MotoGP | Conferenza dedicata alla Sprint Race, le parole di Jorge Viegas: “Il momento più eccitante della gara è la partenza e l’anno prossimo le raddoppieremo” 

MotoGP
Tempo di lettura: 11 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
20 Agosto 2022 - 19:55
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Nella giornata di oggi è andata in scena la conferenza dedicata alla Sprint Race del 2023. Queste le parole di Ezpeleta, Viegas e Poncharal nella sessione di domande e risposte di quaranta minuti.


Il futuro della MotoGP, a partire dal 2023, è stato deciso. La massima categoria a due ruote vedrà l’introduzione della Sprint Race del sabato pomeriggio a partire dal prossimo anno, di cui sono già stati rivelati alcuni dettagli essenziali durante le prove ufficiali del GP Austria 2022. Qui di seguito troverete la trascrizione della conferenza stampa con presenti Carmelo Ezpeleta (CEO di Dorna Sports), Jorge Viegas (presidente della Federazione Internazionale di Motociclismo) e Hervé Poncharal (rappresentate dell’Associazione Internazionale dei Team di Corse, la IRTA).

Carmelo Ezpeleta ha dato il via alle danze spiegando i motivi dell’introduzione di questa novità: “Sin dagli inizi del campionato FIM, Dorna e IRTA provano a migliorare le cose ogni volta il più possibile, tutto quel che riguarda lo sport, la sicurezza, lo spettacolo, tutto quanto. Stiamo lavorando su tutte le aree, in particolare quest’ultima e abbiamo osservato attentamente tutti gli sport per valutare tutte le possibilità e stiamo cercando di accontentare tutti nell’offrire uno show migliore. Specialmente per i fan, i promoter e le televisioni, perché è molto importante per noi offrire un nuovo palinsesto che, secondo noi, migliorerà la nostra presenza in tutti i Gran Premi. Tutto questo è stato deciso discutendo con la FIM, i costruttori e coi team. Ieri ho parlato coi piloti durante la Safety Commission e, anche se la commissione riguarda la sicurezza, sin dall’inizio siamo stati davvero fieri di poter parlarne coi piloti. Ovviamente, la questione d’informare i piloti è qualcosa che spetta ad ogni team individuale, ieri si è discusso ed ora spetta al presidente della FIM annunciare ciò che vogliamo annunciare quest’oggi”. 

Ad una domanda di un giornalista inerente alle novità tecniche, Ezpeleta ha risposto: “Ovviamente anche l’aerodinamica e gli aspetti tecnici stanno venendo discussi, questo argomento è stato posto molte volte; al momento abbiamo firmato un accordo coi costruttori per mantenere stabili i regolamenti tecnici durante il periodo di validità del contratto, fino al 2026. Solo delle scelte unanimi dei costruttori possono farci considerare delle modifiche al regolamento tecnico, chiaramente ci sono state delle discussioni sulle regole tecniche per il prossimo periodo ma al momento non faremo nulla. Secondo noi le gare di oggi sono incredibilmente belle, il fatto che non lo siano o che ci siano pochi sorpassi sono pareri personali. Lo show è interessante e continueremo in questa direzione. Se in futuro potremo migliorare qualcosa lo miglioreremo, ma è importante mantenere la stabilità dei regolamenti, perché è un qualcosa richiesto nel contratto tra il campionato e le Case”. 

“Per quanto riguarda le comunicazioni”, ha continuato il CEO di Dorna, “i piloti devono esser informati dai team, sia quelli indipendenti che quelli factory. Alcuni l’hanno fatto, non è un mio obbligo. Ad esempio, sin dagli inizi della Commissione Gran Premi e della Safety Commission, parliamo prima della sicurezza del circuito e poi della sicurezza in generale perché quello è un mio obbligo, sapevo che oggi ci sarebbe stata la conferenza stampa e sapendo che alcuni piloti non erano stati informati, li ho informati io ieri. Ma ripeto, coloro che devono informare i piloti dei cambiamenti del campionato, quando possibile, sono i team. Ieri la discussione non è stata male durante la Safety Commission, abbiamo esposto le nostre opinioni e considereremo altre opinioni. Come posto dal presidente della FIM, valuteremo la situazione gara per gara e queste Sprint Race non varranno per la formazione della griglia per la gara di domenica. Un’altra cosa importante da considerare sarà che questo palinsesto fornirà più tempo da passare coi media e con gli spettatori sul posto ai piloti. È una scelta volta a migliorare in generale la visibilità del campionato. Infatti, non credo ci sia un campionato in cui i piloti, gli attori protagonisti, vengano informati o siano connessi direttamente più che nel nostro”. 

