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MotoGP | GP Austria 2025, il weekend di Fermín Aldeguer: il fiore che comincia a sbocciare

Autore: Alyoska Costantino
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Pubblicato il 20 Agosto 2025 - 10:00
Tempo di lettura: 6 minuti
MotoGP | GP Austria 2025, il weekend di Fermín Aldeguer: il fiore che comincia a sbocciare
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A fronte dei tanti temi emersi domenica, è passata un po’ sottotraccia la performance del #54, al secondo podio stagionale.


Col ritorno in azione del Motomondiale, avvenuto nello scorso weekend al Red Bull Ring, ritorna di conseguenza anche la rubrica “Il weekend di”, dedicata all’analisi di un singolo pilota. Il secondo protagonista di cui analizzeremo il GP Austria svolto è Fermín Aldeguer, giunto secondo nel Gran Premio della classe MotoGP.

Aldeguer è, ad oggi, uno dei prospetti più interessanti in ottica futura per il Circus a due ruote, pur non essendo entrato proprio dalla porta principale. Il #54 ha iniziato nel Motomondiale addirittura dal campionato MotoE, svolto in concomitanza con la stagione dell’Europeo Moto2, vinto nel 2021. L’anno prima il murciano aveva già vinto nella sottocategoria della Superstock 600.

Nel 2022 ecco il debutto full-time nella classe di mezzo, avvenuto insieme al team Speed Up sul già conosciuto telaio Boscoscuro. Le aspettative sul suo talento (già arrivate alle orecchie dei più nel paddock) non vengono rispettate però, almeno all’inizio: eccezion fatta per una pole position ed una vittoria sfumata in Argentina per un contatto con Celestino Vietti, i risultati in quell’anno sono modesti ed Aldeguer deve fare anche i conti col nuovo compagno di squadra Alonso López, subentrato a Romano Fenati dopo un terzo di stagione ma capace di conquistare due vittorie.

I ruoli s’invertono nel 2023, quando Fermín sblocca finalmente il conteggio delle vittorie a Silverstone. I progressi sono finalmente tangibili e si fanno palesi nel finale di stagione, durante il quale Aldeguer infila quattro vittorie di fila tra Thailandia e Valencia a cui vanno aggiunti anche due terzi posti in Indonesia e in Australia.

Con la partenza di Pedro Acosta in direzione MotoGP, alla vigilia del campionato 2024 tutto fa presagire ad una stagione trionfale per il #54, dato come favorito assoluto dalla stragrande maggioranza di chi segue la Moto2. Ed invece, tutto naufraga nuovamente: Aldeguer ottiene sì tre vittorie (Jerez, Sachsenring e Phillip Island), ma colleziona anche una lunga serie di zeri e cadute, molte delle quali dettate dall’eccessiva foga. Il pilota Speed Up chiude la stagione al quinto posto, con ben 92 punti di ritardo dal nuovo campione Ai Ogura.

Nonostante questa disfatta, la stagione 2024 era cominciata con ottimi presagi per Fermín: il murciano, ancor prima dell’inizio del campionato in Qatar, si assicura un contratto biennale per le stagioni 2025 e 2026 insieme a Ducati, unendosi così alla squadra Gresini Racing. Una firma molto anticipata nei tempi, che forse ha anche un po’ deconcentrato il classe 2005, in vista poi della stagione agonistica svolta.

Aldeguer entra in top class nella squadra di Nadia Padovani, col pesante fardello di dover sostituire Marc Márquez (partito in direzione Ducati Lenovo). L’inizio dell’avventura è un po’ stantio (solo un arrivo a punti nelle prime tre gare, 13° in Thailandia), ma col passare dei Gran Premi i risultati cominciano ad arrivare, con un quinto posto in Qatar e due terzi posti in Francia tra Sprint e Gran Premio.

La vera svolta, comunque, è arrivata in Austria. E’ tempo di dare un’occhiata al suo weekend.

Venerdì

Il fine settimana sulle colline austriache non comincia nel migliore dei modi per Aldeguer: la FP1 del venerdì mattina, la prima sessione per i piloti MotoGP dopo la pausa estiva, riserva solo un 15° posto al debuttante, con un distacco di quasi un secondo dal leader del turno Marc Márquez. Pur essendo solo la prima frazione, essere così indietro con una Ducati non è il massimo.

Le cose migliorano drasticamente al pomeriggio: in una Practice decisamente combattuta, l’alfiere Gresini strappa la top ten col nono tempo finale e si qualifica direttamente per la Q2 del giorno dopo. I segnali sono incoraggianti, ma il distacco dai migliori, col solito Márquez in cima alla classifica, rimane pesante (pari a 0″6).

Queste le dichiarazioni del murciano al termine del venerdì: “È un obiettivo di ogni gara e mancavamo da tre venerdì in Q2 direttamente. Oggi ci siamo riusciti e questo ci permetterà lavorare direttamente sul passo di gara. Qui con una buona qualifica possiamo puntare ad un fine settimana concreto: cerchiamo regolarità in top ten e con un occhio sempre verso la top five”.

