Al 124° tentativo nel Motomondiale, e nel suo caso solo nella classe MotoGP, Danilo Petrucci è riuscito a ottenere il sogno di una vita, vincere il Gran Premio d’Italia al Mugello con la Ducati, dopo giri di lotta sensazionale con i migliori piloti del panorama motociclistico. “Petrux” ha combattuto nel gruppo di testa sin dalle prime battute e, nell’ultimo giro, si è reso protagonista di un doppio sorpasso capolavoro sui due capiclassifica del mondiale, Marc Márquez e Andrea Dovizioso, alla San Donato. E’ il terzo successo consecutivo per Borgo Panigale sulle colline toscane, dopo quelli di Andrea Dovizioso nel 2017 e Jorge Lorenzo nel 2018, a cui si aggiunge quello del 2009 di Casey Stoner portando a quattro le vittorie del marchio su questa pista.
E’ la prima sconfitta di Marc Márquez dopo due gare di dominio, ma in qualche modo si tratta comunque di un successo. Il secondo posto ottenuto a pochi millesimi dal ternano vale 20 preziosissimi punti, che vanno a incrementare la sua leadership su Andrea Dovizioso, forse preso in contropiede dalla condotta così aggressiva del suo compagno di squadra. Insieme a loro, è stato assoluto protagonista Álex Rins sulla Suzuki, autore di una splendida rimonta dalla 13a posizione fino addirittura a impensierire i migliori. Tanti i protagonisti persi durante la gara, caduti o che hanno sofferto con il proseguimento della gara, tra cui Jack Miller, “Pecco” Bagnaia, Franco Morbidelli e, per lo spiacere dei tifosi presenti, Valentino Rossi.
LA CRONACA
Visto l’ulteriore aumento della temperatura, la scelta degli pneumatici si rivela determinante per lo svolgimento della gara. Le Honda scelgono, un po’ controcorrente a quanto fatto vedere nelle libere ma più in linea con le altre gare, due pneumatici duri, scelta che fa anche Morbidelli; Dovizioso, Petrucci e Viñales vanno su due Medium, Quartararo e Rossi optano per la soluzione intermedia Hard-Medium. A pochi secondi dalla fine del giro di schieramento, Rabat rientra in pitlane, non potendo nemmeno partire per il GP.
Alla partenza Márquez sfrutta al meglio la pole position e mantiene saldamente il comando delle operazioni seguito da Crutchlow, mentre le Yamaha di Quartararo e Morbidelli, nonostante una buona partenza, perdono a vista d’occhio di motore e sono scavalcate dalle tre Ducati di Dovizioso, Petrucci e Miller. Il francese è solo nono dietro al compagno Morbidelli, mentre Viñales è addirittura 12°. La vera partenza da manuale è però quella di Rins, che dalla quinta fila si catapulta al settimo posto.
Le Ducati si liberano di Crutchlow tra la fine del primo giro e l’inizio del secondo, con Dovizioso davanti alla Bucine e la coppia Miller-Petrucci che sorpassa in velocità l’inglese. C’è lotta anche dietro con Pirro che scavalca Mir alla Materassi-Borgo San Lorenzo, ma l’attenzione si sposta sull’altra Suzuki di Rins, letteralmente indiavolato e già al quinto posto dietro alle Ducati; grande anche la sua manovra su Miller al Correntaio, nel quale prende l’interno e ottiene la quarta posizione.
Anche Bagnaia è all’attacco e al nono posto, ma l’attenzione è sempre sul #42: alla Materassi la GSX-RR sembra per distacco la moto migliore e Rins può superare Petrucci, mettendosi alla coda della coppia Márquez-Dovizioso, prima di essere nuovamente riassorbito sul rettilineo da “Petrux” e “Jackass” riscendendo al quinto posto. Il ternano non si accontenta e attacca anche il compagno Dovizioso alla Scarperia, mentre molto più indietro si complica la giornata di Valentino Rossi, autore di un contatto con Mir in curva 2.
Poco più tardi, la giornata del #46 finirà nel peggiore dei modi, con la caduta all’Arrabbiata 2 accompagnata dallo sconforto dei fan. Non c’è però tempo di tirare il fiato che davanti, nonostante il ritmo non sia altissimo, la lotta continua, ed è Petrucci ad andare al comando alla Bucine. Márquez, nel tentativo di rispondere immediatamente, finisce per perdere quattro posizioni in un colpo solo, venendo scavalcato prima da Dovizioso alla esse successiva e poi da Miller nell’allungo fino alla Materassi. Il momento di smarrimento del #93 finisce dopo appena un giro, quando lo spagnolo scavalcherà il connazionale della Suzuki sul dritto proprio mentre Dovizioso va al comando. Cade anche Morbidelli.
