Con un attacco duro ma preciso all’ultima curva, Muñoz conquista la sua seconda vittoria dopo Aragona. Secondo Quiles.
La prima gara della domenica del Motomondiale al Sachsenring è terminata con una cinquina spagnola davanti a tutti, capitanata da David Muñoz. L’alfiere del team Intact GP regala, alla squadra tedesca, la vittoria nella propria gara di casa, il GP Germania 2025 classe Moto3.
Una gara, quella del #64, in cui ha messo in pratica tutti i progressi che si aspettavano per questa stagione da parte sua: pur dovendo compiere numerosi sorpassi per sgomitare in un gruppo molto compatto formato da oltre dieci piloti, Muñoz ha condotto una corsa intelligente, aspettando di attaccare al momento opportuno, ovvero l’ultimo giro.
Con un sorpasso duro ma preciso all’ultima curva, Muñoz ha scavalcato José Antonio Rueda ed ha vinto il proprio secondo GP dopo quello d’Aragona. Una prima metà di stagione da rollercoaster per David, il quale però si affaccia alla seconda parte del 2025 con l’inerzia dalla sua. Al rientro ai box, durante il giro d’onore, Muñoz ha preso con sé la bandiera raffigurante Borja Gómez, il cui ricordo, dopo quanto accaduto settimana scorsa, è ancora forte.
A completare il podio sono stati Máximo Quiles ed il già citato Rueda. L’alfiere CFMoto ha chiuso secondo approfittando del piccolo varco aperto all’interno da Muñoz, con tanto di carenata ai danni del pilota Ajo. Nella volata finale il debuttante ha avuto la meglio per 0″009 sul leader della classifica iridata, il quale comunque continua ad allungare sensibilmente in chiave campionato.
Il pokerissimo spagnolo è stato completato da Ángel Piqueras ed Álvaro Carpe. Per il #36 si tratta dell’ennesima occasione persa per cercare di ridurre un minimo il gap da Rueda nella generale, mentre per il secondo pilota Ajo c’è il rammarico per una decisione molto dura nei suoi confronti da parte della direzione gara: al via il campione del JuniorGP ha frenato molto tardi in curva 1 e ha mandato largo David Almansa e per questa ragione è stato punito con un Long Lap Penalty (il quale, tra l’altro, è stato scontato, vedendo le immagini, toccando l’asfalto verde all’esterno della linea bianca, cosa irregolare).
Carpe è stato graziato per il tocco del verde durante lo LLP e ha preceduto Joel Kelso, Guido Pini, Jacob Roulstone, Cormac Buchanan e Marcos Uriarte. Monopolio di KTM davanti (comprendendo anche la CFMoto di Quiles), mentre per Honda questa gara è stata un’ecatombe.
Il primo hondista di rilievo ad uscire di scena è stato Adrián Fernández, caduto in curva 3 pochi secondi dopo aver perso il parafango anteriore per un contatto con Rueda. E’ stato poi il turno di Almansa, scivolato alla 13 mentre stava cercando di rimontare; l’uscita di scena di David ha messo fine anzitempo alla gara del team Leopard.
L’ultimo chiodo nella bara di questo Gran Premio di Honda è stato l’errore di Taiyō Furusato: il giapponese, terzo a due curve dalla fine, ha perso l’anteriore alla 12 nel tentativo di stare il più vicino possibile a Rueda e Muñoz, perdendo così la chance di ripetere il podio del 2024. Brutta giornata anche per un altro giapponese, Ryusei Yamanaka: il #6 è finito lungo in curva 1 mentre si trovava in quarta posizione ed ha concluso solo 15°.
Gara difficile anche per il poleman Scott Ogden, finito a terra proprio nello stesso momento del fuoripista di Yamanaka, e pure per gli italiani in generale. Guido Pini è stato il migliore “dei nostri” chiudendo appunto settimo, mentre il secondo italiano al traguardo è Dennis Foggia. A punti anche Stefano Nepa (13°) e Riccardo Rossi (14°).
In campionato Rueda dispone ancora di un grande vantaggio sugli avversari, un gap di 73 punti nei confronti di Piqueras (203 a 130). Carpe è stato scalzato dall’alfiere MSi ed è ad un solo punto da lui, mentre più indietro Kelso (a -93 da José) ha un margine di soli tre punti sul rientrante Muñoz.
Qui i risultati della gara al Sachsenring e la situazione di classifica della Moto3 dopo metà campionato.
Fonte immagine: intactgp.de
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