Moto3 | GP Qatar: quarta vittoria per Albert Arenas, McPhee e Ogura sul podio

Moto3
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
8 Marzo 2020 - 15:49
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La prima gara del 2020 per la Moto3 è andata agli archivi con una classica lotta rusticana di gruppo, durata dal primo all’ultimo giro. A uscirne vincitore uno dei piloti più interessanti dell’attuale panorama della classe leggera, ovvero Albert Arenas al suo quarto successo in tre anni, nonché al sesto arrivo a podio. Lo spagnolo del team Ángel Nieto è stato tra i protagonisti sin da subito, dopo una buona partenza e una gara guidata per gran parte, in cui poi è tornato in testa all’inizio dell’ultimo giro per vincere con 53 millesimi di vantaggio. E’ anche la prima vittoria di KTM nel deserto di Losail dopo sei anni (l’ultima era con Jack Miller nel 2014) e la 100a nel Motomondiale.

Gara che ha dato tante emozioni ma che farà anche discutere per il gran numero di penalità viste negli ultimi giri. Numerosi i piloti penalizzati, tra cui il terzo classificato originale Jaume Masia, che ha dovuto cedere il podio ad Ai Ogura. Al sicuro invece il secondo posto di John McPhee, autore di una gara solida e a cui è mancato il guizzo finale per passare in testa all’ultimo giro. Giornata storta per gli italiani, con Foggia primo di questi in nono posizione.

LA CRONACA

Allo spegnimento dei semafori la partenza è buona per tutti e tre i partenti in prima fila, col poleman Suzuki che si mette primo inseguito da Arenas e Fernandez. Ottime le partenze di Öncü, Arbolino e Rodrigo, che si mettono rispettivamente in quarta, sesta e ottava posizione; pessima quella di Masia invece, 11° alla fine del primo giro. Già nel secondo il gioco delle scie si rivela subito determinante, con Arenas che prova a superare tutti dall’esterno in curva 1 ma deve desistere a favore di Fernandez e Arbolino.

Quando il #75 passa al comando, la sua leadership dura più di qualche giro e c’è persino un tentativo di fuga da parte sua. Suzuki invece è stato mandato largo in curva 1 al terzo giro e scende in settima posizione, mentre Rodrigo è totalmente risalito e si trova quarto dopo il sorpasso su Arbolino, che è stato anche mandato leggermente largo. La fuga di Arenas viene intanto sedata da Binder e Fernandez.

Il trio di KTM guida la corsa con un paio di decimi di vantaggio sul resto degli inseguitori, con Arenas che riesce a difendersi su Binder, che a sua volta viene passato da Fernandez per la piazza d’onore. Questa lotta annulla però lo slancio della fuga dei tre, che vengono ripresi dalle Honda di Suzuki, Arbolino e Masia. Al gruppo si riagganciano anche McPhee e Salač, in lotta tra loro.

In testa ci torna il poleman di ieri, mentre Masia dimostra ancora una volta l’ottimo lavoro del team Leopard con la rapportatura della moto, che gli permette di superare agilmente le altre con la scia sul rettilineo. Nonostante questo, il nuovo acquisto della squadra Leopard non riesce a mettersi davanti, tanto che il gruppo diventa sempre più massiccio a dieci giri dalla fine. Cominciano anche i primi errori e le prime defezioni: Deniz Öncü sbaglia alla penultima curva e rientra in fondo al gruppo dei primi, mentre Alcoba, nel tentativo di passare Vietti, sbaglia la frenata e colpisce il retrotreno dell’italiano, che cade e deve ripartire dall’ultima posizione. La direzione gara decide di non prendere provvedimenti sul rookie.

I primi cinque compiono un leggero strappo a sei giri dalla fine, con la leadership che è tornata di nuovo nelle mani di Arenas. Solo a quattro giri dalla fine lo spagnolo deve cedere il passo, quando Suzuki e Arbolino lo passano alla 1 mandandolo un po’ largo sulla traiettoria sporca, facendolo scendere in sesta posizione. Sono tornati su diversi piloti, tra cui i due Leopard e i due Gresini, mentre cade José García.

A tre tornate dalla fine è McPhee che va al comando seguito da Arbolino, Binder, Rodrigo, Foggia e Suzuki. La bella rimonta dell’italiano viene però azzoppato in breve tempo: prima Suzuki e Arenas lo passano relegandolo al settimo posto, poi un errore in staccata alla 1 lo fa scendere al 12°. Rodrigo passa brevemente al comando con McPhee alle sue spalle che sbaglia in uscita dalla 10, andando sullo sporco e perdendo tre posizioni.

All’inizio dell’ultimo giro è di nuovo Arenas che sbuca per primo alla 1, mentre pochi metri dietro di lui succede l’imprevisto: Arbolino si sposta repentinamente di traiettoria ma così finisce addosso a Binder che era esterno; il sudafricano, stavolta incolpevole, è fuori gara mentre l’italiano va largo e finisce in 14a posizione. Rimane una questione a due tra Arenas e McPhee che fanno il vuoto su Masia e gli altri, con lo scozzese che non riesce di scia a superare il #75, che taglia così il traguardo per primo. Per Arenas è il quarto successo in carriera, con alle sue spalle molti piloti Honda.

Sul traguardo Masia è terzo davanti a Ogura, Rodrigo, Alcoba e Suzuki, ma la classifica viene completamente ridisegnata durante il parco chiuso: Masia, Rodrigo, Alcoba, Arbolino e Fernandez sono tutti penalizzati per aver ecceduto i limiti della pista durante l’ultimo giro, così sul podio ci va il giapponese del team Honda Asia, mentre il connazionale Suzuki sale al quinto posto. Giornata grigia per i nostri, con Foggia nono assoluto dopo aver beneficiato della penalità a Fernandez, Arbolino 15° e la coppia Migno-Fenati dietro di lui, a quota zero punti.

Qui i risultati della prima gara stagionale e la classifica iridata.

Fonte immagine: angelnietoteam.com

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