E’ dura anche la lotta tra Petrucci e Miller alla San Donato, con l’australiano che, in maniera anche molto aggressiva, si fa largo sul compagno di marca e ad approfittarne sono i due spagnoli. Dovi continua a guidare la corsa e, con lui davanti, il ritmo si abbassa ulteriormente, tanto da far pensare che Petrucci ne abbia di più del caposquadra. A rompere le uova nel paniere al team Ducati è ancora Rins, che supera Danilo all’ultima curva.
Rins passa finalmente in testa alla gara nel giro successivo, quando al secondo tentativo riesce a prevalere su Dovizioso forzando l’ingresso al Correntaio, proprio davanti alla tribuna Ducati. Non ha però il tempo di fare il ritmo che vorrebbe poiché il rettilineo gli crea nuovamente problemi, permettendo nuovamente alle Ducati di tornare davanti. E’ Petrucci stavolta a comandare con un rientrante Márquez, mentre alla lista delle cadute si aggiunge Bagnaia (alla Bucine, in quel momento era settimo). Il gruppo dei primi cinque, ovvero le tre Ducati e i due spagnoli, comincia ad allungare sulla coppia LCR Nakagami-Crutchlow, mentre stanno risalendo Quartararo e soprattutto Viñales, comunque autori di una gara molto sottotono.
Alla lista dei caduti si aggiunge Miller a otto giri dalla fine, quando l’australiano perde il posteriore in uscita da curva 2 mentre tentava di non perdere terreno, pochi secondi dopo aver fatto il giro più veloce. Rimangono in quattro a giocarsela e le posizioni, fino a sei giri dal termine, rimangono congelate. E’ Dovizioso il primo a mostrare le sue carte, attaccando Márquez alla San Donato quando mancano cinque passaggi. L’attacco su Petrucci avviene il giro successivo nello stesso punto, ma il compagno non molla nulla e, al contrario di quanto successo a Le Mans, non desiste dalla risposta attaccando Dovizioso alla Scarperia.
Petrucci non molla la posizione nemmeno al terzultimo e penultimo giro, ma al ventitreesimo e ultimo passaggio succede di tutto: Petrucci è sorpassato sul rettilineo sia da Dovizioso che da Márquez ma lo spagnolo arriva leggermente lungo, tanto da permettere a Dovizioso d’inserirsi ma Petrucci è più stretto di entrambi ed esce dalla San Donato in prima posizione davanti alla Honda. Márquez arriva di traverso sia all’ingresso della Casanova-Savelli sia alla Scarperia-Palagio difendendosi anche da Dovizioso, ma non riesce a trovare un varco per il primo posto. Dietro di lui, Dovizioso tenta un ultimo affondo alla Bucine ma rischia di perdere la posizione su Rins, che però riesce a conservare mentre Petrucci s’invola verso il suo primo successo in carriera.
Nakagami termina quinto ottenendo il suo miglior risultato nella categoria maggiore, davanti a Viñales con la prima delle Yamaha, a Pirro, risalito negli ultimi giri, Crutchlow, Pol Espargaró e Fabio Quartararo, crollato negli ultimi giri. A punti anche le Aprilia di Aleix Espargaró e Iannone, rispettivamente 11° e 15°, mentre Jorge Lorenzo ha chiuso solo 13°.
Nella classifica piloti, il secondo posto di Marc Márquez davanti ad Andrea Dovizioso allunga la classifica, con “Dovi” ora staccato di 12 punti (115 contro 103). Dopo un terzo di mondiale, si affievoliscono le speranze di Rins e della Suzuki, staccati ora di 27 punti dalla vetta, mentre vengono polverizzate quelle di Valentino Rossi dopo la brutta giornata di oggi, rimasto fermo a 72 punti e sorpassato anche da Petrucci per il quarto posto.
Il prossimo Gran Premio sarà a Barcellona, ed entreremo così nella seconda tranche della stagione con ancora tanti temi da risolvere e approfondire. Sarà la gara di casa dei fratelli Márquez ovviamente, ma come per il Mugello si tratta di una pista dove, nelle ultime due stagioni, è stata la Ducati a trionfare con piloti diversi. Si attenderà anche un ritorno, per quanto improbabile, delle M1, scomparse dalla top five quest’oggi.
Ecco i risultati di questa gara e la classifica iridata dopo la sesta gara.
Fonte immagine: motogp.com
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