Sulla domanda di una giornalista rivolta alla volontà del pubblico di avere una Sprint Race seguendo i sondaggi, questa è stata la risposta dell’amministratore delegato, altamente elusiva: “Chiaramente abbiamo parlato con tutti i marchi a Silverstone e coi team, e con diverse persone coinvolte. Tutti i team e le Case sono favorevoli all’idea. L’organizzazione dell’idea sarà da discutere, ma in generale sia i cinque marchi presenti che i sei team indipendenti, sono completamente a favore”. 

Diversi piloti, nella giornata di ieri, hanno avuto reazioni freddine al pensiero che ci sarebbe stata una Sprint Race dal 2023 (anche in ottica sicurezza per lo sforzo fisico e mentale che richiederebbe), ma anche stavolta Ezpeleta ha avuto la risposta pronta: “Ci può essere una controversia, ma come è ovvio che ci siano delle persone a favore ed altre no. Tutte le questioni sono interessanti e le considereremo tutte, ma questo è normale. In ogni cambiamento che poniamo, molte volte ci sono delle controversie: sarei sorpreso se non ci fossero e spero di poter arrivare ad un consenso, molte volte i piloti pensano a sé stessi e guardano la cosa da diverse prospettive. Ho ascoltato posizioni molto diverse da piloti molto diversi quando sono alle prese con una moto o un’altra. Ogni opinione è importante, ma è nostro dovere sapere da chi arriva ed il perché, ma è sicuramente molto importante avere un’opinione dai piloti”. 

Il secondo a prendere la parola è stato il presidente della FIM Viegas: “Forse saremmo dovuti venire noi a sentire un annuncio da parte vostra, visto quel che si è detto ieri; sarebbe più facile. Il fatto è che, come ho letto sui social media, questa è una conferenza dedicata alla Sprint Race, ed è vero. Il prossimo anno avremo una Sprint Race il sabato pomeriggio, in ogni Gran Premio al contrario della F1. Pensiamo che dopo due anni di Covid, durante i quali tutti noi abbiamo dovuto fare grandi sacrifici per il bene di questo campionato, sia tempo di dare più esposizione al campionato attraverso le televisioni, ma anche per gli spettatori, abbiamo bisogno di più spettatori, di uno show migliore e dobbiamo rimpolpare il palinsesto dei sabati. Ci sono ancora alcuni dettagli che devono essere definiti e decisi insieme alle squadre, ai piloti e ai costruttori, ma in generale voi avete già effettuato l’annuncio. L’unica cosa su cui potreste avere ancora qualche dubbio è che questa Sprint Race non conterà per la formazione della griglia; essa sarà definita dalle qualifiche”. 

Con queste parole, il presidente portoghese ha quasi voluto definire la Sprint Race come una necessità dopo i due anni di Covid in cui molti Gran Premi sono stati disputati a porte chiuse o con vendite dei biglietti ridotte, per poter portare più gente sugli spalti e davanti alle televisioni nella giornata di sabato. Anche sul tema riguardante alle lamentele dei piloti Viegas si è espresso, mettendo in ballo anche la SBK: “Non dimentichiamoci che in SBK abbiamo tre gare in un weekend, e forse all’inizio c’erano piloti, allo stesso modo, che si opponevano, ma quando si sono abituati a questa scelta è diventata piacevole. Perché se avremo ventuno gare, come sarebbe stato quest’anno, avremo quarantadue partenze, quarantadue podi. Questa è un’esposizione incredibile, uno show imperdibile per tutti gli spettatori. Dobbiamo progredire, perché se non progrediamo finiremo indietro nel mondo del motorsport, e noi abbiamo il motorsport migliore in assoluto”. 

La dichiarazione che ha però fatto più scalpore da parte del rappresentate FIM è stata forse la seguente: “Penso che ognuno di noi sia d’accordo nel dire che il momento più eccitante della gara sia la partenza. Le stiamo raddoppiando e questo è incredibile, inoltre con metà giri queste gare saranno estremamente eccitanti da guardare, ne sono sicuro”. 

Sentire il massimo esponente della Federazione Internazionale dire che la parte più esaltante di un Gran Premio di MotoGP sia la partenza fa storcere non poco il naso, considerando anche le battaglie spesso serrate che sono state vissute negli ultimi anni, sia quelle delle singole gare (Spielberg ne è l’esempio perfetto da quando è rientrata nel calendario), sia nelle lotte iridate. Gli esempi di battaglie all’ultimo giro tra due o più piloti fioccano, e basta andare indietro di due settimane alla battaglia tra Francesco Bagnaia e Maverick Viñales a Silverstone per rendersi conto che di un GP non esiste solo lo start. 

