MotoGP | GP Argentina: impresa assurda di Miller, pole per lui

MotoGP
Tempo di lettura: 3 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
7 Aprile 2018 - 21:40
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Sembrava una pazzia mettere le slick con metà pista bagnata, roba da scavezzacollo senza sé e senza ma, tanto che persino il sistema di cronometraggio si era impallato sul suo passaggio, ma “Jackass” Miller c’è riuscito: è sua la pole al GP d’Argentina, fatta dopo una serie di giri pazzeschi in cui ha lottato ferocemente con la sua GP17 per tenerla in pista sull’umido. Per l’australiano è la sua prima pole in MotoGP, oltre che la prima dopo quasi quattro anni di digiuno (cioè dai tempi della Moto3). Il tempo segnato dal “canguro” è di 1:47.153, fatto all’ultimo giro di una sessione piena di colpi di scena. La prima fila sarà formata dalle stesse squadre che l’hanno composta in Qatar: una Ducati del team Pramac, una Honda Repsol (quella di Pedrosa, secondo) e una Yamaha Tech3 (quella del poleman a Losail, Johann Zarco). I primi colpi di scena si sono visti però già dalla Q1, forse una delle più emozionanti degli ultimi tempi.

Nella prima frazione delle qualifiche MotoGP erano presenti tutt’e tre le Ducati Desmosedici GP18 con Petrucci, Dovizioso e Lorenzo. Il turno inizialmente vede le tre moto di Borgo Panigale in testa, con Dovizioso e Lorenzo davanti separati da appena 47 millesimi. A circa metà turno però spuntano le Aprilia, prima con Redding che si pone quarto ma soprattutto con Aleix Espargaro, che all’ultimo giro lanciato diventa una seria minaccia per le due Rosse. Nel secondo run Dovizioso migliora di otto decimi il suo tempo mentre Lorenzo, a cui viene messa la gomma Soft Rain al posteriore, migliora di soli due decimi il suo tempo. Arriva però Aleix che all’ultimo settore straccia l’intermedio di Dovizioso di quasi sei decimi portandosi al comando! Dovi mantiene il secondo slot mentre Jorge viene sopravanzato anche da Karel Abraham. La Ducati #99 scatterà solo 14°, per colpa di una scelta di gomme molto discutibile nel team Ducati.

Ma è solo l’antipasto di una qualifica che vede il suo meglio nella Q2. Al primo giro lanciato è proprio il favorito, Marc Márquez, a fare un lungo in curva 1 buttando il primo giro e lasciando sfilare gli avversari. Ad approfittarne inizialmente è quindi di nuovo la RS-GP di Aleix Espargaro, che dimostra ancora una volta la bontà della moto di Noale, specie nel quarto settore (nonostante si muovi moltissimo). Emergono anche Pedrosa e Zarco, mentre le Yamaha di Viñales e Rossi sembrano non poter far meglio della terza fila.

Mentre Dovizioso stacca il quinto tempo, il “marziano” dell’HRC ci riprova e nonostante due rischi non da poco riesce comunque a mettersi in prima posizione, prima di rifarsi soffiare la leadership dal più grande degli Espargaro, lungo poi alla 1 sulla sabbia. Comincia a maturare anche la possibilità dell’azzardo per le slick, ma persino Marc decide di abbandonare l’idea credendo che la pista sia troppo bagnata. L’unico a fare la pazzia è proprio Miller, che al primo giro si becca due secondi da Pedrosa (oltre che dei rischi pazzeschi).

Pedrosa mantiene la prima posizione con 35 millesimi su Zarco, mentre Márquez e Dovizioso chiudono il turno rispettivamente in sesta e ottava posizione. Sembra tutto finito ma appare all’improvviso il tempo del #43 (non segnato a causa di un problema agli intertempi) che ottiene così la prima partenza al palo in MotoGP. Ottimo Rabat quarto davanti a Rins (stato anche provvisoriamente al comando), mentre è solo 12° Iannone. Tutta la quarta fila, composta da Rossi, Crutchlow e dall’abruzzese accumula più di due secondi di ritardo.

Qui i risultati di questa scoppiettante Q2, in previsione della gara di domani.

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