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Moto3 | GP Comunità Valenciana: Sergio Garcia vince l’ultima gara dell’anno

di Alyoska Costantino
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Pubblicato il 17 Novembre 2019 - 13:05
Tempo di lettura: 7 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
Moto3 | GP Comunità Valenciana: Sergio Garcia vince l’ultima gara dell’anno
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Se già lo scorso anno la Moto3 a Valencia aveva lasciato tutti quanti col fiato sospeso per la gara sul bagnato, andata a favore di Can Öncü che ha fatto così la storia trionfando da debuttante, nel 2019 i ragazzini della classe leggera sono stati capaci di stupire ancora di più. Cadute, sorpassi, duelli, persino una bandiera rossa e un arrivo in volata per cinque millesimi, questi gli ingredienti di un Gran Premio che probabilmente sarà ricordato negli anni a venire. A vincere, in una delle piste di casa del calendario, è stato Sergio García, che conclude così in bellezza l’annata da rookie dopo il podio di Sepang, dando anche la prima vittoria della stagione al team Estrella Galicia, a distanza di oltre due anni dall’ultimo in questa categoria (Silverstone 2017, con Arón Canet).

In seconda posizione lo sconfitto di giornata, il poleman Andrea Migno che ha perso la vittoria per un sorpasso avvenuto all’ultima curva, e anche la scia della Honda rivale non gli è bastata per poter ottenere il proprio secondo successo in carriera. Si tratta comunque di una gran gioia per il team di Fiorenzo Caponera, che conclude così la sua avventura di oltre vent’anni nel Motomondiale. In terza posizione una delle sorprese più belle di questo GP: il debuttante Xavi Artigas, pilota della squadra Leopard Junior e capace non solo di rimontare sul gruppo di testa a metà gara, ma anche di guidare la corsa per più giri, prima di cedere il passo a due tornate dalla fine.

Fatta eccezione per Migno, quella di oggi non è stata una grande gara per gli italiani: un highside di Dalla Porta ha coinvolto anche Tony Arbolino nei primi giri escludendo entrambi dai punti, ma è andata anche peggio a Niccolò Antonelli e a Dennis Foggia, tra i protagonisti dell’incidente del terzo giro che ha innescato la bandiera rossa. Tra questi c’è anche Carlos Tatay, uscito miracolosamente illeso dopo esser stato centrato dallo stesso Antonelli alla curva 11, dove è avvenuto l’incidente.

LA CRONACA

Il primo colpo di scena avviene già durante il giro di schieramento di uno dei protagonisti: la KTM di Arón Canet perde olio durante il suo giro a passo lento e, alla curva 6, causa la caduta del #44 e anche di Ayumu Sasaki. Viste le condizioni, la partenza viene ritardata di dieci minuti per mettere il filler in quel settore della pista. Le condizioni della pista sono asciutte, ma l’asfalto è molto freddo.

Al giro di ricognizione partecipa anche Canet, la cui moto, seppur riparata dai meccanici, pare comunque perdere fumo, ma non dalla marmitta. Nonostante questo, lo spagnolo viene fatto schierare nell’ultima casella. Alla partenza Migno viene superato da Masia e Ramírez, coi due spagnoli che lottano nelle prime curve per la leadership; il #5 però termina la sua corsa alla quinta curva, perdendo il posteriore e facendosi anche male al braccio. Vige il dubbio che la moto rattoppata di Canet abbia comunque perso olio nel giro di ricognizione.

Al secondo giro, lo spavento più grosso di questa mattinata: alla curva 11, Tatay perde il posteriore, tenta di salvare la moto ma finisce col cadere, non lasciando scampo ad Antonelli che centra in pieno il corpo del pilota, coinvolgendo anche Jeremy Alcoba; quel che succede dopo è quasi paradossale, con la KTM del team Avintia che riprende grip sulla ruota posteriore e si muove di qualche metro in mezzo alla pista, venendo centrata in pieno dalla moto di Dennis Foggia, autore di un volo pauroso. La direzione gara espone, all’inizio del terzo giro, la bandiera rossa.

