La Soft al posteriore per Martín si rivela un autogol, il madrileno è quinto con Bagnaia secondo. Zarco primo centro in MotoGP.
Le corse sono fatte così: a volte la vittoria può non essere alla portata sin dal via, altre volte sfugge dalle mani a pochi chilometri dal traguardo e sorride a qualcun altro. Per la precisione, a Jorge Martín sono mancati 4.448 metri in testa per aggiudicarsi una vittoria che avrebbe ridato linfa vitale al suo campionato MotoGP dopo lo zero di Mandalika, ed invece le cose sono andate diversamente.
A vincere, alla fine, è stata sì una Ducati Pramac Prima Assicurazioni, ma non quella che ci si aspettava. A sfruttare il crollo verticale della gomma Soft al posteriore di “Martinator” è stato proprio il compagno di squadra Johann Zarco, che su una Medium usata in modo decisamente più accorto, ha mantenuto un ritmo costante fino a ritrovarsi nel gruppo degli inseguitori a caccia della Desmosedici gemella, formato anche da Francesco Bagnaia, Fabio Di Giannantonio e Brad Binder.
Alla fine, con un sorpasso senza pietà in curva 4, Zarco all’ultimo giro si è liberato del compagno lasciandolo nelle grinfie dei tre avversari, mentre il #5 si è involato verso la vittoria del GP Australia, nonché la prima in carriera nella classe regina festeggiata come ai tempi della Moto2, con una piroetta all’indietro.
Nello spazio di quattro chilometri e mezzo, Bagnaia è passato così dal perdere potenzialmente nove punti a guadagnarne altrettanti. Il torinese, il quale probabilmente pensava di limitare solo i danni, conclude questo sabato anomalo di gare con una leadership di 27 punti, mentre Fabio Di Giannantonio ottiene il suo primo arrivo nei primi tre. Un ulteriore segno di come, forse, “Diggia” meriti una seconda chance in MotoGP.
Brad Binder ha chiuso quarto come primo pilota non-Ducati all’arrivo e, in alcune fasi della gara, sembrava avere il giusto ritmo per andare anche a vincere, prima del recupero a ritmo di carica di Zarco. Tutto sommato un sabato ottimo per KTM, che vede anche il settimo posto di Jack Miller.
Ben lontano dai primi cinque, infatti, c’è stata la contesa per i punti restanti, con Marco Bezzecchi sesto al traguardo sulla Ducati del team VR46 Mooney, il già citato Miller settimo, Aleix Espargaró su Aprilia ottavo, Álex Márquez sulla seconda Ducati Gresini nono ed Enea Bastianini decimo. Gara deludente da parte di Maverick Viñales, dato tra i favoriti per il podio ma solo 11° alla fine.
Chi è stato in lotta per il podio virtuale nelle fasi iniziali è invece Marc Márquez, il cui nome risulta addirittura al 15° posto alla fine. Se per Martín la Soft non ha pagato ad un solo giro dal termine, per l’otto volte campione il crollo è invece arrivato ben prima, tanto da farsi scavalcare anche da Fabio Quartararo all’ultimo giro. I due ex-campioni, tuttavia, chiudono la giornata con l’amaro in bocca.
Punti anche per Luca Marini, 12°, e per Miguel Oliveira, 13°. La classifica piloti vede Bagnaia ora a quota 366 punti e, come detto, un Martín staccato di 27 a quota 339. Cominciano a farsi sempre più sottili le chance di Bezzecchi, ora a -73 dal connazionale, mentre Zarco, con la vittoria di oggi, ribalza al quinto posto davanti alla coppia Aprilia.
Il weekend di Phillip Island non è chiaramente ancora finito: domani si svolgerà, insieme ai Gran Premi di Moto2 e Moto3, la Sprint rinviata, con la minaccia del meteo incombente e la scelta, da parte della FIM, di far compiere a tutte le classi il warm-up. Vedremo se, con metà della distanza, Martín potrà rifarsi dai punti persi quest’oggi.
Ecco i risultati del Gran Premio d’Australia e la generale MotoGP.
Fonte immagine: pramacracing.com
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