Prima vittoria in carriera per l’ex-BSB, Ogura secondo ma dopo un sorpasso poco pulito su Dixon. Acosta sul podio col giallo sulle penalità.
Il GP Olanda 2023 classe Moto2 passerà alla storia, ma anche per motivi tutt’altro che positivi. Il 25 giugno sarà una data da ricordare per Jake Dixon, al suo decimo podio in carriera ma soprattutto alla prima vittoria nel mondiale: il pilota del team GasGas Aspar ha gestito perfettamente una gara messasi male dopo un errato cambio di marcia alla 5, attaccando nel finale ed infine sfogando tutta la sua felicità sulla linea del traguardo e nel parco chiuso.
Ciò per cui non verrà affatto ricordato in positivo questo GP è la gestione, a livello di sanzioni, da parte della direzione gara. Gli episodi che faranno più discutere sono stati tre, due di questi riguardanti il contendente al titolo Pedro Acosta.
Dopo la doppietta Mugello-Sachsenring, lo spagnolo si è aggiudicato un buon terzo posto accorciando ulteriormente le distanze da Tony Arbolino, settimo dopo una gara condizionata da alcuni problemi al cambio, oramai cronici su una Moto2 quando bisogna innestare la prima marcia.
Ciò che farà parlare è il long lap penalty rimediato dal #37 dopo un taglio della chicane (per cui non ha perso 1″ di tempo) e soprattutto il come è stata affrontata la traiettoria larga esterna alla curva 3, con Pedro passato sopra la linea bianca interna (e forse anche l’asfalto verde) ma non penalizzato nuovamente, come accaduto invece in altri casi nelle altre categorie.
Anche il sorpasso che ha deciso la gara, quello di Dixon sul secondo arrivato Ai Ogura, farà discutere: un sorpasso piuttosto sporco dell’inglese sul giapponese alla 1 ha costretto il vicecampione del mondo ad andare largo e a rinunciare ad un attacco nel finale. Questo, comunque, rimane il primo podio del #79 in questo finora sciagurato 2023.
Anche Fermín Aldeguer, giunto quarto, ha commesso lo stesso errore alla esse ed è stato punito nella stessa maniera, ma pure il #54 è stato bravo a rimontare fino al quarto posto finale. Ha chiuso la top five Arón Canet.
LA CRONACA
Alla partenza Alonso López, dalla pole position, scatta bene davanti ad Ogura, mentre Acosta parte male dalla seconda fila e si ritrova al settimo posto dopo le prime curve, venendo attaccato anche da Tony Arbolino all’esterno della Strubben. Il #37 si rifà risuperando il rivale alla chicane Geert Timmer, mentre López conclude il primo passaggio in testa.
Mentre il terzetto formato dal pilota Speed Up, Ogura e Dixon allunga, Acosta si mette all’inseguimento di Aldeguer e del compagno Albert Arenas, di cui Pedro si libera facilmente. Anche l’attacco su Fermín ha successo, col #54 costretto ad andare lungo alla chicane.
Aldeguer decelera e si fa superare anche da Arenas, ma nonostante questo la direzione gara ritiene che non ha perso sufficientemente tempo e lo sanziona con un long lap penalty. Fermín finisce quindi per fare da tappo ad Arbolino nei successivi tre giri, mentre Acosta, nello stesso lasso di tempo, comincia a recuperare sul terzetto di testa.
Al nono giro Dixon supera Ogura per la seconda posizione, mentre Aldeguer sconta la propria penalità; Arbolino ora avrebbe pista libera, ma alla 5 un problema nel cambio di marcia gli costa 2″ e la posizione su Canet, in questo momento anche più veloce di Tony sul ritmo gara. Dixon, intanto, pare quello messo meglio e si libera, al tredicesimo giro, dell'”Asso”.
López entra in crisi e viene superato con facilità anche dal giapponese alla chicane, a cui poi fa seguito Acosta nell’accelerazione successiva. Il pilota della Speed Up comincia a perdere terreno, mentre il suo compagno, ora libero dal vincolo della penalità, è sesto dopo aver ripasso un Arbolino in sofferenza.
La gara di Dixon si complica quando anche lui, come successo ad Arbolino, rimane in folle col cambio al tornante 5, permettendo ad Ogura di rimettersi in testa davanti ad Acosta. I 20 punti del secondo posto fanno gola a “El Tiburón”, ma lo spagnolo finisce quasi per cadere alla Geert Timmer Bocht a sette giri dalla fine, salvando la scivolata e tagliando la chicane per questo motivo.
Come per Aldeguer, anche questa volta la direzione gara punisce Acosta per il non aver rallentato sufficientemente dopo il taglio della 17 ed il pilota Ajo è costretto a compiere un long lap penalty, che arriva a quattro giri dalla fine. Pedro, però, è molto interno al limite tra la linea bianca e la via di fuga in verde, mettendo quindi in dubbio la validità della penalizzazione compiuta.
Nonostante questo, la direzione gara considera valido il long lap di Acosta, rientrato terzo proprio davanti alla coppia Aldeguer-Canet, ora al suo inseguimento. Davanti, Ogura ha 0″9 di vantaggio a cinque giri dal termine, ma Dixon mette il turbo proprio nell’ultimo stint di gara, piazzando due giri veloci consecutivi e riportandosi a pochi decimi dal giapponese.
L’attacco decisivo arriva alla Haarbocht a due giri dalla fine, con Dixon che si mette all’interno e rientra in traiettoria sul pilota Idemitsu, anche in maniera piuttosto rischiosa; Ai è dunque costretto ad andare oltre il cordolo e a perdere sensibilmente terreno, ma anche stavolta la direzione gara non prenderà provvedimenti.
All’ultimo giro Aldeguer tenta di sfidare Acosta per l’ultimo gradino del podio, ma il sorpasso alla 5 verrà vanificato dal contrattacco alla 6 di “El Tiburón”. Dixon, in tutto questo, va a vincere il Gran Premio d’Olanda ed il suo primo GP nel mondiale, davanti ad Ogura, Acosta, Aldeguer e Canet. All’ultimo giro López, nonostante le difficoltà, ha risuperato Arbolino per la sesta posizione.
Nonostante i soli nove punti guadagnati, l’alfiere Marc VDS è ancora al comando della generale con 148 punti, anche se ora Acosta ha quasi azzerato il gap ed è ora a -8 dal lombardo. Da non sottovalutare nemmeno la posizione dell’ex-pilota del BSB, terzo in campionato a 44 punti dal leader.
Qui i risultati della gara di Assen e l’attuale generale piloti del mondiale Moto2.
Fonte immagine: teamaspar.com
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