Moto3 | GP India 2023, Gara: Jaume Masiá vince al Buddh ed aggancia Holgado nel mondiale. Scontro fratricida tra le Husqvarna

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Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
24 Settembre 2023 - 10:25
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Masiá vince la seconda dell’anno e condivide la leadership del mondiale Moto3 con Holgado, quarto. Sasaki terzo, Veijer a terra.


Di certo la prima gara della domenica di questo GP India 2023 non ha lasciato a bocca asciutta i tifosi indiani presenti al Buddh International Circuit. La corsa della Moto3 si è rivelata avvincente e ricca di sorprese, anche in chiave iridata dove cinque piloti si trovano in appena 27 punti.

A vincere la prima assoluta in India è stato Jaume Masiá, autore di una prestazione invidiabile: partito dalla pole, il #5 di casa Leopard ha preso la testa della gara e non l’ha più mollata fino al traguardo, col solo Ayumu Sasaki capace di tenergli testa per i primi dieci giri, ma senza poter sferrare un attacco alla Honda turchese.

Per Jaume si tratta della seconda vittoria stagionale dopo Le Mans, dell’ottavo in carriera e di una bella rivincita dopo i due secondi posti in volata ottenuti a Barcellona e Misano. Un successo, quello ottenuto quest’oggi, che vale anche la co-leadership in campionato con Daniel Holgado, giunto quarto.

A completare il podio sono stati Kaito Toba e Sasaki appunto, col pilota Squadra Corse SIC58 secondo davanti all’alfiere del team Husqvarna. I due nipponici sono stati i protagonisti del finale in una battaglia a tre che ha coinvolto anche Collin Veijer e finita nel peggiore dei modi per l’olandese e per Intact GP, col debuttante finito a terra in seguito ad un contatto proprio col compagno di squadra.

Un episodio, questo, che potrebbe pregiudicare il rapporto tra i due piloti e la corsa all’iride del #71, che già oggi avrebbe potuto ottenere la leadership del mondiale se non avesse perso il secondo posto a vantaggio di Toba. Quinto David Alonso, mentre è giunto solo 14° Deniz Öncü dopo le penalità rimediate in prova.

LA CRONACA

Come già confermato durante le prove, l’11a posizione in griglia di Deniz Öncü viene invalidata ed il fratello di Can è costretto a partire dal fondo con tanto di long lap penalty da scontare, per la bandiera nera ignorata durante le prove libere. Il meteo, nonostante le preoccupazioni, è buono e non sembrano esserci minacce di pioggia, mentre sullo schieramento è assente Fenati.

Alla partenza Masiá scatta bene dalla pole e viene seguito a ruota da Sasaki, mentre Moreira si prende la terza posizione davanti a Bertelle, Toba, Veijer e Furusato. Tutto il gruppo sfila senza problemi nel primo settore della pista ed Holgado, partito 18°, si ritrova già nono al termine del primo giro. La sua rimonta viene però rallentata da David Salvador, il quale lo attacca in curva 1 all’inizio del secondo giro e provoca un leggero contatto con Stefano Nepa.

Dopo la partenza dal fondo, Öncü compie il long lap penalty all’inizio del secondo giro, ma si ritrova in uscita la moto di Joel Kelso, autore di un brutto highside nell’accelerazione di curva 3. Moto e pilota vengono spostati prontamente e la gara può proseguire, con la coppia Masiá-Sasaki che ha già preso il largo nei confronti degli inseguitori, capitanati da Moreira.

Il brasiliano finisce per fare un po’ da tappo a chi lo segue e Bertelle lo riesce a superare alla 13, ma all’inizio del quarto giro il monselicense perde l’anteriore alla 1 e finisce a terra. E’ dunque Toba a salire al terzo posto, mentre Holgado continua la sua rimonta e, in meno di un giro, supera Ortolá, Furusato ed anche David Alonso, salendo così al sesto posto prima di subire il contrattacco del colombiano in fondo al lungo rettilineo.

Davanti si formano così due coppie, con Toba e Veijer al terzo e quarto posto a 2″5 da Masiá e Sasaki. Quando è Veijer a dare il tiro, il distacco comincia ad assottigliarsi a 2″2, ma l’effetto scia dato dal #5 al #71 rende vani gli sforzi dell’olandese per un riaggancio. Infuria, intanto, la lotta alle spalle dei primi quattro, con Alonso salito al quinto posto ed in lotta con Holgado, mentre Ortolá supera Moreira alla sopraelevata.

Il brasiliano finirà per rimediare anche un long lap penalty per track limits ed uscirà definitivamente dalla lotta per il podio, mentre Sasaki compie il giro veloce e cerca di rimanere vicino a Masiá. Si fa vedere nelle prime posizioni anche Riccardo Rossi, il quale supera Ortolá e poi anche Holgado alla prima curva. Cadono, intanto, sia Salvador che Furusato.

Viene concluso il decimo giro e, mentre nelle retrovie avviene l’investimento di Suzuki su Ogden ma fortunatamente senza conseguenze per nessuno dei due piloti, Masiá sulla seconda Honda Leopard comincia una fuga improvvisa e prende alla sprovvista Sasaki, il cui ritmo crolla vertiginosamente.

“Crazy Boy” diventa quindi preda di Veijer e Toba, ma la sua posizione in classifica gli permetterebbe, al momento, di salire in testa al mondiale superando Holgado. Veijer, dal canto suo, recupera 1″6 in tre giri al compagno e ben 0″9 al dodicesimo passaggio, ma si ritrova nella posizione scomoda di dover proteggere il giapponese, molto più lento di lui.

Ad approfittarne, a tre giri dalla fine, è Toba, che supera Collin alla 5 e si mette all’inseguimento di Sasaki, ma anche con la scia Kaito non riesce a sopravanzare il connazionale sul lunghissimo rettilineo. Il primo attacco alla 4 finisce in un nulla di fatto.

Si arriva così all’ultimo giro e Toba, stavolta, tenta d’incrociare la traiettoria di Sasaki in uscita, anche a costo di allargare i gomiti e farsi spazio con la forza. La scena si ripete anche alla 5 ma stavolta è Veijer ad approfittarne, superando alla 9 l’hondista. L’olandese non si accontenta e, in barba alle gerarchie interne, supera di slancio anche Sasaki alla chicane 10-11, ma è qui che avviene il patatrac.

Sasaki si fionda all’interno della 12 per recuperare subito la posizione su Veijer, allarga tanto l’olandese e i due entrano in contatto, con la ruota posteriore di Ayumu che tocca l’anteriore di Collin. Il rookie finisce a terra e deve dare l’addio al podio e alla corsa, mentre Toba esce meglio in uscita e conquista di rapina il secondo posto.

Jaume Masiá, intanto, corona la sua fuga vincendo la sua seconda gara dell’anno ed agguantando la leadership del mondiale in ex aequo, davanti a Toba, Sasaki, Holgado, Alonso, Muñoz, Rossi, Ortolá, Nepa e Rueda.

Nella generale piloti Holgado e Masiá sono a pari punti a quota 174, con Sasaki (non penalizzato dopo il contatto) ad una sola lunghezza. Perde leggermente terreno Alonso ora a -23, mentre Öncü, con solo due punti raccolti, è sceso a -27 dalla vetta.

Qui i risultati del GP India classe Moto3 e la nuova classifica piloti.

Fonte immagine: leopardracing.com

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