Dopo minuti di apprensione, le immagini mostrano Foggia portato in barella ma cosciente, mentre Tatay, Alcoba e Yurchenko sono illesi. Antonelli, ancora infortunato alla clavicola, è invece dolorante, tanto che non riprende il via alla gara come Masia. La direzione gara decide per la procedura di partenza rapida, per una gara di quindici giri che scatta alle 11:35.

Sullo schieramento, oltre Masia e Antonelli, non si presentano Fenati e Binder, i quali ritardano l’ingresso eccessivamente per modificare la moto (nel caso di Fenati la rapportatura), col primo che parte dal fondo e il secondo dalla pitlane; a Canet viene invece permesso di ripartire dalla sua piazzola originale, la quarta casella.

Al secondo start Migno parte meglio rispetto a prima e si porta in testa in lotta con Ramírez, mentre Canet, terzo, costringe Filip Salač ad andare nella via di fuga asfaltata per conservare la posizione. Il gruppo di testa di questo primo giro è formato da Ramírez al comando, Migno, Suzuki, Canet, García e Salač, mentre gli inseguitori sono guidati da Arbolino, Arenas e Dalla Porta.

Il pilota del team di “Aspar” Martínez prova a sganciarsi dal gruppo per riprendere i primi sei, ma il suo tentativo finisce con una caduta alla 5, imitata qualche giro dopo dal compagno di squadra Fernandez mentre è ottavo. Un altro grosso spavento coinvolge invece quattro piloti: Dalla Porta, settimo in quel momento, è autore di un brutto highside che coinvolge Arbolino, McPhee e López dietro di sé. Lo scozzese e lo spagnolo riescono a ripartire, mentre Dalla Porta perde ben tre giri prima di rimettersi in corsa.

In tutto questo, chi non commette errori ed è autore di una rimonta pazzesca è il debuttante Xavi Artigas: dopo aver superato e seminato la coppia italiana Dalla Porta-Arbolino (prima della caduta), lo spagnolo gira sull’1:40.3, un secondo più veloce del compagno Ramírez che è davanti. Il riaggancio avviene in soli due giri e dopo un altro passaggio il giovanissimo pilota è già davanti a Salač e Canet, in quinta posizione. Arenas, doppiato dopo la caduta, si rimette in corsa e fa da spettatore alle spalle del gruppo dei primi sette.

Artigas non si tiene e approfitta della lotta Migno-Suzuki per passare addirittura terzo, formando una tripletta spagnola davanti. Ramírez è invece secondo alle spalle di García e per qualche giro riesce a tenere dietro l’arrembante compagno, risorpassato da Suzuki a otto giri dalla fine.

A sei dal termine Artigas torna a ruggire, e in fondo al rettilineo principale passa García e si mette in prima posizione, alla sua prima gara in carriera. Il debuttante non risparmia nulla a nessuno e comincia persino a spingere, sgranando il gruppo alle sue spalle che ora conta solo altri tre piloti per la lotta alla vittoria, ovvero Migno, García e Suzuki. Tra l’altro, la scaramuccia tra l’italiano e García permette ad Artigas di allungare.

Il sogno del debuttante sembra spegnersi a due giri dalla fine, quando compie due errori, uno alla curva 11 e uno ben più grave alla curva 1, che lo fa scendere al quarto posto. In uscita da curva 2, dove arrivano lunghi Suzuki e García, c’è ora Migno al comando, mentre Salač prova un recupero in extremis sui primi. All’inizio dell’ultimo giro e per tutta la durata del quindicesimo passaggio, Migno guida la corsa, ma all’ultima curva García affonda l’attacco (con tanto di leggera toccatina), andando così a vincere il primo GP della sua carriera.

Migno è secondo in volata per cinque millesimi davanti al debuttante Artigas, poi Suzuki, Salač, Canet (che ottiene la seconda posizione in campionato) e Ramírez. Vietti chiude ottavo ed è il rookie dell’anno; chiudono la top ten Yurchenko e Ogura.

Qui i risultati di questa sentitissima gara e la classifica finale.

Fonte immagine: estrellagalicia.es


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