P300.it si ha intervistato Luca Lunetta, pilota di Sic58 Squadra Corse nel mondiale Moto3. Ecco come ha risposto alle nostre domande
da Misano Adriatico
Luca è un ragazzo spontaneo ed energico, in grado di trasformare la sua verve in velocità pura. Il pilota romano di Sic58 Squadra Corse, che ha terminato una stagione da rookie in netta crescita, ci ha raccontato la sua storia nell’hospitality del team romagnolo.
Ciao Luca, grazie per essere qui con noi oggi. La prima domanda che ti voglio porre ci porta indietro nel tempo. Come è nata la tua passione per le moto?
“Prima di cominciare vorrei ringraziarti per avermi proposto di fare questa chiacchierata! La mia passione è nata un po’ per caso. La storia, in realtà, è abbastanza risaputa. Nella mia famiglia non ci sono dei predecessori che hanno fatto i piloti. Mio padre è un semplice appassionato. Mi aveva portato in un campo da golf per iniziare a fare questo sport, ma, per vari motivi, non potei cominciare a praticarlo. Sarò sincero, mi ritengo fortunato! Non so come mi vedrei ora se fossi un golfista! Tornando a casa siamo passati dalla pista di Torricola, dove, qualche giorno dopo, provai per la prima volta una minimoto. Mi chiesero se andassi già in bici senza rotelle. Avevo 5 anni e mezzo all’epoca, ma già da quando ne avevo 2 e mezzo andavo in giro senza problemi. Fu un amore a prima vista. Mi innamorai subito di questo magnifico sport.”
Il tuo debutto nelle ruote alte è avvenuto quando avevi 13 anni. Come è avvenuto il percorso che ti ha portato in PreMoto3?
“Ho fatto tutta la trafila nei campionati italiani, dalle minimoto fino alla Moto3 del CIV. Devo dire che la Federazione fa un gran lavoro, sia per quanto riguarda i Talenti Azzurri, sia perché c’è un bel programma di campionati, visto che non passi direttamente dalla minimoto alla Premoto3. Non vai direttamente da Torricola a Misano! Ci sono delle categorie intermedie, come, ai miei tempi, la PreMiniGP, campionato monomarca Metrakit in cui ho corso, e la MiniGP 50. Piano piano crescono le piste e le moto, quindi ti abitui a mezzi più grandi. Sono tutti salti che avvengono quasi in automatico con la crescita. Se non ci stai più nelle minimoto devi passare ad una categoria superiore, quindi, piano piano, compi dei piccoli step che ti portano sempre più in alto.”
Il tuo primo anno in Moto3 è quasi giunto al termine. Qual è stato il tuo momento preferito finora?
“Le emozioni che ho provato quando sono arrivato terzo ad Aragon sono forse le più grandi. Devo dire che è stata una giornata speciale, visto che ho raggiunto un mio obiettivo. Certo, ce ne sono tanti altri, visto che punto a fare ancora meglio. Fare il primo podio nel mondiale è una sensazione magnifica.”
Sei passato dal JuniorGP al mondiale Moto3. Cosa cambia a livello metodologico?
“Sicuramente è un salto grande. Il mondiale Junior è propedeutico. Nonostante ciò, la Moto3 è una cosa a sé stante. Il metodo di lavoro è diverso. Si sta molto meno tempo in pista rispetto al JuniorGP, visto che lì si gira dal giovedì e si fanno prove lunghissime. Qui, invece, abbiamo 2 prove libere, prequalifiche, qualifiche e gara. Il programma è più concentrato, quindi devi essere sul pezzo subito. Per esempio, ci vuole qualche weekend per mettere apposto la moto perché si passa meno tempo in pista. Devi avere pazienza e voglia di lavorare. Alla fine è tutto nel capire come funziona. Con il lavoro e la dedizione si possono ottenere buoni risultati.”
Nella tua carriera hai guidato sia la KTM che la Honda. Quali sono le principali differenze tra le due moto?
“Entrambe sono delle moto competitive. Nel 2024 gli avversari forse hanno avuto qualcosina in più di noi in accelerazione. Sento di non essere ancora riuscito a dare il 100%. Solo dopo che ce l’avrò fatta potrò dire se ci manca qualcosa veramente.”
Il 2024 è stato il tuo anno di esordio nel mondiale. Quali erano gli obiettivi a inizio stagione? Sono cambiati nel tempo?
“L’obiettivo a inizio anno era di crescere e migliorare un passo alla volta. Ero partito forse un po’ troppo carico, visto che pensavo di poter fare dei risultati già dalle prime gare. Invece mi sono subito reso conto che il mondiale è il mondiale e che il livello delle squadre e dei piloti è altissimo. Devi prenderti il tuo tempo. Dopo qualche gara ho capito che dovevo fare un passettino indietro. A Jerez mi sono fermato un attimo e, da lì, abbiamo cominciato a costruire la stagione per bene, migliorando il feeling con la moto. L’obiettivo per fine anno è di continuare con questo trend, fare esperienza e sperare di poter ottenere un altro risultato bello come quello di Aragon.”
Nel 2025 correrai ancora con Sic58. Che obiettivi ti poni a breve termine? E nel futuro?
“Nel breve termine vorrei continuare a divertirmi in moto e a fare risultati. Insomma, se fai risultati ti diverti, ma ti devi anche divertire per fare risultati. Alla fine è questo mix di cose che ti porta in alto. Nel 2025 sarebbe bello iniziare a giocarmi le prime posizioni in tutte le gare e, perché no, stare il più possibile su in classifica. Negli anni a venire il sogno è la MotoGP. Lavoro ogni giorno per arrivarci. Vediamo cosa succede.”
Ultima domanda, molto personale. Sei felice di come sta andando la tua carriera?
“Assolutamente! Sto vivendo il sogno di quando ero bambino! Da quando ho 5 anni guardo le gare di MotoGP in televisione, quindi il mio sogno è sempre stato quello di essere lì con loro in TV. Penso non ci sia niente di meglio.”
Ringraziamo Luca per la disponibilità e Nicole di Sic58 per aver permesso lo svolgimento dell’intervista.
Media: Sic58 Squadra Corse
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