Moto3 | GP Doha 2021: capolavoro di Pedro Acosta, vittoria partendo dalla pit lane

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Tempo di lettura: 8 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
4 Aprile 2021 - 17:40
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Il giovanissimo rookie del team Ajo ottiene il suo primo centro alla seconda gara e in grande stile. Binder secondo, Antonelli terzo. Mastica amaro Masia, nono dopo un contatto.


Questo giorno di Pasqua potrebbe averci regalato un nuovo grande talento per il futuro del Motomondiale. Il suo nome è Pedro Acosta, classe 2004 e originario di Murcia, già secondo al debutto sette giorni fa alle spalle del compagno Jaume Masia, ma quest’oggi la prestazione del #37, campione in carica della Red Bull Rookies Cup, rende quasi banale il risultato del Gran Premio del Qatar.

Partito dalla pit lane per via della penalizzazione ricevuta nella FP2, Acosta si è messo al comando del gruppetto degli inseguitori formato da Romano Fenati, Stefano Nepa e Sergio García, rosicchiando, giro dopo giro, il distacco dal gruppo dei primi creatosi dopo la partenza. Negli ultimi passaggi Acosta si è ritrovato in lotta non solo per il podio ma addirittura per il successo, con uno strappo finale all’ultimo giro degno di un (futuro) campione.

Secondo posto per Darryn Binder, sempre molto aggressivo nella sua condotta di gara ma che porta a casa un risultato importante, grazie al secondo podio consecutivo dopo il terzo posto di Losail 1. Terza posizione per Niccolò Antonelli, che ha battuto Andrea Migno in un duello finale tutto italiano. Con il pilota Snipers quarto, per trovare Jaume Masia bisogna scendere al nono posto, visibilmente deluso dal risultato dopo un GP condizionato da diversi contatti e situazioni di gara. Decimo Romano Fenati, bravo a rimontare anche lui dalla corsia box.

LA CRONACA

Sullo schieramento di partenza troviamo fortunatamente Izan Guevara, idoneo a correre dopo la brutta caduta nel warm-up; mancano invece Fenati, Nepa, García, Acosta, Foggia, Öncü e Rossi, che scatteranno dalla griglia della pitlane. Sulla scelta degli pneumatici Dunlop, tutti optano per la M all’anteriore, mentre al posteriore quattro piloti scelgono la Soft anziché la Hard: sono Fenati, Toba e i due piloti della Petronas, Binder e McPhee.

Alla partenza la moto di Alcoba s’impenna in maniera anomala e già nei primi istanti rischia per due volte il contatto con Masia e Rodrigo. L’argentino passa al comando alla prima curva davanti a Binder e Suzuki, mentre il suo compagno di squadra retrocede in ottava posizione. Scatta il semaforo verde anche nella pit lane e il gruppo dei sette piloti penalizzati parte con più di dieci secondi di ritardo dal resto dei partenti.

Già durante il primo giro Binder passa al comando e cerca di sfruttare al massimo la gomma morbida montata, ma il gioco delle scie non gli lascia scampo e sul dritto il sudafricano viene risucchiato, dando così la testa della corsa a Suzuki davanti a Toba. In quarta posizione troviamo Xavier Artigas, ma il debuttante sconta subito il primo di due long lap penalty per via dell’incidente causato settimana scorsa proprio alla curva 6. Mentre il pilota Leopard rientra 21° alla coda del gruppo, Toba sopravanza il connazionale e McPhee, a causa di un contatto con Guevara in uscita da curva 10, scende in 17a posizione.

Lo scambio di posizioni è continuo nelle davanti, ma quelli che sembrano un po’ più presenti sono Binder, Toba e Andrea Migno. All’inizio del quinto giro Rodrigo passa davanti a tutti, ma nel successivo l’argentino si prende un rischio pazzesco quando, sul rettilineo, Binder cambia traiettoria per superare di scia ed entra in contatto col paraleva del #2, che si spacca e con la Honda che per un attimo subisce una pinzata all’anteriore. Artigas nel frattempo effettua anche il secondo long lap.

Il gruppo dei sette in rimonta si riduce a solo quattro piloti, con Acosta e Fenati che si alternano per fare il traino fino a ridurre a quattro secondi il distacco dagli ultimi piloti del gruppo di testa (Fellon e Izdihar). Davanti, invece, la situazione muta leggermente con Andrea Migno che tenta una piccola fuga, riuscendo anche a stare al comando per un giro intero senza subire attacchi. Presto però il suo ritmo verrà spezzato da Toba, che si riporta davanti con la sua gomma morbida dietro.

