Moto3 | Intervista esclusiva a Matteo Bertelle: “L’infortunio del 2022 è un limite? Ti rispondo con un no secchissimo!”

Autore: Francesco Gritti
franz_house_vg franz_house_vg
Pubblicato il 19 Settembre 2024 - 14:00
Tempo di lettura: 4 minuti
Moto3 | Intervista esclusiva a Matteo Bertelle: “L’infortunio del 2022 è un limite? Ti rispondo con un no secchissimo!”
P300

P300.it ha intervistato Matteo Bertelle, pilota di Kopron Rivacold Snipers Team in Moto3, durante il Gran Premio di San Marino.


da Misano Adriatico

Matteo Bertelle è un ragazzo in gamba e disposto ad affrontare tutto e tutti per cercare di raggiungere il suo sogno: vincere in MotoGP. Questo è uno dei dettagli dell’intervista che P300.it ha svolto nel box Snipers durante il weekend del Gran Premio di San Marino.

Ciao Matteo, grazie per aver trovato il tempo di svolgere quest’intervista. Come ti sei avvicinato al motociclismo?

“Ciao, è un piacere anche per me essere qui! Mio papà mi regalò una moto per Natale quando avevo quattro anni e da lì mi sono avvicinato a questo mondo. Ho cominciato a girare con le ruotine nel parcheggio del negozio di alimentari dei miei genitori. All’epoca tutto è iniziato per gioco. Poi sono andato in pista, dove ho tolto piano piano le ruotine. La mia carriera è cominciata così!”

Prima di passare al mondiale hai corso diversi anni nel CIV. Puoi raccontarci quelli che ritieni i momenti più importanti?

“Ricordo due momenti importanti nel CIV. Il primo è il titolo Premoto3 125cc 2T visto all’esordio, nel 2017. Nel 2018 e nel 2019 sono andato nel campionato spagnolo prima di ritornare nel CIV nel 2020 e nel 2021. Proprio in quest’ultima occasione sono stato uno dei protagonisti e ho fatto un sacco di belle gare. Quell’anno mi sono divertito, ma sono anche cresciuto. Penso che la stagione mi abbia strutturato molto. Nel 2022, difatti, sono riuscito a diventare pilota a tempo pieno nel Motomondiale.”

Oramai conosci bene il Mondiale, visto che questa è la tua terza stagione. Cosa cambia dal CIV a livello di guida, a livello psicologico ed anche ambientale?

“Il livello che c’è qui è molto più alto rispetto a quello del CIV! In Italia penso ci siano piloti veloci, ma sono in pochi a lottare per la vittoria. L’asticella viene quindi spostata molto più lentamente. Capita invece che nel mondiale ci siano dei piloti che fanno delle cose diverse in alcune curve e, quindi, chi è dietro si avvicina subito. Bisogna progredire molto più rapidamente. Poi siamo molti di più e, soprattutto, siamo i più forti del mondo. Nel mondiale l’ambiente è più serio e professionale, mentre nel CIV tutto è più amichevole. Io mi ci sono trovato molto bene e lo consiglio a chi vorrebbe lanciarsi nelle due ruote.”

Hai corso sia con KTM che con Honda. Puoi dirci qual è la differenza principale fra le due moto?

“Conosco meglio la Honda della KTM, ma posso comunque dire due o tre differenze fondamentali. L’accelerazione della KTM è migliore, così come la potenza erogata è maggiore, mentre ciclisticamente assegno un punto a favore alla Honda. Ognuna delle due moto ha i suoi pro e contro.”

Ora una domanda personale. Qual è il momento migliore della tua carriera?

“Sono giovane, spero di poter correre ancora a lungo! Seriamente parlando, ti direi la stagione 2021, in cui sono stato competitivo sia in Rookies Cup che nel CIV. Quell’anno, inoltre, ho fatto una wildcard nel Mondiale, che è andata abbastanza bene. Un altro momento bellissimo è stata l’over season dell’anno scorso, in cui mi sono riscattato grazie a dei buoni risultati.”

La stagione 2024 è già nella sua seconda parte. Che obiettivo ti sei posto a inizio anno?

“L’obiettivo era quello di essere veloce per poi passare in Moto2. Purtroppo, per una serie di motivi, non è successo. Mi dispiace molto. Sto lavorando moltissimo con la squadra per tornare ad essere il pilota che ero nelle prime gare. Ora cerco di dare il massimo sempre, divertirmi e dare gas il più possibile!”

Nel 2022 hai subito un grosso infortunio che ti ha fatto saltare la seconda metà della stagione. Ti senti ancora limitato, a livello fisico o psicologico?

“No. Ti rispondo con un no secchissimo! Certo, è stato un infortunio davvero brutto, visto che ci ho messo tanto a recuperare e mi ha fatto male anche quando sono ritornato in moto. All’inizio della stagione 2023 mi dava ancora un po’ fastidio; però, una volta che si è sbloccato il ginocchio non ho più sentito niente. Sicuramente è rimasta una cicatrice ‘importante’!”

Ti pongo un’ultima domanda personale. Qual è la tua massima ambizione in carriera?

“Il mio sogno nel cassetto è arrivare in MotoGP e vincere dei mondiali. Per il momento va bene anche solo una gara, poi, al resto, ci penseremo!”

Ringraziamo Matteo per la disponibilità e Gianluca di Snipers per averci permesso di entrare in contatto con il pilota.

Media: Snipers Team on X

---

Stai visualizzando da visitatore. Accedi o registrati per navigare su P300.it con alcuni vantaggi


Condividi

È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.

NordVPN
LE ULTIME DI CATEGORIA