MotoGP | GP Australia: Yamaha e Maverick Viñales rompono il loro digiuno!

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
28 Ottobre 2018 - 08:04
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Ci si aspettava una gara tirata per la vittoria dal primo all’ultimo giro, magari con Marc Márquez protagonista, e invece Phillip Island ci ha dato un copione diverso ma egualmente entusiasmante e ricco di colpi di scena. A vincere, e soprattutto a liberarsi di un macigno sullo stomaco rimasto attaccato per più di un anno e mezzo, è stato Maverick Viñales, sul gradino più alto del podio con la M1 per la prima volta quest’anno. Come sappiamo, Maverick non vinceva da Le Mans 2017 e la Yamaha da Assen 2017; l’occasione perfetta per spezzare questo maledizione era proprio la pista di Phillip Island.

A completare il podio sono stati i due Andrea: Iannone, che ha eguagliato il miglior risultato per la Suzuki quest’anno con un secondo posto, e Dovizioso, che ha rimediato alla magra figura di dodici mesi fa quando terminò addirittura 13° nella gara più deludente della sua stagione. Per il ducatista è il cinquantesimo podio in MotoGP, ma bisogna fare gli elogi anche al secondo ducatista ufficiale, Álvaro Bautista, giunto quarto a circa due secondi dal più blasonato compagno di team. Se vi state chiedendo di Marc Márquez, il campione del mondo e Zarco sono stati protagonisti del vero colpo di scena della gara, ovvero un contatto in pieno rettilineo che ha costretto al ritiro entrambi, oltre ad aver fatto prendere uno spavento a tutti gli spettatori, a casa e non.

LA CRONACA

Riguardo le gomme, Iannone sceglie una soluzione Medium-Hard dopo che nelle prove aveva girato molto forte sulle Soft; Márquez e Dovizioso lo imitano. Hard al posteriore anche per Viñales in prima fila ma con la Soft all’anteriore, mentre Zarco rischia ancora una volta il tutto per tutto puntando su Soft-Soft; Bautista sceglie Medium-Hard.

Al via la partenza del poleman Márquez non è eccezionale, tanto che viene riassorbito nel gruppo da diversi piloti come i due della Suzuki e soprattutto Petrucci, autore di una partenza fenomenale che lo proietta al comando, ma per circa dieci secondi. Già alla Southern Loop “Petrux” finisce largo sull’erba e poi sulla ghiaia sprofondando in ultima posizione. Davanti a tutti si pone il suo compagno di squadra Jack Miller, che sulla GP17 guida tutto il primo giro mentre Márquez risale già al secondo posto. Non male le Ducati, con Bautista ottavo e Dovizioso addirittura quarto dopo le pessime prove.

Il campione del mondo si riporta al comando già al secondo giro, mentre alle sue spalle cominciano le sportellate con Miller che, quasi subito, viene beffato da Dovizioso e dalle due Suzuki di Iannone e Rins. C’è anche Zarco, che risale come una furia trovandosi ai ferri corti con l’australiano, mentre Viñales si avvicina alla coppia di duellanti che tanto conosciamo: Márquez-Dovizioso.

Il Dovi va al comando poco dopo, al quinto giro, ma è al sesto che succede il patatrac tra il #93 e il #5: Zarco si affianca in rettilineo dall’esterno per cercare di sopravanzare Márquez in staccata ma la M1 2016 non è abbastanza rapida e la Honda riguadagna qualche metro; l’hondista si sposta sulla traiettoria ideale e lo spazio tra la Michelin posteriore di Márquez e l’anteriore di Zarco si esaurisce, con il francese che viene sbalzato dalla moto facendosi tutta curva 1 sull’asfalto e poi sull’erba. Miracolosamente il francese cammina e sta bene, e lo stesso vale per il catalano che però si deve fermare con la gomma danneggiata.

A questo punto sono le due Ducati di Dovizioso e Miller ad andare al comando, ma è proprio in questo momento che spunta Viñales: “Top Gun” si libera di “Jackass” senza troppi complimenti e punta poi a Dovizioso, sorpassandolo in curva 4. Risale di prepotenza anche la seconda Yamaha Factory di Rossi, che passa a sua volta Miller mettendosi alle spalle del connazionale.

