Freddezza e lucidità nella lettura di gara sono i punti forti di Joan Mir, messi in pratica anche a Kuala Lumpur nel GP della Malesia classe Moto3. Dopo una scaramuccia a tre con Jorge Martin ed Enea Bastianini, il #36 di casa Leopard ha piazzato la zampata decisiva a tre passaggi dalla fine, e gli altri due piloti Honda non hanno potuto nulla per resistere al suo forcing finale. Per Mir potrebbe seriamente concretizzarsi la possibilità di eguagliare, a Valencia, il record di successi in una stagione in classe leggera di Valentino Rossi (undici vittorie nel 1997, in 125cc). Enea, primo degli italiani, rende un po’ meno amara una giornata abbastanza grigia per gli azzurri, che si piazzano sì in sesta e settima posizione con Migno e Fenati dopo una lunga battaglia nel secondo gruppone, ma mai in grado di mettersi in lotta per il podio. In mezzo al terzetto di testa e al secondo gruppo si è piazzato un “solitario” Livio Loi, ancora consistente sulla seconda moto del team Leopard e autore di una crescita notevole partita ormai da Silverstone. Giornata terribile anche per la KTM, perché nemmeno una moto austriaca si è inserita nei primi cinque.
Sotto un cielo terso e azzurro, la gara parte con un ottimo scatto di Martin, che in curva 2 si porta dietro McPhee. Al suo interno si butta Antonelli il quale si mette di prepotenza in seconda posizione, seguito dal rapace Mir e dallo stesso scozzese. Buona partenza anche di Fenati, che dopo una lotta in curva 1 con le KTM RBA si mette in quinta posizione. Tutto bene alla fine del primo giro, ma al secondo in curva 15 si assiste all’high-side pauroso di Suzuki, che atterra malamente sull’asfalto sulla spalla sinistra.
Pochi giri e si capisce subito che gli spagnoli Mir e Martin davanti faranno gara a sé. L’unico che tiene bene il loro ritmo è Bastianini partito in nona posizione, che in pochi passaggi si fa largo nel gruppetto e passa al terzo posto cercando di riprendere il duo ispanico. Nel frattempo cadono anche Darryn Binder, Danilo e Antonelli al nono giro, portando largo McPhee sull’erba all’esterno della 15 e costringendolo a una gara in rimonta. Incredibile anche Norrodin che dalla quarta posizione cade, rimane attaccato alla moto e tiene premuta la frizione, per ripartire immediatamente in 15a posizione.
A nove giri dalla fine il gruppo davanti è ben compatto e si studia costantemente a ogni giro. Per ben sei passaggi, dal decimo fino al sedicesimo, i tre hondisti continuano a scambiarsi le posizioni. È a tre giri dalla fine che Mir fa la sua mossa: passa sfruttando la scia Bastianini, che alla 4 è portato molto largo (persino sull’erba) da un attacco di Martin, e di questo ne approfitta il maiorchino mettendo cinque decimi di spazio sufficienti per gli ultimi due giri. Cadono anche Bulega e Dalla Porta purtroppo.
Gli ultimi due giri sono una formalità (si fa per dire) per Mir, che vince mantenendo i suoi cinque decimi di vantaggio sui due duellanti dietro, con Martin che esce vincitore dal duello. McPhee rimonta fino alla quinta posizione mentre Norrodin passa persino il suo compagno Sasaki per l’11a. Weekend davvero notevole da parte del pilota malese, di fronte al suo pubblico.
Posizione quindi consolidata per Fenati in classifica, irraggiungibile sia da Aron Canet che da Jorge Martin. Il numero uno sul giro secco può invece godere, per il momento, della quarta posizione in campionato davanti a Di Giannantonio, oggi arrivato 17° e fuori dai punti. 171 punti per Jorge contro i 153 dell’italiano.
I risultati del GP e la classifica iridata.
Fonte immagine: motogp.com
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