Lo scorso 10 luglio Brad Binder, nel pieno del mercato piloti MotoGP, è stato promosso alla classe regina col passaggio nel team Tech3 di Hervé Poncharal, dove avrebbe affiancato il suo ex-compagno di squadra in Moto3 e Moto2, Miguel Oliveira. Nello spazio di pochi mesi, però, tante cose sono cambiate all’interno dei box della Casa di Mattighofen, in particolare all’interno del team Factory: l’addio anzitempo di Johann Zarco, deciso a porre fine anticipatamente alla sua convivenza col team e con una moto per lui inguidabile, ha costretto KTM a cercare un sostituto già durante la stagione in corso.
Molti sono stati i candidati sotto la lente d’ingrandimento: Jack Miller, Mika Kallio, persino il ritirato Dani Pedrosa, che però ha enunciato più volte la sua volontà di rimanere tester per KTM. Durante la settimana del Gran Premio del Giappone è spuntata anche la candidatura di Remy Gardner, ma l’australiano, a suo dire, pare aver rifiutato l’offerta di Tech3 in attesa di una chiamata di più alto livello, magari dopo una buona stagione 2020 in Moto2. Alla fine, la scelta è ricaduta sullo spagnolo Iker Lecuona: nato il 6 gennaio del 2000 a Valencia, ha iniziato dal CEV Moto2 nel 2015 e nel 2016 ha debuttato nel mondiale, a metà stagione inoltrata. Quella in corso è la sua miglior annata, nella quale ha conquistato il suo primo podio con l’American Racing team KTM, un terzo posto in Thailandia dopo una durissima lotta proprio con Brad Binder. Lo spagnolo aveva anche già trovato un accordo col team Ajo per la prossima stagione, nella quale sarebbe dovuto rimanere in Moto2.
Forse è stato proprio il risultato di Buriram a spingere KTM sullo spagnolo per un debutto così rapido: come Quartararo quest’anno, Lecuona avrà solo vent’anni nel suo primo approccio in gara con una MotoGP. Questo effetto domino e il passaggio di Iker Lecuona in Tech3, al fianco di Miguel Oliveira, permetterà a Binder di balzare immediatamente nel team ufficiale per il 2020. In fondo è risaputo come il marchio austriaco punti tantissimo su Binder, campione del mondo della Moto3 nel 2016 e ancora in lizza per il titolo Moto2 2019 quest’anno, nonostante le tante difficoltà col telaio abbinato al motore Triumph.
“Era chiaro come i nostri piani per il 2020 fossero da cambiare dopo il nostro annuncio di metà stagione”, ha dichiarato il direttore sportivo di KTM Pit Beirer, “Dopo averci pensato e discusso a lungo, abbiamo deciso di muoverci in questa direzione e permettere a dei ragazzi giovani e affamati, con buona esperienza nelle altre categorie del Motomondiale, di dimostrarci cosa sanno fare”.
Mike Leitner, team manager, si è detto soddisfatto della scelta: “Sono molto contento del duo che abbiamo per il 2020. Abbiamo avuto una lunga discussione in merito ma finalmente penso che KTM abbia preso una buona decisione. Con Pol abbiamo un pilota davvero forte che ha ottenuto buoni risultati per noi e abbiamo visto nelle altre categorie di cosa Binder è capace con le nostre moto. E’ uno dei giovani che si è fatto valere nella gavetta. Sarà una grande sfida per lui ma penso che avremo un grandioso futuro in MotoGP”.
E con quest’annuncio, tutte le selle per il campionato MotoGP 2020 sono state occupate. KTM porterà in campo una squadra per metà nuova considerando entrambi i team, al contrario invece di tutti gli altri marchi che manterranno le proprie line-up piloti-team-moto invariate. E’ anche per questo motivo che il mercato piloti del 2021 sta già facendo discutere oggi, essendo la situazione già “congelata” per l’anno prossimo.
Fonte immagine: motogp.com
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