Come il periodo negativo di Honda viene visto dagli stessi protagonisti? Ecco alcune risposte
Si sapeva che il post Marc Marquez per Honda non sarebbe stato facile, indipendentemente dai guai fisici passati dal fenomeno spagnolo dal 2020 fino al 2023 che ne hanno condizionato e di tanto il rendimento. HRC però non poteva immaginare lo scenario che sta passando durante questo inizio di stagione.
La versione 2024 della RC213V si sta rivelando ancora peggiore della già difficilissima moto dello scorso anno e anche l’arrivo di due piloti ex Ducati come Luca Marini e Johann Zarco non sta dando nessun tipo di frutto; anzi, gli otto punti in tre gare conquistati da Honda sono un record negativo nella storia del costruttore giapponese.
La situazione l’ha fotografata bene Joan Mir, dichiarando in modo quasi rassegnato che la moto attuale è totalmente sbagliata e la situazione è disperata. La RC213V, anche nelle sue versioni migliori, è sempre stata una moto che a volte, senza nessun tipo di segnale, lasciava il pilota a terra nel vero senso della parola. Le ultime due versioni hanno aggravato questa situazione e solo un eroico Marquez nella scorsa stagione è riuscito ad ottenere qualcosa di buono, salvo poi modificare in modo radicale il proprio modo di correre per evitare di andare a gambe all’aria.
Anche ad Austin Nakagami, Zarco e Mir sono caduti e solo Luca Marini ha raggiunto il traguardo in 16esima posizione con un passo però più vicino alla Moto2 che alla categoria regina. Ma allora come uscirà Honda da questa crisi? Innanzitutto le concessioni di cui può beneficiare la moto giapponese in questa stagione dovranno essere sfruttate al meglio, anche se questo è un punto su cui Honda, dall’incidente di Marquez a Jerez 2020, sembra aver perso la bussola.
Nell’ultimo numero della rivista “Racers” i giornalisti giapponesi hanno provato a far breccia nei problemi Honda, intervistando parecchi tecnici HRC e lo stesso presidente Koji Watanabe che ha subito precisato che “Honda continua ad investire tantissimo per tornare ai vertici anche a due ruote”. La questione del possibile ridimensionamento del budget a favore delle quattro ruote rispetto alle due è una leggenda, portata avanti ancora oggi, da parte di chi ancora non ha ben chiaro che tipo di colosso sia Honda. La sinergia tra F1 e MotoGP è totale e negli ultimi mesi gli uomini HRC che si occupano della F1 stanno cercando di dare il proprio contributo, soprattutto a livello aerodinamico, anche verso lo sviluppo della RC213V.
Quello che emerge dalle interviste è che i tecnici Honda hanno iniziato ad andare “in confusione” quando hanno cercato di risolvere un problema cronico anche delle Honda vincenti, ovvero la mancanza di trazione.
Per bocca degli stessi tecnici il lavoro in questa determinata area ha fatto perdere equilibrio alle altre aree della moto, proprio in un periodo in cui l’aerodinamica ha innalzato il livello di tecnologia applicata alla moto mettendo ulteriormente in difficoltà i tecnici HRC. Questo aspetto non è da trascurare anche alla luce delle parole di Tadayuki Okada, pilota Honda degli anni ’90 ai tempi della classe 500. Osservando soprattutto le cadute di Marquez nel 2023 e ascoltando anche le sue impressioni, Okada ha notato come la RC213V variasse in modo improvviso l’altezza da terra, causando successivamente una perdita di aderenza. Un problema che soprattutto durante l’angolo di piega diventerebbe importante e che forse anche nella versione 2024 Honda sta continuando ad avere. La sensazione è, comunque, che con questa moto il limite non sia chiaro: appena il pilota prova ad alzare il ritmo, ecco che sulla RC213V diventa completamente un passeggero.
Per Honda i prossimi test di Barcellona saranno importanti per dare una direzione allo sviluppo, anche se forse in Giappone l’idea di prendere un foglio bianco e scrivere una nuova storia che si chiamerebbe RC214V non è così lontana.
Immagini: HRC Media Center
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