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Moto3 | GP Catalunya: Darryn Binder si sblocca, terzo ritiro per Arenas

di Alyoska Costantino
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Pubblicato il 27 Settembre 2020 - 13:33
Tempo di lettura: 6 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
Moto3 | GP Catalunya: Darryn Binder si sblocca, terzo ritiro per Arenas
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Prima vittoria in carriera per il fratello di Brad, che conduce una gara perfetta su Arbolino e Foggia. McPhee e Arenas out, Ogura solo 11°; Vietti recupera qualche punto con l’ottavo posto.


Il Gran Premio di Catalunya classe Moto3 è stata una gara sorprendente, come da tradizione della classe leggera negli ultimi anni qui. Una manche estremamente combattuta e incerta, ma soprattutto potenzialmente decisiva per le sorti iridate. A vincere la gara, la prima per sé in carriera, è stato Darryn Binder, fratello dell’ex-campione della Moto3 Brad che da tempo stava cercando il proprio primo acuto, dopo le tante critiche ricevute per la troppa foga in bagarre e per gli errori, alcuni fatti anche recentemente. Stavolta, invece, a Binder non si può recriminare assolutamente nulla.

A completare il podio i nostri colori, poiché troviamo due italiani a festeggiare al fianco del sudafricano. In seconda posizione è arrivato Tony Arbolino, che dopo due gare abbastanza scialbe a Misano con risultati mediocri è finalmente tornato sul podio, con un altro secondo posto dopo quello ottenuto in Stiria. Terzo Dennis Foggia, che festeggia al meglio il suo rinnovo con Leopard Racing per il 2021.

Come detto, il campionato mondiale potrebbe aver avuto qui il suo momento topico. Albert Arenas ha collezionato un altro “zero”, il terzo della stagione, stavolta a causa di un attacco fuori misura da parte di John McPhee alla curva 4. Questo ha permesso ad Ai Ogura di ottenere, per la prima volta quest’anno, la leadership del campionato, nonostante sia arrivata al termine di una gara passata a centro gruppo e conclusa solo all’11° posto. Non ne ha saputo approfittare granché Celestino Vietti, settimo al traguardo e ottavo nella classifica finale, a causa di un passaggio oltre il cordolo in uscita da curva 9.

LA CRONACA

Il cielo sopra Barcellona si scurisce e delle nuvole cominciano a fare capolino sul tracciato, abbassando notevolmente le temperature. Questo potrebbe sfavorire Arbolino, Antonelli, García, Salač e Foggia, che optano per una gomma posteriore un po’ più dura rispetto agli altri.

Arbolino sfrutta bene la pole position allo start, mettendosi in prima posizione e conservando la testa in curva 1, seguito da Rodrigo e Binder. Fernandez non parte benissimo e scivola al sesto posto, ma è ancora più problematico il primo giro di Masia, che si ritrova 11° nelle prime battute. Ai Ogura è invece già 14°, nonostante il suo rivale Arenas sia nelle prime posizioni.

I primi due giri sono di stallo tra i piloti di testa, con pochi sorpassi e un ritmo piuttosto veloce, a cui però possono sottostare, al momento, in molti. Dal terzo giro cambiano le cose, con Fernandez e García in lotta per la sesta posizione e Arenas che, in fondo al rettilineo, passa al comando con Binder secondo e Rodrigo terzo, mentre Arbolino viene ricacciato in quarta piazza davanti al compagno Salač. Tra i più veloci in pista c’è McPhee, ottavo, mentre il leader della classifica mantiene il comando per un paio di passaggi (nonostante una piccola sbavatura in uscita da curva 5).

Il gioco delle scie comincia a far vedere molti più sorpassi, con Rodrigo e Arbolino che si danno persino una gomitata sul dritto prima di arrivare in curva 1. L’argentino prende brevemente il comando delle operazioni prima di lasciarle nuovamente all’italiano, mentre è in difficoltà Fernandez che è scivolato al decimo posto, davanti a Kaito Toba e ad Ai Ogura. Migno intanto, al sesto giro, va largo alla 2, ma il colpo di scena più importante arriva pochi secondi dopo: McPhee tenta un attacco alla Repsol su Arenas per la seconda posizione, ma arriva troppo pinzato per evitare il contatto con Arbolino davanti e questo comporta la sua caduta, che stende anche l’incolpevole (e furioso) spagnolo. Entrambi sono illesi e, al ritorno ai box, McPhee chiederà scusa al #75.

