Masiá gioca duro (anche ai limiti del regolamento), ma alla fine è lui ad avere ragione conquistando il titolo Moto3.
Chi vince ha sempre ragione, questa è la realtà che domina il mondo delle corse e la Moto3 non fa eccezione. Al termine di un GP Qatar 2023 che farà discutere non poco sugli avvenimenti di gara accaduti con protagonisti i contendenti al mondiale, Jaume Masiá ha conquistato la vittoria e, in contemporanea, il titolo piloti.
La condotta di gara dello spagnolo non è stata delle più pulite ed innocenti, bisogna dire la verità: il #5 ha rimediato un warning per il comportamento tenuto col rivale Ayumu Sasaki, col pilota spagnolo che ha mandato per due volte largo il giapponese della Husqvarna in curva 6 rialzando vistosamente la moto. Anche in questo caso si può discutere sulla volontarietà del gesto, ma ciò non toglierà l’alloro iridato al pilota di casa Leopard.
A Sasaki, così come a David Alonso e Daniel Holgado, va comunque l’onore delle armi, dopo una gara corsa al massimo. “Crazy Boy”, oltre che con Masiá, ha dovuto fare i conti con la marcatura ad uomo dell’altro pilota Leopard Adrián Fernández, tentando un recupero disperato negli ultimi due giri che è quasi terminato in una brutta caduta nel tratto veloce.
Ayumu ha chiuso sesto, mentre Alonso ha terminato secondo giungendo a podio insieme a Deniz Öncü (bravo a rimontare dopo un jump start e due long lap penalty scontati).
LA CRONACA
Al via, il grande favorito di gara Öncü si complica di molto la vita sin dallo spegnimento dei semafori, anticipando la partenza. Il turco va così al comando ma con la mannaia della penalizzazione pronta ad abbattersi sulla sua testa, finendo poi per perdere anche quattro posizioni per un errore in curva 7. Al comando va quindi Diogo Moreira, davanti ad Holgado e a Sasaki. Gran partenza di Alonso quinto, mentre Masia è nono. Romano Fenati, sesto fino a quel momento, commette un errore in curva 11 e sprofonda al 15° posto.
All’inizio del secondo giro Öncü torna in testa, ma la direzione gara comunica la penalità al pilota Ajo dei due long lap penalty. Deniz prende subito la traiettoria larga della 6 per scontare il primo dei due passaggi obbligatori, concedendo a Sasaki il comando dopo che questi ha superato Holgado. Veijer, dopo un avvio difficile, si trova ottavo.
I continui scambi di posizione davanti fan sì che, al terzo giro, Sasaki e Masiá si ritrovino davanti e molto vicino, col pilota Honda che dimostra di voler giocare molto duramente: alla 6 si affianca al giapponese per compiere quello che sembrerebbe un classico blockpass, ma lo spagnolo rialza la moto e va larghissimo, portando con sé anche l’Husqvarna #71. Entrambi perdono molte posizioni, in particolare Sasaki che scende ai margini della top ten.
Sul finale del terzo passaggio Sasaki ha già recuperato un paio di posizioni ritrovandosi sesto alle spalle di Masiá, mentre al comando c’è Holgado davanti ad Iván Ortolá. L’altro pilota Tech3, Filippo Farioli, finisce a terra in curva 3.
Il terzetto spagnolo Ortolá-Masiá-Holgado continua a guidare la corsa con Sasaki quarto, ma il giapponese riesce, all’inizio del settimo giro, a tornare al comando. Come avvenuto ad inizio gara, Jaume ripete la manovra sul rivale per il titolo in curva 6 e stavolta essa non rimane ignorata, coi commissari FIM che mandano un avvertimento per la condotta di gara al #5. Moreira, nel frattempo, finisce a terra per un contatto alla penultima curva con Ortolá.
Il pilota MTA Angeluss viene sanzionato con due long lap penalty che lo escluderanno dalla contesa per la vittoria, mentre Öncü, dopo aver scontato la propria penalità, è 13° in scia al gruppo di testa. L’attenzione è però tutta per i due piloti in lotta per il titolo, con Sasaki che risupera Masiá (con una leggera toccatina all’ingresso della 11) e quest’ultimo che alza il braccio in segno di disappunto.
La risalita del turco di KTM Ajo continua fino a raggiungere il settimo posto, mentre è Holgado a guidare ancora la corsa in una lotta che vede coinvolti tutti i contendenti ancora in corsa per il titolo piloti, seguiti da Veijer. Questo quintetto tenta più volte di sgranarsi ma senza successo, mentre alle loro spalle sono risaliti anche Adrián Fernández e Riccardo Rossi. Quest’ultima fase è poco felice per Holgado, che esce dalle posizioni da podio cedendo la testa a Masiá.
Al quattordicesimo giro dei sedici previsti, la storia del mondiale 2023 si compie: Sasaki va lungo in curva 2 e questo errore gli fa perdere tre posizioni, ma soprattutto lo mette nel mirino di Fernández che, da buon compagno di Masiá, supera il giapponese ed ostacola la sua rincorsa, permettendo al quintetto di testa (Masiá, Alonso, Holgado, Rossi ed Öncü) di andarsene.
L’alfiere Husqvarna riesce a finalmente a liberarsi del #31 all’inizio del penultimo giro, ma il tempo è agli sgoccioli dato che Jaume, in questa posizione, può diventare campione. Sasaki realizza il giro più veloce della gara al quindicesimo passaggio e sopravanza sia Vicente Pérez che Holgado, ma davanti Masiá ha guadagnato 0″3 e, soprattutto, sta beneficiando della lotta furiosa tra Alonso ed Öncü alle sue spalle.
L’ultimo rettilineo prima del traguardo è un sollievo per Jaume Masiá, che conquista la vittoria ed anche il suo primo titolo nel Motomondiale. Alonso chiude secondo davanti al fratello di Can, poi Rossi, Pérez e Sasaki, il quale all’ultimo giro, in un tentativo in extremis di riprendere i primi, ha rischiato di cadere alla 12 di posteriore e di portare con sé Holgado.
Masiá, il campione Moto3 con più gare compiute (110), centra l’obiettivo grazie ad un bottino di 271 punti contro i 243 di Sasaki, i 225 di Alonso e i 212 di Holgado ed Öncü a pari merito. Per Valencia il terzo posto iridato sarà quindi conteso tra il pilota GasGas e i due piloti KTM.
Qui i risultati della gara in Qatar e la classifica piloti della Moto3.
Fonte immagine: leopardracing.com
Leggi anche
Partecipa al sondaggio su P300.it
Tutte le ultime News di P300.it
È vietata la riproduzione, anche se parziale, dei contenuti pubblicati su P300.it senza autorizzazione scritta da richiedere a info@p300.it.