Il #25 comincia a scendere sotto il muro dell’1:29 e i suoi avversari non danno una risposta immediata. I tre italiani al suo inseguimento, Rossi, Iannone e Dovizioso, sono impegnati a scornarsi e commettono diversi errori (come quello di Iannone all’Honda Hairpin), facendo salire il suo vantaggio prima sopra il secondo e poi incirca sui due secondi. Incredibile la prestazione di Bautista intanto, quinto nella coda della moto gemella. Cade nel frattempo anche Daniel Pedrosa, giornata nera per HRC.

Bautista, non contento di stare alle spalle di Dovizioso, non intende risparmiargli nulla e i due iniziano a duellare per il quarto posto. Davanti, Iannone continua a essere veloce ma sbaglia un’altra volta l’ingresso alla curva 4, riconcedendo a Rossi la seconda posizione e all’altro Andrea la terza. Rins intanto supera Miller e si porta vicino al suo compagno di team.

Tocca alle Ducati fare la propria mossa e a metà gara entrambe le Rosse sverniciano la M1 di Rossi sul dritto, con Bautista che si prende addirittura la seconda posizione e prova a mettersi alla caccia del connazionale in fuga. Álvaro fa un giro in 1:29.7 ma subito dopo il passo del sostituto di Lorenzo torna a essere inferiore a quello del fuggitivo, che fa salire il suo vantaggio a 3.7 secondi. Dovizioso ricomincia a tirare risuperando all’Honda Hairpin il suo compagno a dieci giri dal termine, a sua volta superato da Iannone alla Southern Loop.

Nonostante un altro errore alla curva 4 Iannone riesce comunque a conservare la quarta posizione, tornando poi in terza sempre ai danni di Bautista. I giochi per la vittoria sono ormai fatti quando “The Maniac” si porta al secondo posto e sfodera un’ultima fiammata a tre giri dalla fine, nel quale recupera 1.3 secondi su Viñales. Lo yamahista non si lascia sorprendere e risponde ai tempi dell’abruzzese, mentre Rossi perde terreno ed è attaccato anche da Rins.

Maverick Viñales va così a vincere il suo primo GP della stagione e il primo per la Yamaha M1 dopo ventisei gare senza successi. Inoltre, è il quinto della carriera dello spagnolo in MotoGP. I due ex-compagni in Ducati danno vita a un bel duello per la piazza d’onore che sorride al pilota Suzuki, mentre Dovizioso ottiene un soddisfacente terzo posto su una pista nemica di Borgo Panigale. Rossi finisce sesto alle spalle di Rins e davanti a Miller, mentre in ottava posizione Franco Morbidelli fa il suo miglior risultato in carriera nella classe regina.

La classifica piloti, già decisa chiaramente per il primo posto, ora vede Dovizioso tornare a guadagnare punti importanti su Valentino Rossi, che invece rischia di essere superato in classifica dal suo compagno di squadra vincente oggi: Dovi è ora a 210 punti contro i 195 di Rossi e i 180 di Viñales in risalita. Iannone risorpassa Rins in classifica e si mette al settimo posto a pari merito con Zarco.

L’ultima gara appartenente al ciclo asiatico-oceanico sarà il Gran Premio della Malesia in quel di Kuala Lumpur, sulla pista di Sepang. I lunghi rettilinei qui non possono che essere amici della Ducati, autrice qui nel 2017 della doppietta Dovizioso-Lorenzo che fece sì tanto discutere sul comportamento del maiorchino ma che tenne i giochi aperti in vista di Valencia. Sarà proprio da valutare se il cinque volte campione del mondo sarà in grado di correre, altrimenti potrebbe essere un’ulteriore occasione per Bautista di dimostrare le proprie capacità. Occhi puntati sulle Yamaha, che dopo tre gare in salita culminate con il successo nel Victoria dovrà riconfermarsi su una pista ben poco favorevole come Sepang.

Qui i risultati di questa gara finale del weekend e la classifica generale.

Fonte immagine: motogp.com

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