Non poteva esserci inizio migliore per il mondiale 2018, sia quello per i fan a casa che per il vincitore di questa sera, Andrea Dovizioso su Ducati. Dopo tre annate e altrettanti secondi posti, in cui il successo è sfuggito sempre per un nonnulla, il ducatista riesce finalmente a ottenere la vittoria nel round d’apertura del Motomondiale; un successo tutto tranne che facile perché, oltre una partenza infelice, anche stavolta Dovi si è dovuto confrontare con Marc Márquez su Honda, fino all’ultima curva, fino all’ultimo respiro, come in Austria o a Motegi l’anno scorso. A concludere il podio dopo una gara di sostanza e condotta al massimo, è giunto Valentino Rossi che festeggia ottimamente il suo rinnovo contrattuale: per l’italiano è il decimo podio in Qatar, e il secondo consecutivo concluso in terza posizione.
Protagonista indiscusso fino a cinque giri dalla fine Johann Zarco, che ha guidato fino a quando la gomma e il suo fisico hanno tenuto, poiché il ritmo posto dai primi tre, e poi dagli avversari dietro, è divenuto insostenibile per il francese che porta a casa un ottavo posto in buona parte bugiardo. Ottime le prestazioni anche di Crutchlow, quarto, e Petrucci, quinto. Ora passiamo alla cronaca della gara.
La soluzione, per gran parte dei protagonisti, pare univoca: Soft al posteriore per tutti, con differenze varie all’anteriore. Zarco, Rossi e Dovizioso per esempio optano per una soluzione Medium, mentre le Honda scelgono delle Hard al davanti. Petrucci va invece controcorrente e sceglie due soft sulla sua GP18.
Al via del campionato, sotto le luci artificiali del Qatar, partono bene tutti dalla prima fila, con Márquez che sembra avere nelle sue mani la testa dalla corsa prima che un arrembante Zarco si rifiondi al comando dall’esterno. Terribile invece la partenza di Dovizioso, costretto addirittura a lottare per l’ottava posizione con Iannone e Lorenzo. Petrucci e Rossi intanto entrano in bagarre per la quarta posizione, dietro Pedrosa.
Già all’ultima curva del primo giro Zarco compie un leggero lungo che apre uno spiraglio al campione del mondo, ma il francesino vuole stare a tutti costi davanti e alla 1 stacca tardi per tornare al comando. Nel frattempo Rossi scavalca Pedrosa (poi attaccato da Petrucci nel corso del secondo giro), con Dovizioso più indietro che comincia a risalire la china risorpassando la Suzuki di Alex Rins. Anche Crutchlow attacca Pedrosa poco dopo, segnando il giro più veloce fino a quel momento al sesto passaggio. Lorenzo e Viñales annaspano terribilmente, in 11a e 15a posizione.
Rossi pare scatenato e al settimo attacca Márquez in curva 4 in maniera pulita. Davanti a sé ora ha solo il compagno di marca Zarco, il quale però ha una staccata fin troppo profonda alla 1, che impedisce all’eroe di Tavullia il sorpasso. All’ottavo giro piccolo capolavoro di Dovizioso, che sorpassa sia Crutchlow che il connazionale Petrucci in curva 1, in una sola staccata.
La prima occasione per il #46 arriva all’undicesimo giro, nel quale esce molto vicino all’avversario transalpino e si prepara alla staccata, che però incredibilmente non gli basta per passare la M1 2016. Anzi, dal doppio lungo dei due ne approfittano Marc e Dovi, mentre Rossi parrebbe subire un momento di calo deciso della gomma; poco più indietro continua la lotta Petrucci-Crutchlow, con l’italiano che sembra avere seri problemi a fermare la moto in frenata.
Al tredicesimo giro avvengono due ritiri di alto calibro: Rins cade all’uscita della due mentre era settimo, e poi è il turno di Jorge Lorenzo che, due curve più tardi, arriva troppo veloce e finisce ad alta velocità nella ghiaia, e la caduta è inevitabile. Riemerge invece Viñales, che rientra in top ten col ritiro dei due spagnoli per poi passare Miller per la nona piazza. Davanti, Dovizioso ripassa Marc di puro V4 Ducati.
In questa fase a soffrire di più pare Petrucci, che scende in settima posizione dietro anche a Pedrosa, tanto che il team Pramac suggerisce al suo pilota di passare alla Mappatura 3; sorprende invece Crutchlow, quinto e negli scarichi di Rossi.
A cinque giri dalla fine la svolta della gara: Dovizioso sfrutta nuovamente il suo motore per passare Zarco, e finalmente ce la fa. Márquez capisce la situazione e a sua volta non perde tempo, fiocinando il francese in curva 1. La Yamaha Tech3 sembra ora soffrire molto, e nel giro di qualche settore anche la gemella ufficiale di Valentino Rossi gli si porta davanti. Dopo il sorpasso dei tre sul francese, il ritmo imposto da Dovizioso si alza bruscamente, e solo i due pluricampioni del mondo parrebbero stare al passo. Viñales, intanto, dopo aver superato Iannone su Suzuki, mangia cinque decimi al gruppetto inseguitore, e a quattro giri dalla fine è alle spalle di Daniel Pedrosa.
A due giri dalla fine Rossi è troppo lontano per giocarsi la vittoria, e l’unica abbastanza vicina alla Ducati #04 è la Honda #93. Il sei volte campione del mondo compie un ultimo giro in cui a dir poco maltratta la sua RC213V, e nell’ultimo settore si fa pericolosamente vicino a Dovizioso (autore anche di un piccolo largo alla 2). All’ultimissima curva Márquez ci prova, ma per quanto buona la sua staccata non è abbastanza alla corda, e Dovizioso, come in Austria o a Motegi, riesce a uscire più forte allargando la traiettoria e costringendo Marc a rallentare. Andrea così vince in Qatar per la prima volta, mentre al quarto posto chiude Crutchlow. Petrucci è un po’ meno soddisfatto del quinto posto viste le sue aspettative vittoriose, mentre Viñales, nonostante la grande rimonta, vive una domenica totalmente differente a quella di dodici mesi fa. Zarco solo ottavo, in netta crisi nel finale.
Ora tre settimane di stop prima del Gran Premio d’Argentina dell’8 aprile, sulla pista di Termas de Rio Hondo, luogo dove Márquez ha vissuto delle gioie ma anche forti dolori, anche se non tanto forti quanto quelli di Dovizioso nel 2016. La Yamaha in Qatar ci ha messo una buona pezza, ma i dubbi rimangono sulla sua efficacia in una pista in cui hanno vinto nel 2015 e nel 2017, con entrambi gli attuali piloti.
Qui i risultati della spettacolare gara della MotoGP.
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