Moto3 | GP Catalogna 2021: García vince la sua seconda gara stagionale, caos a Barcellona

Moto3
Tempo di lettura: 6 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
6 Giugno 2021 - 13:05
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I piloti della Moto3 si rendono protagonisti di una condotta di gara al limite del ridicolo. Il pilota della GasGas vince, Masiá perde il podio a favore di Deniz Öncü.


Sulla pista del Montmelò è prassi vedere dei Gran Premi di Moto3 molto al limite in termini di battaglie, contatti e incidenti multipli, ma ciò che è andato in scena quest’anno supera forse il limite di ciò che, in termini sportivi e di logica, una competizione motorsportiva dovrebbe essere. I soliti gruppi selvaggi l’hanno fatta da padrone, ma si è arrivati persino al punto di vedere piloti rallentare a tre curve dal rettilineo principale pur di non dare la scia agli avversari. Il tutto, ricordiamo, a sette giorni dalla scomparsa di Jason Dupasquier.

La vittoria è andata a Sergio García, la seconda stagionale per lui, per il team Aspar e per il marchio GasGas in questo 2021. Un risultato che conferma l’ottimo stato di forma del #11 in questa fase di stagione, dopo la vittoria di Le Mans, e frutto di una strepitosa rimonta dalla 19a posizione. Salgono sul podio anche Jeremy Alcoba (Gresini Racing) e Deniz Öncü (Tech3), quest’ultimo al suo primo podio in Moto3 ma frutto di una penalizzazione comminata a Jaume Masiá.

Il leader della classifica Pedro Acosta è giunto settimo, un risultato che non mette a repentaglio la sua leadership ma che diminuisce il suo margine su García. La gara è stata curiosamente interrotta con una bandiera rossa dopo che il primo gruppo aveva tagliato il traguardo dell’ultimo giro, a causa di un incidente alla chicane 7-8 che ha coinvolto Artigas, Foggia e Sasaki. Fortunatamente, tutt’e tre i piloti sono coscienti, anche se il giapponese ha sofferto un iniziale trauma alla testa.

LA CRONACA

Prima della partenza, fortunatamente con condizioni d’asciutto al contrario di quanto pronosticato dalle previsioni meteo, la Dunlop comunica le scelte sugli pneumatici: la Medium anteriore viene scelta ad unanimità, mentre per il posteriore la griglia è piuttosto divisa. Il primo incidente avviene già durante il giro di ricognizione, con Riccardo Rossi che scivola alla curva 7 (forse per la gomma fredda). Il pilota non riesce a schierarsi e si ritira ancor prima di cominciare.

Alla partenza Rodrigo sfrutta bene la pole position si ritrova davanti ad Antonelli, col compagno Alcoba terzo e McPhee quarto. Parte benissimo García dalle retrovie, che recupera sei posizioni ed è già 13° dopo le prime curve. Alcoba perde invece tre posizioni nell’ultimo settore, con Izan Guevara terzo e le due Petronas a seguire.

Già al secondo giro si rischiano contatti al termine del lungo rettilineo, addirittura tra compagni di squadra come McPhee e Darryn Binder. In queste prime tornate ci sono cambi di posizione continui in testa alla gara, mentre Acosta, partito 25°, è ancora solo in 18a piazza.

García continua invece la sua rimonta a spron battuto, mettendosi sesto dopo un doppio sorpasso alla curva Repsol e andando addirittura al comando in fondo al dritto con una staccata alla curva Elf. Nemmeno il #11 ha però margine per andarsene e il ribaltamento delle prime posizioni è continuo. Masia intanto è ottavo.

Persino un breve tentativo di fuga di McPhee, Rodrigo e Binder diventa un buco nell’acqua, e questo permette al gruppo di diventare ancora più compatto. Acosta è tornato al nono posto, mentre Niccolò Antonelli ha perso posizioni e si ritrova ottavo, dietro all’altro pilota Ajo Jaume Masiá. Scattano anche le prime penalità, con Adrian Fernández che si becca ben due long lap penalty (uno per aver tagliato la prima esse e un altro per aver ecceduto i limiti della pista troppe volte) ed Elia Bartolini che subisce la stessa singola penalità.

