La Moto3 a Jerez raramente delude e spesso regala emozioni, ma questa volta qualcuno si sarà anche commosso nel vedere chi è passato sotto la bandiera a scacchi per primo. A vincere è stato Niccolò Antonelli, al primo successo nella categoria dopo più di tre anni di digiuno, davanti al suo compagno di squadra nel team SIC58 Tatsuki Suzuki e al connazionale Celestino Vietti. E’ un successo dal sapore molto particolare, perché arriva a quindici anni di distanza da quello ottenuto da Marco Simoncelli nel 2004, dalla pole position e sotto una pioggia torrenziale.
E’ stato un round potenzialmente cruciale anche in ottica iridiata, perché tra gli sconfitti di giornata c’è Jaume Masia, caduto al terzo giro in curva 2 mentre tentava un’insperata rimonta. E’ andata molto meglio ad Aron Canet, che col quarto posto davanti al suo pubblico è balzato in testa alla generale, ma con solo un punto di margine sul vincitore di oggi.
LA CRONACA
Dopo un warm-up oscurato dalle nuvole, il cielo si schiarisce e la temperatura aumenta per questa prima gara. Tutti su soluzioni univoche per le gomme, tranne McPhee che punta su una gomma morbida al posteriore.
Alla partenza Dalla Porta scatta male e scende in quinta posizione, mentre Suzuki sfrutta bene la sua seconda posizione in griglia e va al comando davanti al duo del team Sky VR46, con Vietti davanti a Foggia. Il #7, nel corso del primo giro, viene superato anche dai connazionali Antonelli e Dalla Porta, mentre alle sue spalle inizia subito una battaglia tra Canet e Ramirez. Alla fine del primo giro, al tornantino Lorenzo, cade Rodrigo, che riesce a ripartire ma in fondo al gruppo. Suzuki, come ad Austin, prova la fuga, ma è proprio il compagno di squadra a incaricarsi di fermarla piazzandosi secondo.
Colpo di scena importante al terzo giro, alla curva Michelin: nel tentativo di attaccare Arenas, Masia arriva troppo veloce scivolando e rimanendo a terra in attesa dei soccorsi. Fortunatamente lo spagnolo sta bene, e il rammarico rimane solo per i punti persi. Mentre davanti Antonelli viene superato di nuovo da Dalla Porta alla curva Pedrosa, risalgono alla grande McPhee e Fenati, in settima e ottava posizione. Dalla Porta nel frattempo va al comando, e Suzuki prova a inventarsi una risposta all’esterno della ex-Ducados per ripassarlo, senza successo.
E’ Vietti, successivamente, ad andare davanti, con Dalla Porta superato anche da Antonelli prima di rispondere alla curva Aspar. Iniziano anche i primi contatti, con Foggia chiuso all’interno di curva 1 da Canet perdendo qualche posizione. Si formano così due gruppetti, con cinque piloti a giocarsi il podio (Suzuki, Dalla Porta, Antonelli, Vietti e Canet) e un secondo più nutrito comandato da Fenati e McPhee. Nelle retrovie lungo di Yurchenko nella ghiaia.
Quelli che si alternano al comando maggiormente sono Suzuki e Dalla Porta, mentre il secondo gruppo si ricongiunge col primo e Fenati risale al quarto posto. Un autentico capolavoro dell’ascolano arriva alla curva 6 nel giro successivo, quando sorpassa Antonelli e Dalla Porta all’esterno della curva; il #55 prova persino a passare Suzuki, ma arriva largo e riscende in terza piazza.
Nonostante un avviso per aver ecceduto troppe volte i limiti della pista, Foggia spinge e torna al quarto posto passando Fenati e Vietti, dietro a un Canet sornione. Sono risaliti anche Arbolino e Sergio Garcia, ora in lotta per un piazzamento anche per i primi cinque. Purtroppo per l’italiano, un contatto con Foggia alla Pedrosa lo fa scendere oltre il decimo posto. Le manovre si fanno visibilmente più dure, specie alla curva Pons prima del lungo rettilineo; adesso c’è Ramirez al comando.
Il primo gruppo conta undici piloti. Tra i favoriti Canet è rimasto indietro, invischiato in una lotta con Kornfeil, ma il gruppo si sta sfilacciando per l’ennesimo forcing di Suzuki tornato davanti; viene comminata una penalità a Foggia, che deve quindi effettuare il long lap penalty.
A quattro giri dalla fine arrivano i due incidente più grossi: Ramirez si accoda ad Antonelli in lotta per la prima posizione, ma gli arriva troppo vicino all’uscita della curva 4 entrando in contatto col suo posteriore e cadendo in piena velocità. Tutti lo evitano fortunatamente ma Fenati finisce nella sabbia, ed è costretto al ritiro come lo spagnolo. Pochi secondi dopo, Fernandez arriva totalmente scomposto alla curva 6 e centra l’incolpevole Sergio Garcia, eliminando sé stesso e il connazionale dalla contesa.
Mancano due tornate alla fine con Suzuki tornato al comando ma passato da Vietti alla curva 1. I due più in palla sembrano i piloti del team di Paolo Simoncelli mentre Dalla Porta arriva largo alla ex-Dry Sac e perde diverse posizioni. All’inizio dell’ultimo giro è la coppia italiana Antonelli-Vietti davanti, mentre un duro attacco di Suzuki manda largo Canet che scende sesto; Vietti prova all’esterno del rettilineo l’offensiva su Antonelli, che però si difende con le unghie e con i denti conservando la posizione, prima che Suzuki gli dia una mano superando Celestino nel tratto centrale. Antonelli approfitta di questo e va a vincere il suo primo GP della stagione, davanti al compagno di squadra e al pilota dello Sky VR46. Quarto Canet davanti ad Arenas, il rimontante Toba, Kornfeil, Dalla Porta che non ha saputo recuperare nell’ultimo giro, Ogura e Migno.
Nella classifica di campionato il Canet va in testa con 58 punti, uno solo in più su Antonelli e con 13 di vantaggio su Masia. Dalla Porta perde due posizioni e scende in quinta piazza con 40 punti, dietro anche a Toba che è a quota 41.
Qui i risultati di questa gara entusiasmante e la classifica generale.
Fonte immagine: motogp.com
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