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Moto3 | GP Argentina 2022, Gara: García contro Foggia all’ultimo respiro, prevale lo spagnolo

di Alyoska Costantino
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Pubblicato il 3 Aprile 2022 - 18:19
Tempo di lettura: 5 minuti
ARTICOLO DI ARCHIVIO
Moto3 | GP Argentina 2022, Gara: García contro Foggia all’ultimo respiro, prevale lo spagnolo
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Prima vittoria dello spagnolo della GasGas nel 2022. García ora in testa al mondiale, Sasaki a podio. Fuori Guevara e Migno.


Quando tutto fila liscio, lo spettacolo della Moto3 sa essere altamente godibile e a Termas de Rio Hondo così è stato. Dopo ventuno giri carichi di emozioni, sorpassi, recuperi e anche contatti, ad agguantare la vittoria del GP Argentina è stato Sergio García Dols sulla GasGas del team Aspar: al termine di un duello col suo rivale Dennis Foggia, lo spagnolo è riuscito a vincere sul filo del rasoio e ad agguantare la leadership del campionato proprio ai danni del pilota Leopard. Tuttavia, siamo solo all’inizio di un confronto che durerà fino a fine 2022.

Terza posizione per Ayumu Sasaki, che dopo le delusioni del Qatar e dell’Argentina ha finalmente ottenuto i primi punti della stagione, nonché il primo podio del 2022. Riccardo Rossi è giunto quarto davanti a Tatsuki Suzuki, il quale è stato penalizzato all’ultimo giro per aver superato i limiti della pista.

Non sono mancati i ritiri di nomi illustri, su tutti quello di Izan Guevara. Il compagno di García è stato a lungo in testa nella prima metà della corsa, ma un problema tecnico non meglio identificato l’ha costretto alla resa. Stesso discorso per Andrea Migno e Jaume Masiá, protagonisti di un contatto (causato da un errore dell’italiano) che li ha estromessi dalla gara.

LA CRONACA

Alla partenza Sergio García sfrutta alla perfezione la pole position e vola al comando davanti ad Ayumu Sasaki e Riccardo Rossi, mentre Guevara si accoda momentaneamente al quarto posto. Già nel corso del primo giro, però, il #28 passa i due rimettendosi alle spalle del compagno, mentre nelle retrovie Ana Carrasco si ritira dopo appena un giro per un problema alla leva del cambio.

Sasaki è costretto, già nel giro 2, ad imboccare la traiettoria larga di curva 7 per scontare la penalità rimediata dopo l’Indonesia, finendo ai margini della zona punti. Questo lascia a García e soprattutto a Guevara lo spazio per una fuga, con Izan che si mette davanti e guadagna subito 0”4 sulla moto gemella. Riccardo Rossi, invece, sembrerebbe fare un po’ da tappo al gruppetto dietro, comprendente Masiá, Holgado, Migno, Kelso e le due Honda Leopard di Suzuki e Foggia.

Dopo aver superato il pilota di SIC58, la coppia Ajo si mette alla caccia di quella Aspar, forte di un vantaggio di circa sette o otto decimi. Sempre nella prima fase si ritira Xavi Artigas, anche lui per noie tecniche alla sua CFMoto, mentre Deniz Öncü viene sanzionato per un taglio della curva 9 con un long lap penalty.

Con Masiá a capitanare la rincorsa, il vantaggio degli Aspar si assottiglia ed il gruppetto in lotta per la vittoria vede ora cinque piloti: Guevara, García, Masiá, Migno e la sorpresa Diogo Moreira, che però non riesce ad attaccare i suoi avversari. E’ invece il #5 a prendere l’iniziativa, superando alla 12 Sergio e mettendosi in seconda posizione.

Anche Migno supera García Dols in curva 1 facendosi largo con la forza, ma qualche passaggio dopo lo spagnolo reagisce e si riporta al secondo posto. E’ in questo momento che avviene il colpo di scena: in uscita dalla 4 la moto di Guevara perde improvvisamente potenza ed il giovane maiorchino è costretto al ritiro.

E’ il compagno ad ereditare la testa della corsa al decimo giro, ma raggiunta la seconda metà del GP torna a farsi minaccioso Dennis Foggia, risalito intanto in quinta posizione e al comando del gruppo degli inseguitori. In appena un giro “The Rocket” torna sulla coda degli avversari e all’undicesimo passaggio sorpassa, in un colpo solo, sia Moreira che Masiá.

Il confronto a tre Masiá-Foggia-Migno permette a García di comandare abbastanza indisturbato per diversi giri, fino a che non arriva il patatrac alle sue spalle. Alla corda della curva 12, mentre sono in lotta per la seconda posizione, Migno arriva troppo lungo in staccata ed entra in contatto con Masiá, col risultato che finiscono a terra entrambi; si arriva anche al contatto fisico tra i due e gli animi sono belli caldi. Jaume prova a ripartire, ma è costretto ai box anche lui un giro dopo.

Con questo doppio ritiro, si crea un piccolo buco tra i due leader della gara ed il pilota Aspar prova a sfruttarlo per mantenere un vantaggio fino all’ultimo giro. Il piano però non gli riesce e i piloti Leopard, Foggia e Suzuki, lo riagganciano al penultimo passaggio. L’attacco del #7 giunge di nuovo in curva 12 ed è l’italiano ad iniziare il ventunesimo giro in testa.

Tutto sembra mettersi per il meglio per il team Leopard, poiché Suzuki che sul rettilineo più lungo scavalca lo spagnolo, ma García non si arrende: prima sorpassa con precisione millimetrica il giapponese alla 9 e poi sorpassa anche Foggia, nello stesso punto in cui era stato attaccato il giro prima. Tra i due c’è pure un leggero contatto ed il romano tenta di tenere l’esterno per contrattaccare nel cambio di direzione successivo, ma in accelerazione ha più grip lo spagnolo ed è quest’ultimo a vincere il GP Argentina.

Ayumu Sasaki, dopo la penalità, chiude terzo davanti a Suzuki, il quale però perde una posizione per aver oltrepassato i limiti della pista in uscita dalla 13. Il “Giapporiccionese” viene quindi retrocesso alle spalle di Riccardo Rossi, mentre a concludere la top ten troviamo Moreira, Holgado, Tatay e le due KTM CIP di Toba e Kelso.

Nella generale, grazie ai ritiri dei due avversari, García e Foggia sono ora davanti in solitaria, rispettivamente a quota 58 e 54. Guevara mantiene la terza posizione con 28 punti, mentre Kaito Toba guadagna a sorpresa due posizioni ed è quarto con 28. Perde invece due posizioni Andrea Migno, ora sesto e con ancora solo i 25 punti della vittoria di Lusail.

Qui i risultati del Gran Premio e la classifica piloti aggiornata.

Fonte immagine: teamaspar.com


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