Moto3 | GP Germania: quinta vittoria dell’anno per Mir, possibile ipoteca sul mondiale

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di Alyoska Costantino @AlyxF1
2 Luglio 2017 - 12:40
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Anche se non sembra il più veloce, Joan Mir a livello strategico sembra una spanna sopra a tutti. Anche nelle strettoie del Sachsenring lo spagnolo del team Leopard si è piazzato sul gradino più alto del podio dopo un’altra lotta con Romano Fenati. Il “Cacciabombardiere” ha iniziato per primo l’ultimo giro, ma un po’ come per Martin a Barcellona, all’ultima occasione la staccata di Mir è stata decisiva. Ha completato il podio Marcos Ramirez per la squadra Platinum Bay, e l’acquisto di Caponera si gode così il primo podio in carriera e il primo per il suo team quest’anno. La vera soddisfazione è comunque sempre per Mir, il cui successo in realtà è doppio grazie allo “zero” del poleman Canet, oggi mai in partita per il podio, e all’assenza di Martin per colpa dell’infortunio alla caviglia destra subito in FP2.

La gara è iniziata sotto le condizioni migliori mai viste durante il weekend: pista totalmente asciutta con cielo un tempo ben soleggiato. Condizioni totalmente differenti rispetto a quelle del warm-up in cui Fernandez era stato primo.

Al via Bulega sfrutta un’altra volta malissimo la prima fila ottenuta “a tavolino” ieri, partendo male e ritrovandosi leggermente intruppato, come anche Aron Canet; Mir invece dalla seconda è un razzo e si mette in testa davanti a Ramirez e Fenati, seguiti a loro volta da Arbolino, per la prima volta nelle posizioni che contano. Già alla fine del primo giro è Ramirez sorprendentemente in testa, seguito dal capoclassifica e dal #5 di casa Ongetta.

I primi due partenti, Canet e Oettl, scendono nel secondo gruppone in lotta con Darryn Binder e Rodrigo, formando un pacchetto molto più nutrito del primo davanti, che vede tra i protagonisti anche la KTM di Bulega e proprio la Honda di Arbolino (che per tutta la gara saranno in lotta tra loro). Dopo i primi tre italiani invece c’è un abisso per i nostri portacolori: Di Giannantonio, Bastianini e Migno navigheranno tutti nelle posizioni di rincalzo nel corso del Gran Premio, tra la 14a e la 20a piazza. Al giro 5 cade Maria Herrera.

Davanti la lotta a tre prosegue con Mir che per più giri riesce a stare davanti fino a superare la metà gara, anche se il suo ritmo non sembra irresistibile. Quelli a fare l’elastico giro dopo giro sono proprio Bulega e Arbolino, mentre il duello Fenati-Ramirez non permette a nessuno dei due di passare in testa. Dietro cadono tre piloti: McPhee, Kent e soprattutto Canet, che perde l’anteriore in fondo alla Cascata. E subito s’intuisce come la questione “titolo mondiale” sembra chiusa per lo spagnolo dell’Estrella Galicia.

Ricevuta la segnalazione della caduta del #44, Mir e Fenati s’impongono davanti con un ritmo infernale, dando vita a uno spettacolare duello per la testa. La moto di Leopard sembra velocissima nella parte finale e più rapida del Sachsenring, mentre la moto preparata dalla squadra italiana sembra agilissima nella prima parte piena di curve tondeggianti, “amiche” di Fenati. Ramirez però si sbarazza della pratica Bulega che gli era passato davanti e ritorna subito sui due, mostrando di essere competitivo anche per la vittoria.

A otto giri della fine purtroppo cade Arbolino in curva 2 a causa di una perdita di posteriore: un grosso peccato per lui e per il team di Paolo Simoncelli. A quattro tornate dal termine tornano a riaffacciarsi le nuvole sopra il cielo tedesco, ma anche il minimo rischio di pioggia non sembra impensierire minimamente i tre contendenti davanti. All’ultimo giro, dopo un sorpasso alla Cascata, Romano s’impone davanti e riesce anche a porre uno spazio prima della curva 13 ma Mir lo colma in un batter d’occhio e proprio in quell’ultima occasione stacca tardissimo lasciando con un palmo di naso l’italiano.
Il #5 proverà in accelerazione a superare Mir sul traguardo, ma risulta impossibile e così la vittoria torna a sorridere a Joan. Bulega termina , davanti a Oettl, Bastianini (in rimonta), Loi e Bendsneyder. Solo 11a l’unica moto di Gresini in pista, quella di “DiGGia”.

Nella classifica il vantaggio di Mir non cresce smisuratamente, ma ora in campionato si ritrova a battagliare con un solo avversario, cioè il nostro portacolori giunto oggi secondo. I 37 punti di margine che ha sono comunque un margine bello ampio, e visti i pochi errori fin qui fatti dall’alfiere della Leopard, le speranze per Fenati non sembrano tantissime. Anche sul piano delle vittorie siamo 5-1 a favore del maiorchino. Canet e Martin, con i loro “zeri” si ritrovano rispettivamente a meno 55 e meno 76 dalla testa, rimanendo bloccati a 110 e 89 punti.

Qui i risultati del GP tedesco e la classifica.

Immagine: Twitter Joan Mir

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