MotoGP | GP Aragón: Poker ad Alcañiz di Marc Márquez

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Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
23 Settembre 2018 - 15:57
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Anche se non ci è arrivato da favorito numero uno, il successo nel deserto di Aragón non glielo può togliere nessuno. Marc Márquez ha vinto il Gran Premio di Aragona classe MotoGP, la 41a vittoria con il marchio Honda, le stesse ottenute da Mike Hailwood nelle varie classi. Di certo è stato molto più complicato rispetto alle altre occasioni perché la Ducati, con Andrea Dovizioso alla guida, si è dimostrata un’avversaria tosta, che ha mollato il colpo solo dopo la bandiera a scacchi.

E’ mancata clamorosamente la seconda GP18 ufficiale partita in pole position, quella di Jorge Lorenzo che, a pochi metri dalla partenza, ha perso il posteriore della sua moto stendendosi e buttando, come a Misano, un risultato importante. A podio ci è così arrivato a sorpresa Andrea Iannone sulla Suzuki, anche lui vero protagonista del Gran Premio e in lotta anche per la vittoria a pochi giri dalla fine. Quarta l’altra Suzuki guidata da Álex Rins. Curiosamente, in tutte e tre le classi oggi i nostri piloti italiani hanno ottenuto il secondo e il terzo posto.

LA CRONACA

Su una pista così lunga e con temperature molto alte, le scelte delle gomme a inizio gara si rivelano fondamentali. In prima fila Lorenzo sceglie Soft-Hard sulla sua Ducati, il suo connazionale Márquez va totalmente controcorrente mettendo la gomma dura davanti e la Soft dietro, mentre Dovizioso utilizza due compound duri. Iannone dalla seconda fila va per la Medium all’anteriore e la Soft al posteriore.

Alla partenza lo scatto di Lorenzo è buono ma non eccezionale, cosa che permette a Márquez d’inserirsi in curva 1 davanti a tutti. Il primo colpo di scena clamoroso arriva proprio in uscita dalla primissima curva: la moto di Lorenzo va in high-side sullo sporco e il maiorchino finisce a terra. Inizialmente si rialza ma viene poi trasportato in barella verso una zona sicura. Sarà poi riscontrata una dislocazione del primo dito del piede destro.

La gara prosegue con Dovizioso che, con l’incrocio alla prima curva, riesce a prendersi la prima posizione. Dalle retrovie è pazzesca la partenza di Aleix Espargaró con l’Aprilia, già quinto alla fine del primo giro in lotta con Pedrosa; le Suzuki sono le prime inseguitrici di Dovizioso e Márquez con Iannone davanti a Rins, ma il #42 non ci sta a star dietro all’abruzzese e lo passa in curva 1. Caduta al primo giro anche di Bautista in curva 14.

Il ritmo imposto da Dovizioso è molto basso e permette alle due moto di Hamamatsu non solo di rimanere agganciate, ma anche di attaccare Márquez per la seconda posizione. Il ritmo blando di questa prima fase permette anche a Espargaró, Pedrosa e Crutchlow di rimanere nel gruppo di testa, fino a quando una caduta in curva 1 non toglie dai giochi l’inglese. Dopo solo qualche giro Pedrosa e l’Aprilia RS-GP di Aleix cominciano a soffrire, mentre i primi quattro vanno in leggera fuga. Nelle retrovie annaspano terribilmente Viñales e Zarco sulle Yamaha, in 13a e 14a posizione.

I tempi cominciano a scendere con Dovizioso che aumenta il ritmo, cosa che si vede al dodicesimo giro quando il forlivese va sull’1:48.385 rifilando quattro decimi all’hondista. La risposta del “Cabroncito” non si fa attendere nemmeno un giro, ricucendo il distacco a soli due decimi dalla Ducati ufficiale. Il sorpasso avviene nel punto più vantaggioso per il campione del mondo, ovvero in curva 12 dove Márquez si lancia di cattiveria prendendosi il comando.

In questa fase emerge che nessuno dei due vuole stare dietro e far dettare il ritmo all’altro: Márquez cerca di rallentarlo per avere più gomma Soft nel finale ma l’incrocio di traiettorie con Dovizioso in curva 7 non gli sorride, e la Ducati torna davanti. Di questa lotta ne approfittano Iannone e Rins che si riavvicinano, ritrovandosi nuovamente in lotta per il successo a sei giri dal termine. Le vere scintille partono dal passaggio successivo: il #93 risorpassa Dovizioso in curva 12 ma stavolta l’italiano risponde alla chicane. I due entrano in leggero contatto con Márquez costretto ad andare anche nella via di fuga, con Iannone che prova ad approfittarne ma paga a livello di motore sul dritto del Motorland.

Il sorpasso decisivo per la vittoria arriva in curva 1 con Márquez di nuovo davanti a Dovizioso, a sua volta al sicuro dagli attacchi di Iannone. Dovizioso prova un ultimo tentativo al terzultimo giro nella curva intitolata a Carlos Checa ma anche qui la Honda #93 incrocia la traiettoria stando davanti. Negli ultimi due giri l’italiano prova a contenere un Márquez al limite ma senza successo, che va così a vincere ad Aragón per la quarta volta in MotoGP. A podio Iannone per la prima volta dopo Jerez, mentre Rossi riesce a due giri dalla fine a superare Miller e a quantomeno entrare nei primi otto. Aleix Espargaró eguaglia invece i suoi due migliori risultati in sella alla moto di Noale, grazie al sesto posto di oggi.

Nella classifica mondiale la lotta titolata potrebbe giungere al termine già in Giappone per Marc Márquez, luogo dove festeggiò il suo quinto titolo due anni fa in una stagione molto simile a questa. Grazie al sesto centro stagionale, Marc ha ora 246 punti, nuovamente 72 di vantaggio su Dovizioso e 87 su Rossi (che invece potrebbe lasciare la lotta titolata già a Buriram). Incredibilmente, a pari merito al quarto posto nonostante il gap abissale tra Ducati e Yamaha, Lorenzo e Viñales a quota 130.

Tra due sole settimane i fan assisteranno al primo GP di Thailandia per il Motomondiale, dopo il debutto datato 2015 della Superbike sul Chang International Circuit. Durante i test a dominare furono le Honda di Márquez e Pedrosa, ma essendo questo layout molto similare a quello di pista come il Red Bull Ring, aspettarsi una Ducati da vittoria è lecito. Ancora punti di domanda su Yamaha e Suzuki per quanto riguarda le loro prestazioni.

Qui i risultati della gara di Aragón e la classifica piloti MotoGP.

Fonte immagine: motogp.com

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