Moto3 | GP Argentina 2023, Gara: Tatsuki Suzuki torna a vincere dopo un digiuno di tre anni, sorprese e colpi di scena sul bagnato

Moto3
Tempo di lettura: 5 minuti
di Alyoska Costantino @AlyxF1
2 Aprile 2023 - 17:37
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La Honda reagisce e torna a vincere grazie al pilota giapponese, terza vittoria in carriera per Suzuki. Sul podio Moreira e Migno, Holgado mantiene la testa del mondiale con un quarto posto.


Col sopraggiungere della pioggia si è scatenato il caos a Termas de Rio Hondo, un caos nella quale la Moto3 ha sguazzato (è proprio il caso di dirlo) in una gara sì caotica ma mai eccessivamente oltre le righe in termini di condotta. A vincere il GP Argentina 2023 della classe leggera è stato Tatsuki Suzuki: dopo la deludente prova del Portogallo, il “Giapporiccionese” ha corso alla grande sull’asfalto umido argentino, ottenendo così la sua terza vittoria nel mondiale con margine. Era da tre anni che Suzuki non conquistava una vittoria, ovvero dal Gran Premio di Andalusia 2020.

Il team Leopard Racing ha accarezzato il sogno della doppietta con Jaume Masiá a lungo secondo, ma a cinque giri dalla fine una caduta ha messo fuori gioco il #5, spalancando le porte del podio a Diogo Moreira (secondo podio consecutivo per lui) e al nostro Andrea Migno, qui in sostituzione di Lorenzo Fellon. Una delle migliori prestazioni di “MIG” in carriera, arrivata paradossalmente senza avere una sella fissa nella categoria.

Il GP ha visto un susseguirsi di colpi di scena e diversi ritiri di molti protagonisti, quali David Muñoz, Deniz Öncü e soprattutto il poleman Ayumu Sasaki, autore di un highside mentre era secondo.

LA CRONACA

Alla partenza Sasaki sfrutta bene la pole position guadagnata, ma finisce largo in curva 1 ed apre un varco a Moreira ed Ortolá, i quali vengono poi imitati da Öncü e Suzuki. Il poleman scende così al quinto posto mentre Öncü, in questi primi giri, è scatenato e tenta immediatamente di andare al comando: nel corso del primo passaggio arriva due volte lungo e all’ultimo tornante ha anche un contattino con Moreira, ma all’inizio del secondo passa in testa e comincia a forzare.

Il brasiliano, lungo alla 5, scende in nona posizione, mentre le due Honda Leopard, con Suzuki davanti, iniziano l’inseguimento del pilota turco. Alle loro spalle si forma un gruppone con presenti Artigas, Holgado, Moreira, Sasaki e Migno, ma dalle retrovie sta recuperando come una furia il giovanissimo David Almansa, partito 25° ma già decimo al termine del giro 2.

Al terzo giro, il primo ritiro di grosso calibro: nel tentativo di allungare su Suzuki, Öncü finisce largo in curva 10 e perde la moto finendo a terra, buttando al vento punti preziosissimi per la classifica iridata. Questo mette Tatsu in prima posizione, ma gli occhi sono tutti puntati su Almansa e sulla sua rimonta. Il #92 si libera in rapida sequenza di Holgado, Sasaki e Masiá, mettendosi incredibilmente al secondo posto.

I suoi avversari più esperti non ci stanno ed inizia così una dura lotta tra gli inseguitori, situazione che ovviamente avvantaggia Suzuki davanti: prima Sasaki entra in contatto col pilota di CFMoto, dopodiché sono Masiá ed Artigas a passare Almansa. La direzione gara, però, avvisa “Crazy Boy” della manovra troppo dura e gli intima di cedere una posizione il prima possibile, per non incorrere in una penalità più grave.

L’alfiere Husqvarna ubbidisce facendo risfilare Almansa al tornantino 11, ma nel giro successivo avviene il disastro per Ayumu, il quale perde il posteriore in quella stessa curva e finisce a terra, danneggiando irrimediabilmente la carena. Sempre a nove dal termine era scivolato anche Iván Ortolá, mentre continuano le scaramucce per la piazza d’onore.

Dopo un altro contatto rifilato ad Almansa, Masiá cerca d’imitare il compagno di squadra e di seminare i concorrenti alle sue spalle, facendo scendere il proprio distacco da Suzuki fino a 3″5. Il ritmo del #5 è forsennato ma eccessivo ed anche Jaume finisce a terra in curva 2, dando campo libero definitivo al “Giapporiccionese”.

I colpi di scena non sono finiti: Muñoz, anche lui rimontante dalla 16a posizione, si trova in lizza per la terza piazza con ancora quattro tornate da percorrere, ma sia lui che Artigas, secondo in quel momento, perdono l’anteriore all’unisono alla 11 e buttando un possibile podio. Di questo caos ne hanno beneficiato sia Moreira, ora secondo, sia Holgado, in lizza per la quarta piazza contro Andrea Migno. Artigas, intanto, riparte in nona posizione.

Mentre Suzuki gestisce un vantaggio di oltre 7″, la sfida per il podio si restringe a cinque piloti: Migno, Almansa, Moreira, Ogden e il sorprende Riccardo Rossi, in recupero extremis nelle fasi finali; Holgado perde invece terreno. Durante l’ultimo giro i cinque vanno a briglie sciolte e succede il patatrac: Ogden sbaglia la frenata di curva 5 e centra in pieno l’incolpevole Almansa che finisce giù, mentre all’ingresso della 11 Rossi, tutto esterno, perde di netto l’anteriore e butta via a pochi metri dal traguardo la top five.

Tatsuki Suzuki taglia invece indisturbato il traguardo di Termas de Rio Hondo in prima posizione, davanti a Moreira e a Migno, incredibilmente terzo. Quarto sul traguardo Scott Ogden, il quale però viene penalizzato di 6″ per il contatto con Almansa e viene classificato quinto, alle spalle di un Holgado che ottiene 13 punti importanti in ottica iridata; top ten anche per Nepa, Toba, Artigas, Yamanaka e Salvador.

Nella generale piloti i 13 punti di Holgado gli permettono di mantenere la testa delle mondiale con due punti di vantaggio su Diogo Moreira (38 a 36), mentre Suzuki sale in terza posizione a quota 27. Incredibilmente sesto Migno, con la sola gara sudamericana svolta.

Qui i risultati del GP classe Moto3 e la generale piloti dopo due round.

Fonte immagine: leopardracing.com

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