MotoGP | GP Portogallo 2020, la cronaca della gara

di Alyoska Costantino
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Pubblicato il 22 Novembre 2020 - 18:31
Tempo di lettura: 5 minuti
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MotoGP | GP Portogallo 2020, la cronaca della gara

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Segue la cronaca del Gran Premio del Portogallo classe MotoGP, corso a Portimão e vinto dal pilota di casa Miguel Oliveira. La gara è durata venticinque giri ed è iniziata alle 15:00, con una differenza di un’ora rispetto alla prassi per il fuso orario.


Mentre il sole splende sulla griglia di partenza, la Michelin comunica le scelte degli pneumatici effettuate dai piloti: il poleman Oliveira opta per una scelta H-H, mentre gli altri due partenti in prima fila, Miller e Morbidelli, scelgono una media all’anteriore. Mir, 20° in griglia, copia la scelta dei due, così come Rins e le due Yamaha di Quartararo e Viñales. Solo le KTM e le Aprilia quindi scelgono due gomme dure, mentre la Soft viene totalmente ignorata.

Alla partenza Oliveira scatta perfettamente dalla pole position e percorre le prime curve in testa senza esser minacciato da Morbidelli e Miller alle sue spalle. Da qui in poi il portoghese s’invola senza esser più visto se non dopo il traguardo, mentre anche le prime posizioni rimangono invariate. A centro gruppo Rins ha fatto un grande scatto ed è già sesto, così come il compagno Joan Mir, che però in curva 3 dà una carenata a “Pecco” Bagnaia. Il torinese rimane dolorante al braccio e percorre il resto della pista a passo d’uomo, prima di ritirarsi; fortunatamente nessuna frattura per lui, ma solo tanto dolore alla spalla destra.

La grande partenza di Mir viene però resa vana poco dopo, poiché un errore alla prima curva lo relega nuovamente in 20a posizione. Oliveira davanti invece martella sul ritmo, e dopo qualche giro sul ’40 basso sfonda questo muro e va sull’1:39. Il suo vantaggio cresce a vista d’occhio salendo presto a 1”5, con Morbidelli e Miller in battaglia tra loro e che a loro volta seminano il resto del gruppo, capitanato dai piloti LCR Crutchlow-Nakagami. Scivola invece Brad Binder, dopo una pessima partenza.

In questi primi passaggi si fa dura la vita degli yamahisti: Viñales, dopo aver difeso l’ottava posizione, viene passato da Zarco sul rettilineo e la stessa sorte capita a Quartararo. Rins, sceso alle loro spalle per un lungo alla 1, si rifà sotto Maverick e lo supera allo scollino verso le curve 12 e 13, prendendosi la nona posizione. Viñales paga ancora dazio nelle curve successive, venendo passato da Nakagami alla 13 e poi da Dovizioso in velocità.

Nel primo gruppetto accelera invece la KTM ufficiale di Pol Espargaró, che alla curva Samsung affonda l’attacco su Bradl ottenendo la quinta posizione. Anche Crutchlow, quarto fino a quel momento, viene superato con facilità, ma la coppia Morbidelli-Miller è troppo distante per poter tentare una rimonta. In fondo a questo gruppetto, al settimo posto, c’è invece Zarco, che raggiunge il terzetto e comincia a lottare per un posto nei primi cinque.

Si accende la sfida tra altri due piloti privati, con Takaaki Nakagami e Fabio Quartararo che lottano duramente tra il T2 e il T3 a suon di sorpassi e incroci di traiettoria. E’ il giapponese ad avere la meglio, con Quartararo che da questo punto in poi viene assorbito in breve tempo da Dovizioso, Márquez (questi due lo superano in contemporanea alla 1) e Rins. Si assiste anche al ritiro di Mir, che imbocca la corsia box per un problema elettrico sulla sua Suzuki.

I guai del team Ecstar non finiscono, perché anche Rins crolla nel ritmo tornando così nel mirino delle tre Yamaha 2020, con Quartararo che guida le due factory di Viñales e Rossi; lo spagnolo riuscirà anche a superare il futuro compagno alla 13, facendolo sprofondare ulteriormente in classifica. Davanti, mentre Oliveira è ancora in solitaria, Miller sta invece riprendendo Morbidelli, ma un errore in curva 13 rallenta la sua rimonta facendogli perdere qualche decimo.

Nella lotta in top ten i due gruppi si sono ricongiunti, con Andrea Dovizioso ora vicinissimo alle Honda davanti a sé. Il forlivese compie un piccolo capolavoro a sette giri dalla fine, quando in fondo al lungo rettilineo supera in un colpo solo sia Zarco che Crutchlow (con l’inglese lungo alla 1), ottenendo così il quinto posto. Il francese comincia a pagare il calo degli pneumatici, e presto viene passato dalle altre due Honda di Bradl e Nakagami scendendo in ottava posizione. Si registra intanto la caduta di Savadori.

Mentre la lotta a centro gruppo continua con Nakagami che ripassa Dovizioso e sale in quinta piazza, davanti Miller e Morbidelli sono di nuovo vicinissimi e si apprestano a iniziare all’ultimo giro. In questa sorta di rivincita di Valencia, stavolta è Jack a prevalere su “Franky”, prima con un attacco alla curva 13 ma soprattutto con la chiusura di traiettoria alla Sagres, che gli consegna la piazza d’onore all’ultimo giro.

Miguel Oliveira vince così la sua seconda gara in MotoGP dopo il Gran Premio di Stiria, regolando per tre secondi Miller e Morbidelli. Pol Espargaró conquista il quarto posto davanti a Nakagami, mentre Andrea Dovizioso giunge sesto alla sua ultima gara con la Ducati. Settimo un ottimo Stefan Bradl, mentre nel finale si è risvegliato Aleix Espargaró con l’Aprilia, ottavo al traguardo. Chiudono la top ten Álex Márquez e Johann Zarco, davanti ai deludenti Viñales, Rossi, Crutchlow, Quartararo e Rins. Questo risultato consegna alla Ducati il titolo costruttori, il secondo dopo quello del 2007.

Qui i risultati di gara e la classifica piloti finale.

Fonte immagine: motogp.com

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