al posteriore, Lorenzo prende in contropiede tutti e sceglie il compound più morbido sul retrotreno. Yamaha prova l’azzardo con la Soft all’anteriore e la media al posteriore, su entrambi i piloti ufficiali.

Al via partono bene le Honda Repsol con Pedrosa che si mette davanti per qualche metro, ma dalla seconda fila sbuca la Ducati di Lorenzo che si porta subito in testa mantenendo il comando delle operazioni per alcune tornate. Márquez si pone quinto mentre il rivale Dovizioso è ottavo alle prese con Valentino Rossi. Crutchlow prova a rimediare al brutto stacco frizione passando Zarco al primo giro, cosa che non gli riesce nell’immediato. Le due Suzuki si contengono la sesta e la settima posizione. Alla fine del primo giro si ritira l’Aprilia di Aleix Espargaro.

Márquez prova a rimediare alla partenza non eccezionale superando prima l’inglese e poi il francese, che sembra già avere problemi di stabilità sulla sua M1. Le altre moto di Iwata sono in nona e dodicesima posizione, con Viñales dietro anche a Franco Morbidelli. Davanti, Lorenzo esce leggermente largo dalla Dry Sack regalando un piccolo spazio a Pedrosa, che non riesce però a infilarsi, con Marc che come una furia entra alla 11, la curva dedicata ad Alex Crivillé.

Mentre Dovi passa di velocità Iannone e Zarco arriva largo alla 6, davanti all’italiano cade Rins alla 12 racimolando un altro zero in classifica. Questo permette al ducatista di avvicinarsi ai primi, con ben tre Honda a mordere il gommone posteriore di Jorge Lorenzo. Due giri dopo tocca al poleman Crutchlow cadere alla 1, perdendo una buona occasione per ottenere il suo secondo successo stagionale. Sempre all’ottavo giro Márquez si libera di Lorenzo, in un’alternanza Honda-Ducati nelle prime quattro posizioni.

Dovizioso imita la manovra di Marc al giro successivo, e si ritrova ora alle spalle del compagno di squadra spagnolo, in una sorta di dejà-vu di Valencia. Il maiorchino tiene comunque bene il ritmo del #93 davanti, ma non rischiando l’attacco; più indietro Petrucci su Ducati raggiunge Rossi e tra i due inizia una lotta per il settimo posto. Nel frattempo cadono Abraham e Luthi, alla 12, la cui scivolata porta molti sassolini in pista.

A rischiare più grosso a causa dello sporco alla 12 è proprio il leader Márquez, riuscendo a tenere la moto in pista e continuando a spingere. Il suo vantaggio sale sopra il secondo, mentre dai box Lorenzo non riceve nessun ordine di scuderia; Dovi tenta di farsi largo “con la forza” alla curva dedicata proprio a Lorenzo, ma rischia il largo non riuscendo a passare il maiorchino.

Il disastro avviene a otto giri dalla fine: all’uscita dalla Sito Pons Dovizioso si fa molto vicino all’avversario spagnolo e tenta la staccata, arrivando però largo e rispalancando la porta alla GP18 #99. All’interno però appare Pedrosa che tenta di superare entrambe le Ducati ma Lorenzo, nel tentativo di rientrare in traiettoria, entra in contatto col connazionale, la cui Honda va in highside; Lorenzo perde il controllo della sua moto e a farne le spese è l’incolpevole Dovizioso che si trova la strada tagliata. Zero punti per tutti e tre i piloti.

Il finale è un assolo dell’hondista davanti, ma si accende la lotta per il posto sul podio lasciato vacante: Petrucci raggiunge, insieme a Rossi e all’ottimo Miller, Iannone su Suzuki. Il doppio attacco della Pramac si concretizza a cinque giri dalla fine, con Danilo che sorpassa l’abruzzese e Miller che passa Valentino sul dritto. Due giri dopo entrambi gli italiani rispondono pan per focaccia, con Rossi che passa l’australiano alla Jorge Lorenzo e Iannone che si fa spazio alla 5. I quattro rimarranno in queste posizioni fino al traguardo.

Márquez trionfa così nel GP di casa con 5.2 di margine su Zarco, il migliore delle Yamaha, e con 8.2 su Andrea Iannone. Viñales approfittando dei ritiri salva il salvabile con un settimo posto, mentre conclude la top ten la migliore delle KTM, quella sperimentale di Mika Kallio.

Con questa gara, la classifica si rivolta come un guanto, in particolare per l’ex-leader del mondiale Dovizioso: l’italiano perde ben quattro posizioni e si ritrova superato in graduatoria, nell’ordine, da Márquez, Zarco, Viñales e un ottimo Iannone. Il catalano dell’HRC ha ora 12 punti di vantaggio su Zarco e il doppio sulla prima Ducati in classifica, proprio quella di Dovi. Lorenzo è in 20a posizione con soli sei punti.

Il mondiale rimarrà nel Vecchio Continente a lungo, e proseguirà verso il Circuit de la Sarthe per il Gran Premio di Francia, sulla sezione Bugatti dello storico tracciato di Le Mans. Qui potrebbe esserci il ritorno in pompa magna di Yamaha (doppietta qui l’anno scorso) e si spera anche il ritorno preponderante della Ducati.

Qui i risultati e la classifica mondiale.

Fonte immagine: motogp.com

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