Presente sul palco anche il rappresentante di IRTA, il team manager Tech3 Hervé Poncharal. Queste le sue prime parole sull’argomento Sprint Race: “Sin dalla pausa estiva abbiamo avuto un incontro molto importante in cui sono stato incaricato di rappresentare le squadre in quanto membro IRTA con Carmelo Ezpeleta e quella è stata la prima volta in assoluto in cui abbiamo studiato il progetto. Sin dall’inizio ci è piaciuto molto. Come detto da Carmelo e Jorge, se non si progredisce si finisce indietro, e so che il nostro spettacolo è grandioso, forse il migliore al mondo, ma questo non significa che non ci siano margini di miglioramento. C’è margine di miglioramento, inoltre abbiamo effettivamente guardato a ciò che succede in altri sport, e saremmo stupidi a non osservare ciò che succede altrove. Sin dall’inizio mi è davvero piaciuta la cosa, abbiamo avuto un meeting con tutti i nostri colleghi dei team indipendenti MotoGP e l’hanno apprezzata e supportata in maniera unanime, pensando che possa aiutare anche le squadre come business, perché i media l’apprezzeranno, gli sponsor coi media più attivi anche. Teniamo in mente che non stiamo cercando di creare inflazione, perciò la fornitura di motori e gomme rimarrà la stessa, il chilometraggio del weekend rimarrà più o meno lo stesso. Dunque non ci sarà più attività in pista, stiamo cercando di non dare lavoro straordinario ai piloti, ma ci sarà più attività, più entusiasmo, ciò che rappresenta la MotoGP. Sono fiero di far parte di questo campionato”.  

Durante il resto della conferenza i tre protagonisti della stessa non hanno esitato anche ad avere discussioni più calde coi giornalisti, in primis proprio sul tema dei piloti e sulla loro possibilità di fare fronte comune, argomento toccato da Ezpeleta e da Poncharal nello specifico. È stato proprio il manager francese a sollevare il polverone maggiore: “Prima di tutto, non abbiamo accesso diretto ai piloti in quanto andremo magari a cambiare i piloti; in secondo luogo, non si possono rivelare informazioni altamente confidenziali e dirne tutti i dettagli prima che vengano fatti degli annunci ufficiali, perché altrimenti non ci sarebbe nessun annuncio ufficiale. È qualcosa di cui voi dovete tenere conto e noi abbiamo informato i piloti il più possibile che ci sarebbero stati cambiamenti, dello spirito della Sprint Race e che in altri campionati abbiamo già delle gare Sprint e più manche a weekend. Certo, magari i calendari complessivi sono meno gravosi, ma come vi abbiamo spiegato questa è la base del 2023. Dobbiamo ancora sistemare alcuni dettagli, ma stiamo ascoltando l’opinione dei piloti, la quale non è unanime, poiché ce ne sono alcuni davvero entusiasti e felici ed altri un po’ meno. Fa parte della vita e per essere unanimi non è molto facile, e ciò a volte non rispecchia la vita vera”. 

Altro dettaglio che ha acceso qualche discussione è il tema gomme: Michelin manterrà la fornitura di gomme già annunciata a giugno (difatti dal prossimo anno saranno disponibili solo due mescole al posteriore rispetto alle tre utilizzabili ora), dunque non verranno forniti pneumatici extra per la Sprint Race nello specifico, come accade invece in SBK con le Pirelli SCQ, utilizzabili solo nella SP Race. 

Una riflessione molto importante è stata fatta dall’ultima domanda arrivata, legata a ciò che succederebbe in caso d’insuccesso dell’idea. Questa è stata la risposta di Ezpeleta: “Speriamo di poter fare tutto il possibile per evitare che accada. È nel nostro interesse fare le cose per bene, ovviamente se non dovesse funzionare bene considereremo delle alternative. Ad essere onesto, dal 1992 ad oggi, se ricordo bene, tutti i cambiamenti compiuti dalla FIM e da Dorna, e ce ne sono stati tanti, non hanno necessitato dei dietrofront. Forse mi sbaglio, ma tutte sono andate a buon fine. Quest’esatta domanda è stata posta quando abbiamo introdotto i quattro tempi, ‘cosa succederebbe se non dovesse funzionare bene?’, ‘cosa succederebbe se continuassimo coi due tempi?’. Beh, è un rischio quello che stiamo prendendo con queste nuove gare, ma finora ogni decisione presa da FIM e Dorna sin dal 1992, e stiamo parlando di trent’anni fa, non ha necessitato passi indietro. Cambiamo molte cose per migliorare, il nostro obiettivo perenne è migliorare, se qualcosa non sta funzionando di certo si deve cambiare”. 

Definire ogni scelta azzeccata alla perfezione, specie nell’ultimo periodo, ci pare però eccessivo da parte del rappresentante Dorna, e vi è la concreta paura che dalla strada imboccata non si possa tornare indietro, che al pubblico spettatore piaccia o meno. 

Fonte immagine: fim-live.com

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