Moto3 | GP Teruel: doppietta di Jaume Masia al Motorland

Moto3
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
25 Ottobre 2020 - 13:25
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Lo spagnolo di Leopard Racing ripete quanto fatto sette giorni fa e si aggiudica il suo secondo successo consecutivo, lanciandosi anche nella lotta iridata. Sasaki e Toba a podio, Arenas quarto mastica amaro.


Il buon periodo di Jaume Masia e del team Leopard sembra non voler finire. Dopo il successo al Gran Premio di Aragón, il #5 fa doppietta al Motorland con il successo anche nel Gran Premio di Teruel, vinto davanti ai giapponesi Ayumu Sasaki e Kaito Toba. Sette giorni fa Masia era diventato il 100° pilota Honda a vincere un GP nel Motomondiale, quest’oggi ottiene invece l’800a vittoria per la Casa dell’Ala Dorata.

Un Gran Premio che non ha cambiato di molto gli equilibri del campionato. Esattamente come nello scorso GP, Albert Arenas non ha ottenuto il risultato che si aspettava ed è giunto quarto dopo aver guidato gran parte della corsa. Tra gli strascichi rimasti a seguito dell’ennesima dimostrazione di superiorità della Honda Leopard sul rettilineo e le lamentele di Gino Borsoi su una presunta irregolarità della moto usata da Masia, “Superman” ha comunque guadagnato altri due punti su Celestino Vietti, quinto oggi, e sei su Ai Ogura, solo nono al traguardo.

LA CRONACA

Splende il sole sopra la pista del Motorland di Aragón, e vista l’efficacia della gomma morbida sette giorni fa in quest’occasione tutti i piloti in griglia utilizzeranno questo compound. Vengono anche confermate le penalità per Alonso López, Barry Baltus e Khairul Idham Pawi, che sono i primi a dover scontare una sanzione in gara (un long lap penalty in questo caso) per i soliti rallentamenti eccessivi durante le qualifiche.

Alla partenza Arbolino dalla prima fila e Arenas dalla seconda scattano molto bene portandosi al comando, ma dall’esterno il poleman Raúl Fernández compie un mezzo miracolo, staccando forte e risuperandoli entrambi nel cambio di direzione. Arbolino è quello che perde maggiormente da questo scambio, e dopo le prime curve si ritrova da primo a quarto, dietro al connazionale Vietti. Tutto il primo giro è guidato da Fernández, ma sul lungo rettilineo che porta all’ultimo curvone lo spagnolo viene risucchiato da Arenas grazie all’effetto scia, e non riesce a scappare. Sono partiti bene Binder e McPhee, mentre Foggia ha perso sei posizioni.

Nelle prime posizioni si porta anche Gabriel Rodrigo, che al secondo giro, in curva 1, passa ben tre piloti in un colpo solo. Al quarto passaggio riesce persino ad andare al comando passando Fernández alla stessa curva, mentre lo spagnolo si dimostra non molto a suo agio in battaglia quest’oggi. Nel gruppo di testa troviamo anche Sasaki, Toba e Darryn Binder, partito 15° ma già terzo dopo cinque passaggi, in scia ai contendenti al titolo Vietti e Arenas.

L’italiano ha probabilmente scelto una rapportatura troppo corta, e ben presto verrà passato dai rivali della KTM. Le moto austriache stanno comunque dominando questa fase, con Arenas che passa in testa e ci rimarrà al lungo, mentre il suo principale rivale per il titolo, Ai Ogura, si trova addirittura fuori dalla zona punti in questo momento. Male anche Fenati, che in mezzo al gruppo non riesce a districarsi e retrocederà addirittura dietro al compagno López, che a inizio gara aveva fatto il long lap penalty.

Dopo qualche giro a lottare con McPhee e Arbolino, nelle prime cinque posizioni sale anche il vincitore di Aragón 1, Masia. Ancora una volta la sua Honda pare avere una marcia in più sul dritto, così che lo spagnolo possa approfittare della lotta tra Arenas e Toba per salire in posizione da podio. A nove giri dal termine Kaito, dopo qualche passaggio in lotta con il leader del mondiale, tenta l’affondo in curva 1 ma in uscita viene messo all’esterno sia da Arenas che dagli altri piloti, scendendo in men che non si dica al sesto posto. Crolla anche Tony Arbolino, settimo e pronto a comandare l’inseguimento sui primi ma ben presto relegato al 13° posto, addirittura dietro a Ogura. Delude enormemente anche Fernández, dominatore delle prove ma solo nono in questo ultimo terzo di gara.

Per diversi giri Arenas continua a dettare il ritmo impedendo agli altri di passare in testa, ma a sei giri dalla fine Masia prova a rompere la sua strategia con un sorpasso alla 1. Ben presto tra i due inizia una bella bagarre, con il pilota Aspar che risponde alla 7 e i giapponesi Toba e Sasaki ancora in lotta con Vietti, Binder e anche McPhee. Gli ultimi giri passano in questa fase di batti e ribatti generale con Arenas sempre a comandare, ma all’inizio dell’ultimo giro Masia torna al comando con una staccata alla 1, e sembra poter tenere la testa; alla 7 arriva nuovamente la risposta di Arenas, con Sasaki che si riavvicina ai due spagnoli in terza posizione. Si giunge sul rettilineo con il #75 che esce perfettamente dalla chicane 14-15, ma nonostante tutto non basta per difendersi da Masia, che riesce a superarlo in velocità arrivando per primo al curvone. Anche Sasaki e Toba approfittano della scia fornita da Arenas e lo beffano prendendosi le ultime due posizioni a podio.

Vietti chiude quinto battendo McPhee in volata, con Deniz Öncü settimo a sorpresa con una rimonta nel finale davanti a Binder, Ogura e Arbolino. Bel recupero di López, 11° dopo il passaggio obbligato al primo giro per il long lap penalty, mentre Fernández ha terminato addirittura 12° dopo quanto visto nelle prove, di sicuro la delusione di giornata.

Nella classifica piloti Arenas, nonostante la sconfitta, guadagna altri punti sui diretti avversari per il campionato. Sono 157 i punti di “Superman”, 19 di vantaggio su Ogura secondo e 20 su Vietti terzo. Attenzione però alla rimonta di Masia, che con le due vittorie ottenute risale al quarto posto in classifica, passando Arbolino e trovandosi a “soli” 24 lunghezze da Arenas. Si riapre quindi il sogno iridato per il team Leopard.

Qui i risultati del Gran Premio classe Moto3 e la classifica.

Fonte immagine: leopardracing.com

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