Dal caos scaturito dalla doppia caduta si avvantaggia Masia, che torna al quarto posto con Binder invece davanti a tutti alla fine dell’ottavo giro. I primi sei (Binder, García, Arbolino, Fernandez, Rodrigo e Masia) hanno fatto un bello strappo sugli avversari alle loro spalle, guidati da Filip Salač che però non sembra avere il ritmo per trainare il gruppo verso i primi. Si assiste intanto a un altro contatto alla 4, con le cadute di Deniz Öncü e Josito García.

Quando nel secondo gruppo sale in cattedra Foggia, l’italiano riesce a riagganciare rapidamente il sestetto davanti a sé. Grazie al traino del vincitore di Brno, rientra in partita anche il terzetto italiano Vietti-Fenati-Antonelli, che però si ostacola un po’ troppo e fa fatica a recuperare posizioni su chi sta davanti, con Binder tornato in testa su Rodrigo e Arbolino. Ogura è ancora solo 15°.

Inizia anche la lotta tra i due “Leopardi”, con Foggia che scavalca Masia per la prima volta nella gara passando in sesta posizione. In breve, “The Rocket” raggiunge la seconda posizione in lotta con Rodrigo, col pilota Gresini che viene andato largo e scende al quarto posto, dietro anche a García. Anche Arbolino ha subito diversi attacchi ed è sceso al sesto posto, mentre alla Caixa il suo connazionale va al comando passando Binder. Sta rimontando bene anche Alonso López sulla seconda Husqvarna, alle spalle del compagno Fenati in ottava posizione.

Mancano cinque giri alla fine e cominciano a scattare anche le prime penalità per i track limits: Toba e Alcoba vengono penalizzati, ma mentre il giapponese compie la sua penalità entro i tre giri, lo spagnolo ritarda eccessivamente e verrà poi penalizzato con un secondo long lap penalty. Tornando davanti, oltre a López è tornato sotto Antonelli, che sale addirittura al terzo posto dietro alla coppia Leopard Foggia-Masia, ma sbaglia poi alla staccata della Caixa riscendendo decimo dietro Vietti. In un errore simile incapperà anche Masia a due giri dalla fine, sfiorando l’erba della 5 e rientrando ai margini della top ten.

All’inizio dell’ultimo giro, i primi cinque composti da Foggia, Binder, Arbolino, García e López hanno un discreto vantaggio sul gruppo alle loro spalle, con Vietti e Rodrigo troppo presi in una battaglia tra loro. Foggia si difende bene nel T1 nel giro decisivo, ma Binder si fa spazio alla 5 permettendo anche l’ingresso di Tony in seconda posizione. Nelle ultime curve il sudafricano non commette sbavature e sul traguardo è lui a vincere, per la prima volta in carriera. Arbolino finisce a un decimo seguito da Foggia, poi la coppia spagnola García-López. Masia termina sesto al traguardo davanti a Vietti, ma i due in uscita da curva 9 sono andati larghi e vengono penalizzati di una posizione. Da questa situazione ne approfitta a piene mani Fenati, che passa da ottavo a sesto in un batter d’occhio. Gara deludente per Ogura, 11° al traguardo.

La classifica iridata piloti vede comunque il giapponese al comando, nonostante non sia stato in grado di approfittare a piene mani delle sventure di Arenas, e comanda ora con 122 punti e tre di vantaggio sul pilota di “Aspar” Martínez. McPhee mantiene il terzo posto con 98 punti, mentre risalgono leggermente la china Tony Arbolino e Celestino Vietti, rispettivamente a -27 e -28 dal nipponico.

Ecco i risultati della gara e la classifica piloti aggiornata dopo il GP in Catalunya.

Fonte immagine: motogp.com


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