Petrucci vince la sua seconda gara in carriera 497 giorni dopo il successo del Mugello, davanti alla sorpresa Álex Márquez e a Pol Espargaró. Dovizioso quarto, gare difficili per Quartararo e Mir. Rossi out alla prima curva.
Alla vigilia del GP di Francia si sapeva che le condizioni meteo avrebbero giocato un ruolo fondamentale, e così è stato. Sul Bugatti Circuit di Le Mans si è abbattuta la pioggia proprio pochi minuti prima dell’inizio della gara della MotoGP, permettendo ad alcuni esperti del bagnato di approfittarne. Tra questi, il migliore è stato Danilo Petrucci, che ha festeggiato sotto la bandiera a scacchi la sua seconda vittoria in carriera dopo quella ottenuta al Mugello lo scorso anno. E’ un successo ben diverso, non solo per le condizioni ma anche per lo stato emotivo di “Petrux”, dopo il periodo da incubo passato e la bocciatura del team Ducati per il 2021.
Podio completato per due terzi dalla Spagna, ma anche in questo caso ci sono state parecchie sorprese. Ancor più di Petrucci, il pilota che ha sorpreso forse più di tutti in queste condizioni è stato Álex Márquez su Honda: dopo esser partito dalla 18a, il fratello di Marc, alla sua prima gara bagnata in MotoGP, ha stupito chiunque rimontando sedici posizioni e conquistando così il suo primo podio; una bella rivincita morale su tutti coloro che, da inizio anno, l’hanno criticato per il suo passaggio in HRC considerandolo immeritevole. Terza posizione per Pol Espargaró, che replica sia il terzo posto ottenuto a Misano 2 che il risultato di Valencia 2018, per quel che fu il primo podio della KTM nell’ultima gara svolta sull’acqua.
Nella lotta iridata, questo GP così incerto alla fine non ha cambiato più di tanto gli equilibri del campionato. Chi ha giovato maggiormente da questo meteo è stato Andrea Dovizioso, quarto, il quale però non ha pienamente sfruttato la gara in crisi dei suoi principali avversari, a causa di alcuni problemi con la gomma posteriore nel finale. Fabio Quartararo, Maverick Viñales e Joan Mir hanno invece terminato ravvicinati dalla nona all’11a posizione, con nessuno di questi capace di districarsi al meglio in queste condizioni.
Paradossalmente, “El Diablo”, nonostante la debacle sul bagnato, allunga ulteriormente in testa al mondiale.
Petrucci e Álex Márquez non rappresentano però le uniche sorprese della gara odierna. In quinta e sesta posizione sono giunti Johann Zarco e Miguel Oliveira, col bicampione del mondo della Moto2 che, in una rimonta furiosa, è stato capace di battere il portoghese a due curve dalla fine, relegandolo al sesto posto. Altro settimo posto per Takaaki Nakagami, davanti a Stefan Bradl sulla seconda Honda HRC, a completare una giornata felice della Casa dell’Ala Dorata dopo gare di sofferenza senza il proprio fenomeno Marc Márquez. L’unica nota negativa di Honda è rappresentata da Cal Crutchlow, caduto mentre era nel gruppo degli inseguitori.
Al contrario, la giornata di Yamaha e Suzuki è stata da dimenticare. Abbiamo già raccontato delle gare sottotono dei tre contendenti al titolo, ma anche gli altri piloti dei due marchi giapponesi lasciano Le Mans con un sacco di rimpianti, a seguito di tre cadute. In primis Álex Rins, autore anche lui di una fantastica rimonta ma caduto a sette giri dalla fine, mentre cercava di rallentare la fuga di Petrucci; il #42 ha persino tentato di riprendere la corsa con la moto danneggiata, ma alla fine non è stato classificato. Caduti anche Franco Morbidelli, in curva 3, e Valentino Rossi, con quest’ultimo scivolato a pochi secondi dal via con una perdita di posteriore alla Dunlop Chicane, che fortunatamente non ha coinvolto altri piloti.
Negativo anche il bilancio di Aprilia, in una gara che poteva dare molte soddisfazioni al marchio di Noale. Aleix Espargaró ha chiuso 14° a quasi 40 secondi da Petrucci, mentre il suo compagno Bradley Smith ha buttato al vento una buona rimonta cadendo in uscita dal Raccordement nei primi giri. Spicca tra i ritirati anche Jack Miller, tra i protagonisti assoluti della gara fino all’ultimo terzo del GP quando la sua Ducati ha deciso di abbandonarlo, come successo a Bagnaia a Jerez; il torinese, avendolo citato, ha terminato 13°, alle spalle di Brad Binder dopo una gara molto difficile.
La classifica iridata, come detto, si riallunga a vantaggio di Quartararo. Ora sono dieci i punti che separano “El Diablo” da Joan Mir, con 116 punti per il primo e 106 per il secondo. Dovizioso risale al terzo posto passando Viñales di una lunghezza, ed è ora a -18 dal capoclassifica. I distacchi aumentano sensibilmente dal quinto posto in giù, con Nakagami a 81 punti (34 di ritardo) e bravo a scavalcare la coppia Morbidelli-Miller, ferma rispettivamente a 77 e 75.
Il prossimo Gran Premio sarà il primo di due al Motorland di Aragón, quello di Aragona appunto, previsto per il 18 ottobre. Di solito questa pista è uno dei luoghi in cui Marc Márquez farebbe il dominatore, ma con il campione del mondo fuori dai giochi (anche se c’è qualche rumor che parla di un suo ritorno) il pronostico diventa ancor più incerto rispetto a quello delle ultime gare. Yamaha non ha in questa pista una grande alleata, mentre Ducati negli ultimi tre anni ha collezionato dei podi, lottando anche per la vittoria nel 2018 con Dovizioso.
Ecco i risultati del Gran Premio della classe regina e la classifica iridata.
Fonte immagine: ducati.com
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