MotoGP | Cancellato il GP del Qatar a seguito delle restrizioni sui voli

MotoGP
Tempo di lettura: 4 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
1 Marzo 2020 - 21:07
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Ad appena sette giorni dall’inizio del Motomondiale 2020, una notizia shock è giunta come un fulmine a ciel sereno pochi minuti fa. A causa delle restrizioni applicate dal Qatar su viaggi e voli ai vari abitanti di paesi in cui sono stati riscontrati casi d’epidemia del Coronavirus, in primis l’Italia come sottolineato dal comunicato rilasciato dalla FIM, la MotoGP non correrà la gara inaugurale in quel di Losail nel weekend dell’8 marzo. Poco prima dell’annuncio il giornalista Simon Patterson aveva anticipato l’annuncio imminente tramite il suo profilo Twitter.

Le restrizioni applicate dal governo qatariano sono le seguenti: “Si informa che le autorità aeroportuali del Qatar richiedono a tutti i passeggeri provenienti dall’Italia, anche se asintomatici, di osservare un periodo obbligatorio di quarantena della durata di 14 giorni o, in alternativa, di fare rientro in Italia senza uscire dall’area di transito aeroportuale. Le predette misure si aggiungono a quelle già adottate per i passeggeri provenienti da Cina, Corea del Sud e Iran, cui è consentito il solo transito. A coloro che, pur provenendo dai Paesi menzionati, possiedono un regolare permesso di residenza in Qatar, verrà richiesto – anche se asintomatici – di osservare un periodo obbligatorio di auto-isolamento a casa o quarantena in strutture specifiche per un periodo di 14 giorni. Tutti i passeggeri provenienti da Italia, Cina, Corea del Sud, Hong Kong, Giappone, Iran, Macao, Malesia, Singapore, Thailandia e Taiwan che presentano sintomi quali febbre, tosse e altre difficoltà respiratorie verranno trasferiti in strutture ospedaliere per accertamenti. E’ stato inoltre sospeso il traffico aereo con la Repubblica Popolare Cinese dal 3 febbraio scorso. Si informa che alcuni Paesi dell’area, tra i quali Turchia, Libano, Giordania e Kuwait, hanno sospeso il traffico aereo con l’Italia ed altri Paesi considerati a rischio. Si raccomanda di verificare con la compagnia aerea l’operatività del proprio volo e la possibilità di imbarco”.

Il limite dei quattordici giorni di quarantena imposto ha letteralmente tagliato le gambe agli organizzatori e a Dorna, poiché rispettando queste disposizioni inderogabili si sforerebbe la settimana di tempo rimasta per l’inizio del campionato. La decisione della cancellazione definitiva dell’edizione 2020 del GP del Qatar è arrivata da parte della FIM, da Dorna e dalla IRTA, senza nemmeno un accenno (apparentemente) di tentativo di mediazione col governo coinvolto. In un’intervista rilasciata qualche giorno fa, Carmelo Ezpeleta aveva chiaramente detto che la decisione di rimandare o cancellare degli eventi sarebbe spettata solo ai poteri degli Stati coinvolti, e così è stato.

Il limite imposto ai cittadini italiani o comunque residenti in Italia nelle ultime due settimane non permetterebbe a un gran numero di addetti ai lavori, piloti e membri dei team di giungere a Losail in tempo. Citando testualmente il comunicato rilasciato dalla FIM, “l’Italia chiaramente gioca un ruolo vitale nel campionato e nella classe MotoGP, sia in pista che fuori, e per questo è stata presa la decisione di cancellare la competizione della classe regina”.

Il trattamento riservato alla classe regina non sarà però condiviso da Moto2 e Moto3: le due classi inferiori del Motomondiale sono già presenti a Losail per i test finali antecedenti all’inizio del campionato, per cui non verranno limitate dalla quarantena obbligatoria. Stesso discorso per la Asia Talent Cup, che correrà regolarmente.

I guai potrebbero non essere ancora finiti per la FIM e l’ambiente del Motomondiale: la seconda gara del calendario è prevista in Thailandia, altro paese colpito dall’epidemia di Coronavirus e che potrebbe prendere a sua volta precauzioni per evitare il peggioramento del contagio. Non è finita qui: la seconda tappa del mondiale Superbike, che questa settimana ha svolto il suo primo evento in Australia, potrebbe esser a sua volta costretta a saltare o rimandare la gara di Losail, che dovrebbe svolgersi proprio tra due settimane.

Per gli appassionati c’è il concreto rischio che il campionato MotoGP 2020 perda pezzi su pezzi del proprio calendario, davanti a necessità naturalmente più importanti. Non resta che sperare nella mediazione tra i governi e che questa crisi d’epidemia cessi al più presto.

Fonte immagine: motogp.com

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