Moto3 | GP Aragón: gran rimonta di Jaume Masia, da 17° a primo al Motorland

di Alyoska Costantino
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Pubblicato il 18 Ottobre 2020 - 14:21
Tempo di lettura: 5 minuti
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Moto3 | GP Aragón: gran rimonta di Jaume Masia, da 17° a primo al Motorland

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Lo spagnolo del team Leopard è il 100° vincitore col marchio Honda, battendo all’ultimo giro Binder e Fernández. Fenati quarto davanti a un ottimo McPhee, Arenas settimo e Vietti nono.


Nonostante sia troppo tardi anche solo per pensare al sogno iridato, Jaume Masia stavolta non ha perso il treno della vittoria. Al Motorland di Aragón è arrivato il primo successo della stagione per il #5, il secondo in carriera dopo quello in Argentina nel 2019 e il primo con il team Leopard, che risolleva parzialmente una stagione ben più avara di soddisfazioni rispetto alla precedente. Lo spagnolo infrange anche un altro record: è il 100° pilota nella storia del Motomondiale a vincere con una Honda, affiancando nomi storici quali Spencer, Doohan, Crivillé, Rossi, Biaggi e tanti altri.

Masia ha battuto in volata altri sei piloti, racchiusi in quattro decimi. Darryn Binder e Raúl Fernández si sono dovuti inchinare al pilota di casa, anche se il pilota Ajo ha raggiunto comunque il suo primo podio in carriera. Alle loro spalle Romano Fenati, John McPhee (quinto nonostante un long lap penalty), Jeremy Alcoba e Albert Arenas; il leader del mondiale ha pagato a caro prezzo la volata senza scia perdendo un’occasione ghiottissima di guadagnare tanti punti sui diretti avversari, con Vietti nono e Ogura addirittura 14°.

LA CRONACA

Al via scattano molto bene Fernández e Arenas dalla prima fila, andando a guidare la corsa anche con un leggero margine. E’ partito molto bene anche Suzuki dalla seconda fila, al contrario di Alonso López che invece scivola indietro. Fenati è il primo degli italiani in quinta posizione, mentre in breve tempo il gruppo dei primi piloti si stacca leggermente.

Al secondo giro cade Gabriel Rodrigo in uscita dalla curva 13, mentre al terzo John McPhee sconta il suo long lap penalty, perdendo così il gancio con i primi e riscendendo in lotta nella pancia del gruppo; lo stesso farà Alonso López, finendo ancora più indietro. Stavolta non c’è la fuga solitaria di un solo pilota, ma quattro di questi (Fernández, Arenas, Suzuki e Fenati) cominciano a creare un piccolo gap sul resto degli inseguitori, capitanati da Vietti che in questi primi giri sarà molto in difficoltà. Raúl tiene invece il comando, dimostrandosi fortissimo alle staccate della 1 e della 16.

L’unico che parrebbe in grado di ricucire il distacco dai primi quattro è Binder: partito 11°, il sudafricano sale al quinto posto superando i vari Foggia, García e Vietti, quest’ultimo sempre più in difficoltà. Il fratello di Brad continua a spingere forte e, senza che nessuno riesca a seguirlo, si porta nella coda dei primi quattro formando così un quintetto di testa, capitanato ancora da Fernández. Caduta, intanto, di Migno.

Una volta completata la rimonta il #40 non si accontenta: Suzuki e Fenati vengono superati rapidamente, e dopo qualche giro anche Arenas viene superato. Binder e Fernández sembrano nettamente i più forti in fase di staccata e nel loro primo confronto diretto è il primo a prevalere, passando al comando. Intanto Vietti è scivolato in 12a posizione, in un gruppo comandato da Masia e, a sorpresa, McPhee.

La mossa di Binder si rivela però controproducente: il ritmo del sudafricano è decisamente inferiore a quello di Fernández al comando e questo permette al terzetto Masia-McPhee-Alcoba non solo di recuperare terreno, ma addirittura di entrare in lotta con i piloti davanti. Masia è anche avvantaggiato da una moto molto veloce sul dritto, che gli permette di mettersi subito in lotta coi connazionali Fernández e Masia.

Suzuki è costretto a stare alla coda del gruppo ma, dopo aver ricevuto un warning per aver superato troppe volte i limiti della pista, comincia a perdere molto terreno (forse a causa del dolore alla caviglia operata). Questo diminuisce il numero dei piloti in lotta per la vittoria a sette, con Arenas che prende brevemente il comando delle operazioni; stavolta però il leader della classifica non riesce a guidare la gara a lungo, perché Fernández si rifà subito in curva 1 riprendendo il comando.

Si arriva all’ultimo giro con Masia e Fernández al comando davanti a Binder, Alcoba, Arenas e Fenati, con gli ultimi due alle prese con una lotta nel T1. Il gruppo è molto compatto fino ad arrivare al curvone 10, dove in uscita Masia affianca Fernández all’interno ma senza riuscire a passarlo, anche andando oltre i limiti del tracciato. La velocità di punta della sua Honda è però decisiva sul rettilineo successivo, nel quale svernicia il connazionale e s’invola verso il successo. Binder all’ultima curva approfitta di uno spazio per strappare il secondo posto, mentre Fenati, su traiettoria esterna, in uscita riesce a superare Arenas e Alcoba, prendendosi il quarto posto. Il #75 viene passato anche da McPhee e relegato al settimo posto finale.

Suzuki termina ottavo davanti a Vietti, che salva il salvabile dopo una gara incolore. Top ten conclusa da Foggia sulla seconda Honda Leopard, mentre Ai Ogura delude per la terza gara di fila, finendo 14°.

Nella classifica piloti Arenas guadagna punti preziosi, anche se non quanti avrebbe voluto: “Superman” ha ora 144 punti, contro i 131 di Ogura e i 126 di Vietti. Arbolino, nonostante l’assenza, rimane quarto con 115 punti, davanti a McPhee e Masia, ora sesto con 108, con un ritardo di punti relativamente ridotto dopo gli ottimi risultati ottenuti.

Ecco i risultati del Gran Premio classe Moto3 e la graduatoria.

Fonte immagine: leopardracing.com

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