Sabato

Dopo una FP2 poco significativa e conclusa al 14° posto, la qualifica si mette particolarmente bene per il #54: pur non giocando per la pole position (conquistata a sorpresa da Marco Bezzecchi), Aldeguer strappa la seconda fila a meno di tre decimi dal tempo di “Bez”, ottenendo la sesta casella in griglia per Sprint e Gran Premio (anche grazie all’inciampo, all’ultima curva, di Pedro Acosta durante il proprio giro lanciato e al traino di Marc Márquez, a cui Fermín si è affidato).

Le premesse per la gara breve del sabato sono buone, ma vengono rovinate alla partenza: come Francesco Bagnaia pochi metri davanti a lui, anche Aldeguer slitta alla partenza con la ruota posteriore e si trova imbottigliato nel traffico. Fortunatamente per Fermín, il suo allungo verso curva 1 è meno disastroso rispetto a quello del torinese e, dopo aver lottato con Enea Bastianini e Fabio Di Giannantonio ad inizio gara, conclude al sesto posto finale (la sua posizione di partenza).

Ecco le sue parole dopo la Sprint: “Considerando la partenza abbiamo fatto una gran gara, il sesto posto in qualifica e nella Sprint sono una bella soddisfazione e domani proveremo a fare qualcosa in più. Il passo per fare bene c’è e se evitiamo di partire così, chissà che il podio possa essere un obiettivo reale. Voliamo bassi e lavoriamo”.

Domenica

E’ nell’ultima giornata, quella decisiva, che Aldeguer compie il capolavoro. Fermín appare abbonato alla sesta posizione quando, durante il warm-up, ripete il medesimo risultato con un distacco di quasi mezzo secondo dall’Aprilia #72 di Bezzecchi. Le aspettative, per il GP, parlano di una top five come obiettivo più realistico.

In effetti, l’andamento della corsa, nella sua prima metà, fa pensare proprio quello: dopo i primi giri Aldeguer si attesta in quinta posizione dopo un errore di Bastianini in curva 1, il Long Lap Penalty scontato dal compagno di squadra Álex Márquez e dopo aver superato la KTM ufficiale di Brad Binder, ritrovandosi così alle spalle della terza RC16 in gara guidata da Pedro Acosta, in lotta per la quarta posizione.

La lotta tra i due murciani acquista d’importanza quando Bagnaia, terzo, comincia a calare e a perdere terreno dalla coppia Bezzecchi-Marc Márquez. Un leggero contatto alla Rindt con Acosta manda il #63 largo nella via di fuga, permettendo anche ad Aldeguer di guadagnare la posizione.

E’ da questo momento della gara che il pilota Gresini cambia marcia: Aldeguer mette in scena un sorpasso magistrale nel cambio di direzione 2a-2b superando Acosta di forza, dopodiché, con un ritmo forsennato, ricuce il distacco dal duo di testa, girando anche mezzo secondo più forte della coppia in questione.

Il block-pass su Bezzecchi alla Remus si concretizza, mentre Márquez, con un ultimo strappo, riesce a mettere tra sé ed il connazionale il gap sufficiente per portare a casa la vittoria. Per Aldeguer, comunque, c’è un meraviglioso secondo posto da festeggiare, per quello che è il suo miglior risultato in MotoGP finora.

Qui le dichiarazioni del pilota Gresini a conclusione del weekend.

RISULTATI SESSIONI
FP1: 15° (1:30.350, +0″974)
PR: 9° (1:28.769, +0″652)
FP2: 14° (1:29.639, +0″888)
Q2: 6° (1:28.302, +0″242)
Sprint: 6° (+6″032)
WUP: 6° (1:29.801, +0″451)
Gara: 2° (+1″118)

Conclusioni – Voto: 9/10

Il voto finale è particolarmente gonfiato da quanto fatto durante la gara principale, ma non può essere altrimenti, essendo comunque il momento topico di ogni weekend di MotoGP. I passi avanti fatti da Aldeguer e dal team durante l’arco dei tre giorni sono stati graduali ma costanti ed il #54, nella relativa sorpresa generale, ha messo in campo una prestazione da applausi, mettendo in difficoltà persino l’attuale dominatore del campionato.

E’ relativa come sorpresa per il semplice fatto che Aldeguer guida una Ducati GP24 (universalmente riconosciuta come una delle MotoGP “definitive”) e, soprattutto, per il talento che possiede. Non è un caso che Gigi Dall’Igna, a capo di Ducati Corse, abbia già individuato in lui il futuro della squadra Lenovo (come anche testimoniato dal contratto firmato prestissimo ad inizio 2024) e il lavoro con Gresini, una delle compagini migliori in termini di clima nel box e per possibilità di crescita, sta dando i suoi frutti nell’indirizzare nella giusta via il murciano.

Difficile pensare che Fermín possa sbloccarsi sul piano delle vittorie già quest’anno, ma di certo la Casa di Borgo Panigale, in ottica futura, ha puntato su uno dei cavalli migliori in circolazione.

Fonte immagini: gresiniracing.com

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