Inizia anche un duro scambio tra il giapponese del team CIP e Masia: all’ottavo giro Kaito stringe oltremodo Masia sul rettilineo fino a fargli toccare l’erba interna, e quando il leader della classifica in curva 16 lo ripassa (facendogli anche un gesto di stizza), il nipponico ripete la stessa identica manovra, con Masia costretto a rallentare e scendere oltre la decima posizione. Non sono gli unici a essere più aggressivi, poiché anche Migno si fa largo su Rodrigo in curva 1 con le cattive maniere per prendersi il terzo posto.

All’undicesimo giro la classifica vede Alcoba al comando davanti a Sasaki, con Binder invece mandato largo dal suo compagno di squadra John McPhee in curva 1; il sudafricano rientra 11°. La novità più importante è però a fine gruppo: Acosta, insieme a Fenati e García, ha raggiunto Kofler al 19° posto e lo passa di scia senza perdere tempo. Il ritmo dei tre è superiore a quello della concorrenza, ma in particolare quello del #37 di casa Ajo.

Cominciano a esserci anche i primi incidenti a sette giri dalla fine: alla curva 6 Tatay arriva troppo veloce e con una traiettoria troppo interna, andando a speronare Artigas e mettendolo fuori gioco (in una dinamica praticamente identica a quella di settimana scorsa, dove però fu proprio Artigas il colpevole); nel giro successivo, in uscita dalla 2, Sasaki entra in leggero contatto col gomito di Filip Salač e quest’ultimo finisce nella ghiaia. L’incidente più pauroso avviene però nelle prime posizioni e a quattro giri dalla fine: alla staccata della 1, con Binder al comando insieme a Rodrigo, Alcoba sbaglia totalmente la staccata, entra in leggero contatto con la gomma posteriore di Darryn e la Honda #52 lo sbalza in avanti. La moto di Alcoba finisce addirittura sulla testa dell’incolpevole McPhee, che cade a sua volta nella via di fuga; lo spagnolo prova a chiedere scusa allo scozzese, il quale però è talmente furibondo da tirargli un calcio. E’ il secondo ritiro consecutivo di McPhee causato da un altro pilota.

Pochi secondi più tardi avviene un nuovo incidente, di nuovo alla 6: è di nuovo Tatay a innescare tutto, centrando in pieno Adrian Fernández e finendo a terra insieme a lui. Tutti questi eventi hanno permesso ad Acosta di risalire addirittura nei primi sette, mentre Fenati e García sono alla coda del gruppo e si stanno districando solo per qualche punto. Un piccolo capolavoro di Acosta arriva a tre giri dalla fine, quando in un sol colpo, in curva 2, sorpassa Sasaki e Toba per il quinto posto.

I primi cinque del gruppo sembrano fuggire, ovvero Rodrigo, Masia, Acosta, Binder e la sorpresa Antonelli; Sasaki fa invece un po’ da tappo al resto dei corridori, riducendo la battaglia a questi nomi. Alla staccata della 1 Acosta si mette terzo e alla fine del penultimo passaggio è addirittura secondo, superando proprio il compagno di squadra, mentre più indietro cade Sergio García (sempre in curva 6).

Il sorpasso decisivo del rookie avviene in curva 1 all’inizio dell’ultimo giro, nel quale sfrutta la scia di Rodrigo e si prende la testa. Il forcing che impone Acosta negli ultimi chilometri e prodigioso, col solo Binder che cerca di reagire mentre Rodrigo e Masia, in una scaramuccia per il terzo posto, entrano in contatto alla 10 e si ritrovano ai margini della top ten, a lottare con Yamanaka, Fenati e Sasaki. Nell’ultima accelerazione Binder prova a sfruttare la scia e vincere di volata, ma a ottenere il secondo successo dell’anno è proprio Acosta, per soli 39 millesimi.

Podio completato da un ottimo Niccolò Antonelli, mentre nel caos dell’ultimo passaggio Migno è stato in grado di risalire al quarto posto davanti a Toba. Ottima sesta piazza anche per Izan Guevara (specie considerando che la sua partecipazione era in forse), davanti a Sasaki e Yamanaka. Per Masia questo nono posto si tratta di un boccone molto amaro da mandare giù, considerando tutti gli eventi sfavorevoli che ha affrontato in gara e soprattutto il lavoro del compagno. Chiude la top ten Romano Fenati, 13° Rodrigo.

La classifica iridata vede Pedro Acosta al comando con 45 punti grazie ai due grandi risultati ottenuti a Losail in queste due settimane, precedendo di nove Darryn Binder, primo inseguitore. Masia è terzo a quota 32, seguito poi Niccolò Antonelli che, grazie a questi due quarti posti, è il primo degli azzurri. Quinto Guevara con 19 punti.

Qui i risultati della gara Moto3 e la classifica mondiale.

Fonte immagine: ajo.fi

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