Franco Morbidelli è tornato sul podio MotoGP dopo quasi quattro anni, concludendo un digiuno infinito su una pista a lui amica.
Nella seconda parte della rubrica “Il weekend di”, dedicata al GP D’Argentina del Motomondiale, andiamo a “snocciolare” quello che è stato il fine settimana di Franco Morbidelli, che è tornato sul podio MotoGP per la prima volta dopo 4 anni.
Il pilota del team VR46 Racing (e legato anche all’Academy), è riuscito ad ottenere questo traguardo con una moto totalmente diversa da quella che guidava all’epoca della gara di Jerez 2021, in cui arrivò 3° con il modello 2019 della M1 preparata dal team Petronas Sprinta Racing. Il mezzo in questione è la Ducati Desmosedici GP24, che tanta gloria ottenne lo scorso anno grazie ai trionfi dei 2 alfieri Lenovo (Bagnaia soprattutto), ed il titolo mondiale di Jorge Martín. Inoltre, su questa moto “Morbido” ha già molta familiarità visto il 2024 passato proprio come compagno di Martín in Ducati Pramac, che usufruiva (all’epoca) dei mezzi ufficiale per i piloti. Franco ha ottenuto, nella scorsa stagione, un 4° posto come miglior risultato in gara lunga a Mandalika, nonché un 3° nella Sprint di Misano 1.
La pista
Questa pista, per “Franky”, è un territorio amico, visto il 2023 in cui riuscì a sfoggiare la sua miglior performance durante la sua avventura in Yamaha ufficiale, edizione in cui si giocò il podio sia nella gara Sprint che alla domenica (perdendo poi il 3° posto a favore di Zarco negli ultimi giri).
E questa tesi verrà poi ampiamente dimostrata durante tutto il corso dell’edizione 2025, di cui ora cominciamo a parlare nell’effettivo.
Il weekend: prima parte (venerdì)
Il venerdì di Morbidelli parte bene, con il 4° tempo conquistato in una FP1 grazie a un 1:39.408 fatto segnare durante il suo penultimo giro in pista (nonché ultimo attacco al tempo vero e proprio). Nella prima sessione di libere è inoltre uno dei più attivi in pista, con ben 20 giri completati (l’unico a farlo assieme alle 4 KTM ed alla Yamaha di Quartararo).
L’accesso alla Q2 non s’ha da fare però per il nativo di Roma, che durante le ultime battute della pre-qualifica viene scalzato prima da Ogura (che verrà poi a sua volta eliminato dai 10) e da Di Giannantonio, che si innalza addirittura in seconda posizione grazie ad un super T4. Nonostante ciò, i lati positivi non mancano e Franco dichiara che confida di migliorare al sabato: il giorno della Sprint.

Il sabato
Durante le FP2 è tempo di passo gara: Franco non compie tante tornate, ma durante i giri di prova ottiene degli intertempi tutto sommato buoni, senza mai salire sopra al ’39 basso e rimanendo quasi costantemente sul ‘38.5. Una buona situazione in vista della Sprint, che migliora ulteriormente dopo il passaggio senza troppi patemi in Q2 e l’8° tempo finale (seppur dietro Di Giannantonio, distante poco meno di un decimo).
Arriva la prima gara del weekend, nonché la prima occasione per avere un benchmark su cui contare per la giornata successiva, e Morbidelli compie una prestazione solida arrivando 7° nonostante una brutta partenza, che lo costringe a rimontare nelle prime battute. Sempre dietro a “Diggia”, ma mantenendo una grande costanza nel passo gara: la chicca che si rivelerà poi chiave anche nel main event della domenica. Dopo il 2° giro Franky è infatti preciso come un orologio: il suo peggior giro arriva solo all’ultima tornata con un ‘38.8 (probabilmente complice anche una gomma già molto sotto sforzo), dopo un’intera gara passata sull’1:38.3.

Inoltre si rivedono lati positivi nel corpo a corpo, viste le diverse bagarre di gruppo che l’hanno visto coinvolto e dove si è saputo difendere egregiamente. A fine gara dirà di aver avuto problemi di mal di testa e nausea, riuscendo comunque a portare a casa un buon bottino di punti per la gara lunga.
“It’s showtime”
Ed ecco il momento cruciale: la domenica. Allo spegnimento dei semafori Morbidelli parte bene, agganciandosi subito al codone di Di Giannantonio, che poi sorpassa alla seconda tornata di gara.
Alla 3 gli affonda la staccata, effettuando un sorpasso pulito pur costringendo il proprio compagno di squadra a correggere la traiettoria a metà curva (cosa che condiziona leggermente la perdita della posizione), andando poi alla caccia di Zarco e Bagnaia che nel frattempo sono in bagarre.
Proprio quella bagarre è per lui cruciale, in quanto ne va a giovare nella maniera migliore possibile. “Morbido” riesce a giocare in contropiede, cosa che non gli riusciva da diverso tempo, passando prima Zarco e poi Bagnaia al 4° giro salendo in P3. Di fatto, il lavoro sporco per lui si conclude proprio in quella tornata, perché nei primi istanti Pecco prova a tenergli la ruota ma poi si stacca sempre di più, finché Morbidelli non scappa definitivamente a più di un secondo.
A livello di passo i due sono molto simili (infatti entrambi girano sul ’38 alto), ma tra il tira e molla con Zarco che continua per diverso tempo e, probabilmente, una gestione gomma peggiore rispetto all’avversario, Pecco resta in quarta posizione fino alla bandiera a scacchi. Non bisogna però dimenticare che, negli ultimi giri, Morbidelli fosse tornato nella zona di tiro del tre volte campione del mondo, che si stava riportando sempre più sotto al compagno d’Academy, che sarà però colui a gioire per un piazzamento sul podio. Traguardo più che meritato per l’italo-brasiliano, che grazie ad un’ottima gestione della parte centrale della corsa è riuscito a tenere a distanza di sicurezza Bagnaia, che si deve accontentare della 4a posizione finale.

I due Márquez sono inarrivabili, ma rimane comunque un risultato da tenersi stretto e che viene festeggiato nel migliore dei modi da pilota e team. Nel post-gara, un “Morbido” al settimo cielo dichiara di essergli mancata questa sensazione, che non assaporava da molto tempo, e che il prossimo step è quello di migliorare la performance nel time-attack, un punto su cui ancora presenta lacune.
Col calare della bandiera a scacchi della domenica, questo è il riepilogo dei risultati di Morbidelli in Argentina:
Venerdì
FP1: 4°
PR: 12°
Sabato
FP2:12°
Q1: 1°
Q2: 8°
Sprint: 7°
Domenica
WUP: 6°
Gara: 3°
Conclusioni finali
Il fine settimana di Morbidelli può rappresentare un vero e proprio trampolino di lancio verso una stagione in crescita continua, dove può provare a mettersi in mezzo ancora una volta alle ufficiali e puntare a prendere Álex Márquez. Il ritorno in Europa a Jerez può essere per lui la prima grande occasione, vista la competitività già mostrata in passato su questa pista, che è uno dei terreni ideali per far splendere al massimo la Desmosedici GP24.
In generale si può parlare di un inizio di stagione quasi al di sopra delle aspettative, ma il sopracitato ritorno in Europa sarà il primo giro di boa importante per capire i valori in campo veri e propri. Questo giro di boa sarà tappa da non sbagliare neanche per i due VR46, il cui confronto resterà un argomento interessante e da tenere d’occhio per tutto l’anno.
Fonte immagini: vr46racingteam.it
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