In testa alla corsa c’è McPhee in questa fase, ma la sua leadership è destinata a non durare: in uscita dalla curva 2 e verso il curvone Renault, lo scozzese perde il posteriore e finisce a terra davanti a tutto il resto del gruppo; la sua moto torna in traiettoria ma viene miracolosamente evitata da tutti. Poco più indietro, però, Migno (che aveva rimontato fino alla 12a posizione) e Suzuki entrano in contatto dopo che il pilota Snipers aveva rallentato, e tutt’e tre i piloti sono costretti al ritiro nella via di fuga della curva 3.

La carambola crea un gap di circa un secondo tra i primi nove e gli altri, ma è un distacco che si azzera quando i piloti di testa cominciano a giocare di strategia oltremisura: alla Banc de Sabadell Alcoba e Acosta (che intanto si era messo al comando) rallentano vistosamente e fanno riavvicinare tutti gli avversari, nella speranza di farli passare e poter sfruttare la scia in fondo al dritto. Da questa situazione ne approfitta Romano Fenati che va addirittura al comando, ma il pilota Husqvarna finisce largo alla Repsol e cede la testa a Deniz Öncü. Anche Izan Guevara sbaglia, finendo sullo sporco.

La folle strategia di rallentare alla 12 prosegue, coi piloti che si guardano in continuazione decelerando, così come proseguono le manovre pericolose in fondo al dritto, con Gabriel Rodrigo che addirittura taglia di netto la traiettoria a Pedro Acosta, che lo sfiora con la ruota anteriore. Il gruppo di testa vede ora quindici piloti.

Tra le prime posizioni si è portato anche Kaito Toba adesso, mentre a sei giri dal termine troviamo Pedro Acosta davanti a tutti. Sono lui, Rodrigo e Alcoba a comandare a lungo la gara, con poi i piloti della GasGas a essere minacciosi per il podio. Binder invece, dopo un rallentamento alla prima chicane, scende al settimo posto.

A quattro giri dalla fine Rodrigo tenta una tattica più consona e prova a fuggire, riuscendo anche a guidare la corsa per un giro intero senza perdere la leadership. La cosa non funziona però per il secondo giro consecutivo (nonostante attui anche lo zigzag sul dritto pur di rimanere al comando, rischiando di nuovo un incidente multiplo) e l’argentino originario di Barcellona scende al settimo posto. Il suo compagno Alcoba è invece in testa al penultimo giro, ma decide nuovamente di andare a passo d’uomo nel T4 per cercare di avere la scia sul rettilineo principale.

A comandare è quindi García, mentre per la seconda posizione se la giocano Guevara, Masiá e i due piloti Gresini; dietro di loro avviene un altro incidente multiplo, con Sasaki che perde il posteriore alla 8 e porta con sé i due piloti Leopard, Artigas e Foggia. La gara prosegue e alla Caixa arriva l’attacco disperato di Izan Guevara, che passa al secondo posto ma scivola con l’anteriore e rischia di portare via con sé anche Masiá.

Nelle ultime due curve il suo compagno García riesce a resistere al ritorno del pilota Ajo e soprattutto a quello di Alcoba, andando così a vincere per pochi millesimi. Masiá termina a podio per la seconda gara consecutiva, ma la direzione gara decide di retrocederlo di una posizione per esser andato oltre i limiti della pista in uscita dalla curva Renault.

Binder chiude la top five davanti a Rodrigo, Acosta, Antonelli, Toba e Nepa. Solo 11° Romano Fenati, vittima di un guasto tecnico nell’ultima tornata.

Questi i risultati della gara Moto3 e la classifica piloti aggiornata.

Fonte immagine: teamaspar.com

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