Due su due per Albert Arenas in questo inizio del campionato 2020. Dopo il trionfo in Qatar nella gara dell’8 marzo, il pilota del team Ángel Nieto ha vinto proprio sulla pista di casa del team, dopo giri cattivi e tanti sorpassi in puro stile Moto3. Lo spagnolo si è posizionato perfettamente nelle ultime curve dell’ultimo giro, approfittando degli errori altrui e uscendo dalla curva 13 in prima posizione. A lui quindi la terza vittoria in carriera, ma soprattutto i 25 punti del primo posto.
In seconda posizione troviamo Ai Ogura: dopo la medaglia di bronzo ottenuta in Qatar, per il giapponese arriva un altro grande risultato, stavolta inaspettato considerando che partiva dalla quinta fila; per il giapponese c’è un meritato secondo posto anche nella generale. Chiude il podio Tony Arbolino, al primo risultato di rilievo della stagione dopo il fiasco del Qatar, ma il lombardo ha seriamente rischiato di rimanere a bocca asciutta negli ultimi metri del traguardo, quando un contatto con Celestino Vietti e un altro con John McPhee stava per estrometterlo dalla gara. A pagarne le conseguenze è stato proprio lo scozzese, caduto nella via di fuga a pochi metri dal traguardo.
LA CRONACA
Allo scatto partono bene Tatsuki Suzuki e Andrea Migno dalle prime due caselle, mentre McPhee perde un paio di posizioni e si ritrova quinto dopo il primo settore; nelle retrovie c’è una doppia caduta con Tatay e Foggia che si ritirano, a causa di contatto scatenato da Alonso López. Il #99 viene anche schiacciato dalla propria moto, ma fortunatamente si rialza senza conseguenze gravi.
Nelle prime fasi Suzuki detta il ritmo cercando anche di fuggire da Migno e Fernandez che lo seguono, mentre al quarto posto Arenas e Vietti lottano con l’italiano che la spunta momentaneamente. Arbolino è sesto e a sua volta s’inserisce nella lotta tra i due passando il #75, seguito da McPhee. Va segnalata la rimonta di Sergio García, partito 31° e già 14° alla fine del primo giro. Al terzo giro, uno spavento incredibile sul dritto verso la curva Pedrosa: Arbolino si mette all’interno della traiettoria con Migno al suo fianco e il #16 decide di stringere per difendersi, ma Arbolino è già praticamente sull’erba e nel correggere la traiettoria perde per un attimo il posteriore, rimanendo in piedi per miracolo. Nonostante il rischio, il pilota Snipers continua la sua corsa, mentre davanti i piloti della VR46 sono al comando con Vietti davanti a Migno.
Mentre Fernandez compie un gran sorpasso su Suzuki all’esterno della 6 per il terzo posto e Arenas ne approfitta per superarli entrambi alla 9, Vietti mantiene il comando difendendosi prima dagli attacchi del compagno, e poi da quelli di Arbolino, la cui moto si muove esageratamente in staccata. In questo momento della gara, sono tre gli italiani davanti a tutti, mentre García è risalito nei primi dieci. Lo spagnolo, sul rettifilo principale, sembra sistemare il manubrio dal lato sinistro, in maniera non proprio delicata.
Davanti la lotta continua e vede protagonisti gli spagnoli, con Fernandez che supera di cattiveria Arenas al curvone Aspar, facendogli anche perdere momentaneamente la posizione su Rodrigo. E mentre nelle retrovie cade Riccardo Rossi, le manovre cominciano a diventare sempre più sporche e i contatti sono sempre maggiori, come in uscita dalla due dove Fernandez e Rodrigo si toccano rallentando Suzuki. Alla curva Lorenzo Arbolino, ancora secondo, prende un altro rischio pazzesco sfiorando la ruota posteriore di Vietti davanti, con Arenas che rischia a sua volta l’incidente. Sta risalendo anche Binder, sesto dopo metà gara.
All’undicesimo giro la leadership finalmente cambia ed è Arbolino a prendere la testa in uscita dalla 4, seguito da Alcoba e Arenas alle prese tra di loro in una dura battaglia, dal quale prevale quest’ultimo. Il vincitore del Qatar non si contiene e va addirittura al comando nel T3 alla Peluqui, mentre Arbolino per un largo alla 13 scivola al quinto posto dietro Binder, McPhee e Vietti. C’è la caduta di Toba sulla seconda KTM Ajo e anche una penalità per Sergio García, costretto a fare il long lap penalty per aver ecceduto più volte i limiti della pista.
Arbolino torna presto secondo superando McPhee, mentre il connazionale Vietti scende in settima posizione per un largo. Come successo in Qatar, Arenas non vuole lasciare la testa della corsa e grazie a una moto ben settata per l’uscita da curva 5 riesce a mantenere il comando. Tuttavia, a cinque tornate dal termine è Tony a mettersi primo, con Arenas che scende al terzo posto e inizia ua dura lotta con Binder, con i due che si ritrovano appaiati in curva 7.
Un altro da tenere d’occhio è McPhee, particolarmente brillante nelle curve veloci come la 11, nel quale addirittura sorpassa Arenas mandandolo oltre il cordolo. Non contento, lo scozzese passa ben due piloti alla Lorenzo per andare al comando a quattro giri dalla fine. Per due giri McPhee si difende bene dalla coppia italiana Vietti-Arbolino, ma alla 6 il #14 si rimette davanti. Continua anche la lotta Arenas-Binder, fino a quando il sudafricano, nel tentativo di ripassare lo spagnolo alla curva Ángel Nieto, perde il posteriore e va a terra.
Prima dell’inizio dell’ultimo giro, Arbolino fa passare lo scozzese e si mette secondo, posizione perfetta per riattaccare l’avversario in fondo al rettilineo che porta alla curva 6, cosa che infatti succede. Il lombardo guida tutto il resto del giro e si difende alla 13 da Arenas alle sue spalle, ma dal terzo posto McPhee tenta l’affondo e va largo, permettendo al #75 d’incrociare e d’involarsi verso il successo. Dietro di lui, Vietti sbuca dall’interno ed entra in contatto con Arbolino, che a sua volta, finisce addosso a McPhee mandandolo a terra. Ogura ne approfitta ed è secondo davanti al pilota Snipers, mentre Migno chiude quarto davanti al compagno Vietti.
Nella classifica iridata Arenas conta punteggio pieno con 50 punti, mentre Ogura è secondo staccato di 14. McPhee rimane terzo mentre le gare deludenti di Rodrigo, Suzuki e Masia (rispettivamente settimo, ottavo e decimo) non permettono loro di fare grandi passi avanti nella generale.
Qui i risultati del GP e la classifica iridata.
Fonte immagine: motogp.com
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