Su un tracciato dalle condizioni incerte causa pioggia, il #64 fa la differenza e vince su Rueda e Quiles, protagonisti nel finale con Perrone.
La gara della Moto3 a cui si è assistito a Motegi è probabilmente tra le più atipiche nella storia della categoria, non solo per i distacchi inusuali ma anche per le condizioni in cui si è disputata. A vincere il GP Giappone 2025 della classe leggera è stato David Muñoz, che porta a casa la propria terza vittoria stagionale dopo i centri in Aragona e in Germania.
Se i due successi in terra europea erano stati conquistati facendo affidamento alla propria dote più rilevante, ovvero l’aggressività nelle bagarre, quello ottenuto al Mobility Resort è arrivato in maniera differente. Nonostante le previsioni meteo ottimistiche, durante la prima metà di gara una leggera pioggerellina ha cominciato a fare capolino sopra il tracciato, costringendo i piloti a correre sulle uova.
Muñoz, incurante delle condizioni, ha approfittato di questa fase per mettere, tra sé e gli inseguitori, un secondo e mezzo circa, ovvero il margine necessario per poter poi gestire qualsiasi tentativo d’inseguimento nel finale, in realtà mai arrivato.
I piloti alle sue spalle, infatti, erano più indaffarati a scornarsi tra loro per le posizioni a podio restanti. Tra i protagonisti dei questa sfida vanno menzionati José Antonio Rueda e Máximo Quiles che, come a Misano, si sono ritrovati uno contro l’altro all’ultimo giro. Stavolta era “The Killer” nella posizione dell’attaccante, ma il #99 è riuscito a resistere al tentativo di sorpasso alla 90° Corner.
Di questa lotta ha cercato di approfittarne Valentin Perrone, che alla Victory Corner ha cercato di farsi spazio su Quiles anche a costo di arrivare al contatto. I due si sono toccati leggermente e sono andati larghi all’ingresso dell’ultima piega verso destra, ma è stato lo spagnolo ad avere la meglio per la terza posizione.
Queste condizioni hanno tratto in inganno diversi protagonisti, quali Taiyō Furusato (autore di ben due high-side durante lo stesso giro), David Almansa (in grado di compiere una fantastica rimonta dal fondo dello schieramento, terminata però con la scivolata a tre giri dalla fine mentre si trovava in lotta per la top five) e, soprattutto, Ángel Piqueras. Il #36 è poi ripartito dopo l’errore all’Hairpin, ma l’11° posto ottenuto di fatto seppellisce le sue speranze iridate.
A chiudere la top five è stato l’altro pilota Honda Leopard, Adrián Fernández (che, probabilmente, con questo risultato ha consolidato anche la propria permanenza nel team per il 2026), davanti a Ryūsei Yamanaka, Guido Pini (anche lui a bravo a recuperare dopo due Long Lap Penalty), Joel Kelso (in testa ad inizio gara), Luca Lunetta e Dennis Foggia (partito dal fondo come Almansa per una sanzione rimediata nelle qualifiche). Altri due italiani sono arrivati a punti, ovvero Matteo Bertelle (13°) e Stefano Nepa (15°).
A cinque gare dalla fine, Rueda si trova già ad un passo dal titolo mondiale: con 315 punti raccolti, a José basterà guadagnare altri sette punti nei confronti di Piqueras per assicurarsi la corona Moto3 con quattro round d’anticipo, così come fatto da Alonso nel 2024.
Sempre più interessante anche la sfida per il terzo posto (ormai ristretta tra Quiles e Muñoz, separati da sette punti), mentre Álvaro Carpe è il primo pilota già matematicamente fuori dai giochi per il titolo piloti, essendo a -158 dal compagno di squadra e con soli quattro punti di vantaggio su Kelso.
Qui i risultati del Gran Premio e la generale piloti Moto3.
Fonte immagine: intactgp.de
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