MotoGP | GP Portogallo 2020: Miguel Oliveira vince a Portimão la sua seconda gara dell’anno

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
22 Novembre 2020 - 17:02
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Il portoghese domina la gara di casa per la gioia dei suoi tifosi, Miller si rifà su Morbidelli per la sconfitta di Valencia. Ducati vince il titolo costruttori.


L’ultimo round di una stagione molto complicata per la situazione dovuta al Covid-19 e per le relative difficoltà, si è conclusa con la vittoria di un pilota portoghese su una pista del proprio paese, con un podio formato tutto da piloti privati e da un marchio italiano che torna a vincere un campionato costruttori dopo oltre un decennio. A vincere la prima gara di sempre della MotoGP a Portimão è stato proprio l’eroe di casa Miguel Oliveira, al suo secondo successo in classe regina dopo quello in Stiria. Una vittoria dal sapore ben diverso, resa speciale non solo per esser stata ottenuta sulla pista di casa anche per il come, ovvero partendo dalla pole e dominando dal primo all’ultimo giro. Grazie anche al giro veloce del nono passaggio, Oliveira si può vantare di aver ottenuto il suo primo grand chelem.

A completare il podio sono stati i due piloti protagonisti a Valencia 2, a posizioni invertite. Jack Miller ha conquistato un altro secondo posto, il terzo di questa stagione, con dopo un bello scambio con l’italo-brasiliano nelle ultime tre curve. Stavolta è stato l’australiano ad avere la meglio, ma Morbidelli si può consolare con la piazza d’onore nella generale, a soli 13 punti dal campione del mondo Joan Mir.

Sensazioni diverse tra i box Ducati e Yamaha. Il marchio italiano, grazie agli sforzi di “Jackass” e alla debacle delle Suzuki in questo weekend, vince a sorpresa il proprio primo titolo costruttori dal 2007, il secondo assoluto nella MotoGP. Andrea Dovizioso, al suo ultimo GP con la “Rossa” di Borgo Panigale, ha chiuso con un discreto sesto posto in lotta nel gruppo degli inseguitori, conquistando così la quarta piazza nella graduatoria. Un risultato insperato, considerando i soli due podi e la singola vittoria in Austria.
Fuori dai punti, in 16a posizione, Danilo Petrucci che si appresta a correre con KTM Tech3, mentre Francesco Bagnaia si è fermato per un forte dolore alla spalla destra dopo esser stato centrato alla curva Lagos dopo il via. Decimo Johann Zarco, anche lui pronto a lasciare il team Esponsorama per quello Pramac.

Sensazioni totalmente diverse in casa Yamaha, che togliendo Morbidelli chiude malamente una stagione iniziata in una maniera trionfale con la doppietta di Jerez. I risultati dell’Andalusia sembrano lontani anni luce, soprattutto per Fabio Quartararo che, dopo aver terminato 14° qui in Portogallo, è scivolato in ottava posizione in campionato; era dal 1988 che il vincitore della prima gara non arrivava oltre la top five in campionato, e in quel caso fu Kevin Schwantz su Suzuki. Male anche quest’ultima gara di Viñales, 11° e solo sesto a fine di questo campionato, mentre Valentino Rossi (12° oggi), chiude al 15° posto nella generale. Per “The Doctor”, prossimo al passaggio al team Petronas, è il peggior risultato mai ottenuto in classifica sin dal suo debutto in 500cc, nel lontano 2000.

Gara da dimenticare in fretta anche per la Suzuki, a cui è mancata la tripletta di titoli mondiali ed è stata anche scavalcata da Yamaha in classifica. Álex Rins ha chiuso addirittura 15° in quest’ultimo round, mentre Joan Mir si è dovuto ritirare per noie elettriche. Lo spagnolo si è anche scontrato al via con Bagnaia, toccata che forse ha peggiorato le condizioni della sua moto.

Tornando a KTM, la Casa può sorridere non solo per il lavoro di Miguel Oliveira, ma anche per quanto fatto da Pol Espargaró. Grazie al quarto posto ottenuto oggi, “Polyccio” ottiene il suo miglior risultato in classifica, ovvero il quinto posto a pari punti con Dovizioso, che lo precede solo per la vittoria in più. Brad Binder è invece scivolato e Mika Kallio ha terminato 17°, ma KTM è arrivata davvero vicina al sorpasso sulle grandi giapponesi, Yamaha e Suzuki, in campionato, finendo a soli quattro punti dalla Casa di Iwata e a due da quella di Hamamatsu. La sfida al titolo 2021 è ufficialmente lanciata.

Tre Honda sono riuscite a concludere in top ten, quelle ufficiali di Stefan Bradl e Álex Márquez e la LCR 2019 di Takaaki Nakagami. Il giapponese è stato l’hondista meglio piazzato in quest’ultima gara, con un quinto posto sufficiente per conservare la top ten in classifica, mettendo così almeno una RC213V nei dieci. Bradl è stato la sorpresa del weekend finendo settimo, davanti anche al compagno Álex Márquez che sarà retrocesso proprio al team LCR quest’anno. L’uomo che sostituirà, Cal Crutchlow, è stato a lungo in lotta nel gruppo degli inseguitori, ma nel finale è crollato vertiginosamente per terminare solo 13°; non l’addio che l’inglese si aspettava.

Anche l’Aprilia può sorridere dopo questa gara: nonostante la scivolata di Lorenzo Savadori, Aleix Espargaró ha chiuso ottavo e così ha conquistato il suo miglior risultato stagionale. Tuttavia, la Casa di Noale dovrà fare un grosso sforzo per raggiungere le avversarie.

Nella classifica piloti, come detto, il secondo posto è andato a Morbidelli con 158 punti, con un distacco relativamente basso da Mir che fa pensare anche ai passi falsi dell’italo-brasiliano in questa stagione, tra cui i GP di Austria e Andalusia (dove Morbidelli ha perso punti per colpe non sue). Rins chiude comunque una gran stagione della Suzuki col terzo posto, con 32 punti di distacco dal compagno di squadra e davanti alla coppia Dovizioso-Pol Espargaró. Da segnalare anche l’ottimo settimo posto in campionato di Miller nonostante i quattro ritiri (di cui tre per problemi tecnici o sfortune), davanti a Quartararo e Oliveira.

Cala così il sipario sulla stagione 2020. Già da martedì ci saranno i test in vista della stagione 2021, con i relativi cambi di casacca e tutte le novità “in anteprima” di questa stagione. Per il prossimo anno, oltre a sperare che la situazione in merito al Coronavirus migliori, si spera di poter rivedere l’ex-campione Marc Márquez ai nastri di partenza, ma soprattutto di avere una stagione completa con un calendario adeguato alla nomea di serie mondiale che la MotoGP porta.

Qui i risultati dell’ultimo Gran Premio e la classifica iridata finale.

Fonte immagine: teamtech3.com

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