MotoGP | GP Portogallo 2023: dissenso tra i piloti sulla Gara Sprint

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
25 Marzo 2023 - 22:28
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In seguito alla prima corsa ridotta della MotoGP, alcuni piloti si sono espressi in merito con pareri molto contrastanti. Quartararo: “E’ una giungla”. Risponde Márquez: “Rischio più o meno identico”.


Era immaginabile che una novità regolamentare mastodontica come la Gara Sprint avrebbe provocato sensazioni contrastanti tra tutti gli attori, principali e non, della categoria MotoGP, ma nessuno s’immaginava che il tema sarebbe diventato, già dopo la prima occasione, un vero e proprio Pomo della Discordia del campionato 2023.

Al GP Portogallo, la manche di dodici giri disputata alle 15:00 (16:00 orario italiano) è stata vinta da Francesco Bagnaia e i piloti, consci anche della distanza di gara limitata, hanno dato il tutto per tutto, com’era logico aspettarsi in una corsa dalla durata così ridotta. Ciò ha portato ad azioni forse troppo al limite, su tutte quella di Joan Mir nei confronti di Fabio Quartararo al primo giro, col contatto, la caduta dello spagnolo e la successiva penalizzazione per il Gran Premio effettivo di domani.

I piloti, una volta terminata la gara, si sono espressi in maniere quanto mai discordanti in merito alla novità introdotta, con diverse fazioni. Fabio Quartararo, ad esempio, in un’intervista pubblicata su Motorsport.com, è stato piuttosto duro e schietto sulla Sprint: “No, non mi piace per niente. Presto ci sarà un grosso incidente, là fuori è una giungla. Non siamo in delle auto, nelle quali alla fine ci si può toccare e non è un problema”.

Dal canto suo Marc Márquez, giunto terzo, si è detto invece favorevole alla novità, notando un livello di rischio tutto sommato simile: “Insomma, in merito alla gara Sprint, quando l’hanno proposta è perché volevano fosse una gara più votata all’attacco. Non era necessario vedere la prima corsa Sprint per realizzare che tutti attaccheranno, come quando si ha una bandiera rossa in una gara lunga”.

Francesco Bagnaia, ai microfoni di Sky Sport, si è detto contento della nuova gara: “Secondo me per i fan è molto divertente. Io parlo per me, non sapevo a cosa andare incontro ed il sabato come giornata è abbastanza piena, non si ha il tempo per fare niente, si hanno mille cose da fare e la Sprint Racing sembra corta, ma si fa molto lunga perché è da fare con una strategia totalmente diversa; si deve spingere e non si sa quanto, perché magari alla fine non si ha gomma, quindi è molto complicato. Io oggi ho solamente cercato, dopo l’esperienza fatta ai test con la prova che avevo fatto, di vedere gli altri come andavano per poi cercare di vincere, anche se il target era comunque finire nei primi tre”.

Chi ha alzato la voce più di tutti è stato probabilmente Marco Bezzecchi, a sua volta intervistato da Antonio Boselli: “Stavo gestendo molto bene perché in partenza Aleix Espargaró alla 3 praticamente ha falciato mezza griglia facendomi finire 15°, se no sarebbe andata diversamente, però una volta che sono tornato su mi sono rimesso dietro a lui e lo volevo passare e stavo aspettando la prima staccata; purtroppo c’è una buca alla penultima curva, ci sono passato sopra e mi si è chiusa davanti. Oggi serviva anche prendere per prendere le misure su questo tipo di gara nuova e, secondo me, forse c’è da cambiare qualcosina”.

“Tutti si lamentano appena si compie un sorpasso, poi nella Sprint le prime tre curve sono state veramente una giungla, davvero. Tutti coloro che si lamentavano hanno tirato sportellate dappertutto, però io non ho nessun problema con queste cose, perciò la prossima volta saprò come comportarmi”.

Come “Bez”, seppur non negli stessi toni, altri protagonisti hanno sottolineato come sia più il comportamento dei piloti (singoli o nel complesso) a determinare gli effettivi rischi esagerati di una gara Sprint o normale. Per quanto la distanza dimezzata effettivamente ingolosisca di più a spremersi maggiormente e a compiere manovre che generalmente non verrebbero tentate nei primissimi giri di un Gran Premio standard, ciò non deve diventare una scusante per buttarsi a capofitto in situazioni pericolose, finendo per provocarle.

Va anche aggiunto come la Sprint non sia una novità del panorama a due ruote: già altri campionati, su tutti la SBK, hanno introdotto da qualche anno quest’aggiunta e senza scaturire in uno scontro acceso d’opinioni. Effettivamente, come detto anche da Jorge Martín, potrebbe trattarsi semplicemente di “prendere le misure a questo format, gara dopo gara i piloti si calmeranno”.

Fonte immagine: flickr.com

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