MotoGP | Caso Iannone: l’abruzzese positivo anche alle controanalisi

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
10 Gennaio 2020 - 09:15
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Nella giornata di ieri sono trapelati, da interviste e dichiarazioni, i risultati dell’analisi del campione B richiesta da Andrea Iannone in seguito alla sospensione per essere stato trovato positivo a seguito di un test anti-doping effettuato nel giovedì dello scorso Gran Premio di Malesia, a Sepang. Il campione A era stato esaminato dalla WADA, l’Agenzia Mondiale Anti-Doping, che ha riscontrato dei valori positivi per delle sostanze riconducibili agli steroidi androgeni anabolizzanti esogeni.

Il campione B, esaminato sempre dalla stessa agenzia ma da un laboratorio differente, è risultato nuovamente positivo alle stesse sostanze, confermando così la positività del pilota di Vasto e l’effettiva violazione dell’articolo 7.9.1 del Codice Anti-Doping della FIM. Secondo però il difensore legale di Iannone, l’avvocato Antonio De Rensis, ci sono delle attenuanti che potrebbero scagionare il pilota Aprilia e dimostrare come l’assunzione di queste sostanze possa esser stata involontaria; queste le sue parole alla Gazzetta dello Sport: “Le controanalisi dovrebbero attestare la presenza di metaboliti pari a 1,150 nanogrammi per millilitro, quantitativo esiguo, considerando anche che il pilota era da oltre un mese in Asia e che il test, eseguito subito dopo il GP, era relativo a un campione di urina molto densa, pari a 1,024, per la forte disidratazione della corsa. È un dato che ci conforta verso la tesi della contaminazione alimentare, anche perché gli steroidi sono assunti con cicli lunghi, non occasionali. Alla prima comunicazione ufficiale avvieremo le nostre attività per mostrare l’estraneità di Iannone e riconsegnarlo all’Aprilia, di cui apprezzo l’atteggiamento garantista”.

Aprilia, difatti, nei giorni scorsi ha dichiarato di essere dalla parte di Iannone, ma l’amministratore delegato Massimo Rivola non ha nascosto che, se l’abruzzese fosse stato dichiarato colpevole, sarebbe stato giusto sanzionarlo: “Siamo dalla parte del nostro pilota, ma per l’Aprilia il rispetto delle regole è sacro: nessun processo a priori, prima aspettiamo la sentenza. Noi facciamo della legalità un baluardo, supportiamo Iannone, perché non abbiamo mai dubitato di lui. Se ha sbagliato è giusto che paghi, ma evitiamo conclusioni legate all’esposizione mediatica del pilota”. Rivola crede anche nell’ipotesi dell’assunzione per contaminazione alimentare: “Se fosse confermato, bene. Andrea veniva da 5 settimane in Oriente dove aveva mangiato molta carne ed è risaputo che lì è spesso “trattata”. Lui è molto meticoloso nella preparazione, lo è stato anche nel recupero dall’infortunio alla spalla subito a Misano: mi sembrerebbe strano venire a sapere di errori di altro tipo. Ha l’esperienza per gestirsi: in stagione ha perso sette chili lavorando sodo, è più atletico che palestrato”.

Anche il protagonista della vicenda, Iannone appunto, si è espresso in merito. Dopo le dichiarazioni del 17 dicembre, in cui dichiarò di essere tranquillo e che il caso non lo spaventava, Iannone è tornato a farsi sentire, sempre sul Giornale Rosa: “Con Aprilia abbiamo puntato più sul lavoro aerobico che sulla forza, visto che c’era differenza di peso con il mio compagno Aleix Espargaró. La cosa principale è andare forte con l’Aprilia. La moto è la mia vita, non sono così sciocco da giocarmela per altre cose o queste recenti vicende. Sono il pilota che usa meno i social, mirati a impegni pubblicitari che ho per contratto. Sono curioso di provare la moto, ne ho scorto alcune parti, e mi dicono abbia già parametri interessanti”. Il #29 non ha risparmiato critiche a chi lo sta denigrando sui social: “Se sei a posto con la coscienza, possono marchiarti di quello che vogliono. Di marchi addosso non me ne sento, se la gente vuole parlare di Iannone faccia pure”.

Il futuro di Iannone adesso dipende tutto dalla decisione del Tribunale Disciplinare Internazionale: se le attenuanti verranno considerate sufficienti a evidenziare l’involontarietà dell’assunzione, la decisione che deve essere presa entro quarantacinque giorni potrebbe graziare Iannone con una semplice reprimenda, ma c’è il rischio che Iannone rimedi fino a quattro anni di squalifica dalle competizioni a due ruote; eventualmente Iannone e il suo legale potrebbero appellarsi al Tribunale Arbitrale dello Sport. Iannone di certo salterà i test del 7 febbraio a Sepang, ma l’obiettivo, come dichiarato da “TheManiac” e dalla stessa Aprilia, è quella di permettere all’italiano di correre in Qatar. In caso contrario, per sostituirlo sarebbe pronto il tester Bradley Smith.

Fonte immagine: motogp.com

Sono Alyoska Costantino, per gli amici Aly. Ed è da quando avevo 6 anni che ho cominciato a vedere in televisione auto e motociclette sfrecciare a 300 km/h sui circuiti più belli di sempre. Weekend dopo weekend aumento la mia affinità col Motorsport, magari anche con categorie nuove da scoprire, specialmente con le due ruote che stanno diventando il mio pane. Pronto a dirvi le mie opinioni e ascoltare le vostre.

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