Segue l’analisi del weekend a Silverstone di David Alonso, autore del suo primo podio in Moto2 dopo un periodo di magra.
Dopo una Silverstone ricchissima di temi per quanto concerne il Motomondiale, è tempo di qualche analisi riguardante i singoli piloti. In questo nuovo articolo della rubrica “Il weekend di”, andremo ad analizzare la gara di David Alonso, grande protagonista del GP Gran Bretagna 2025 classe Moto2.
L’ispano-colombiano è arrivato nella classe di mezzo con un fardello pesantissimo sulle proprie spalle, che prende il nome di “aspettative”. Alonso è arrivato nel Motomondiale nel 2023 dopo aver dimostrato molto già nelle categorie internazionali, grazie al titolo conquistato nella Rookies Cup 2021 e ai buoni piazzamenti registrati nel JuniorGP l’anno dopo.
Già nel suo primo anno full-time “El Dorado” si è fatto subito notare, conquistando quattro vittorie (Silverstone, Barcellona, Misano e Buriram) e diventando una seria minaccia per il titolo da metà stagione in poi. L’alloro è stato poi vinto da Jaume Masiá con una gara d’anticipo, mentre Alonso, per via di qualche sbaglio di troppo (come in Austria o in Malesia), si è dovuto accontentare del terzo posto nel mondiale.
E’ bastato comunque aspettare solo un altro anno per vedere Alonso sul tetto del mondo della classe leggera, in una maniera che definire dominante sarebbe riduttivo. Il #80, sin dall’inizio della stagione 2024 (passata sempre col team Aspar ma coi colori del marchio CFMoto), ha fatto capire di possedere un margine su tutti gli altri notevole, e questo nonostante una competizione piuttosto feroce formata da piloti quali Daniel Holgado, Iván Ortolá, Collin Veijer, Taiyō Furusato, David Muñoz e tanti altri.
I numeri da capogiro prodotti durante la passata stagione, con 14 vittorie ottenute di cui ben sette consecutive nelle ultime sette gare, hanno permesso a David di chiudere la pratica iridata con larghissimo anticipo a Motegi. Alonso si è dimostrato insaziabile e i paragoni con l’altro grande talento della nuova generazione, ovvero Pedro Acosta, si sono sprecati.
Tuttavia, sul cammino di Alonso c’era ancora un grosso ostacolo prima di poter iniziare a sognare la MotoGP: la Moto2. A detta di molti piloti, tra cui l’attuale commentatore tecnico della categoria su Sky Sport Mattia Pasini, il passaggio dalla Moto3 alla classe di mezzo è, per molti versi, più difficile rispetto a quello dalla stessa Moto2 alla top class, per via delle importanti differenze in termini di peso, potenza e guida che le due moto hanno.
A conferma di ciò, molti piloti davvero competitivi con le 250cc quattro tempi si sono rivelati dei fiaschi nella serie monomotore, su tutti proprio Jaume Masiá, che aveva prevalso su Alonso nel 2023. La lista prosegue poi coi vari Ayumu Sasaki, Izan Guevara, Collin Veijer… e finisce per essere davvero lunga.
Lo stesso Alonso, identificato come il pilota perfetto in termini di fisionomia per la Moto3 ma decisamente meno per la Moto2, ha incontrato non poche difficoltà ad inizio anno. Complice anche una lussazione alla spalla destra rimediata in allenamento a Cartagena, il 2025 di David in Moto2 è partito col piede sbagliato, con un 21° posto in Thailandia ed un 20° in Argentina. Oltretutto, la differenza di prestazioni col suo nuovo compagno di squadra ed ex-rivale Holgado è stata spaventosamente a favore di Dani nei primi round, col #27 capace di raggiungere la top ten costantemente nelle prime quattro gare.
Nonostante questo, Alonso è sembrato sempre piuttosto calmo vedendo il suo atteggiamento ai box a favore di telecamera, nella consapevolezza che i risultati, una volta messi insieme tutti i pezzi, sarebbero arrivati. Difatti, così è stato: dall’arrivo in Europa, col GP di Spagna a Jerez, il #80 ha cominciato a mettere in mostra un livello di performance migliore, soprattutto in qualifica ma anche in gara.
In Andalusia il colombiano è finito a terra per una scivolata alla curva 13 dopo aver avuto un episodio proprio col compagno Holgado, mentre a Le Mans, complice la penalità rimediata dal Gran Premio prima per aver steso Izan Guevara, ha chiuso 11°. Il risultato importante, però, è arrivato a Silverstone, al termine di una gara non solo convincente, ma da vero numero uno.
Venerdì

Il weekend inglese di Alonso è cominciato sulla falsariga dei precedenti fine settimana europei, con un solido piazzamento nei primi dieci durante la FP1. Il campione Moto3 ha completato il venerdì mattina al settimo posto, anche se con un distacco piuttosto importante dall’apparentemente imprendibile Manuel González (1″ pieno).
Le cose si sono complicate un po’ al pomeriggio, durante la Practice decisiva per selezionare i quattordici partecipanti volti all’ingresso diretto in Q2. Alonso, tra i candidati per farcela serenamente, è scivolato in curva 3 danneggiando la propria Kalex ed il risultato è stato il non poter migliorare ulteriormente il proprio crono di riferimento. La Practice è stata chiusa al 18° posto.
Questo il commento di “El Dorado” al termine della sessione: “Mi sto divertendo molto su questo circuito con la Moto2. Le sensazioni di guida sono state molto buone. Abbiamo lavorato sugli aspetti che avevamo in sospeso, come l’accelerazione, e stiamo migliorando. La giornata è andata bene fino alla caduta nel turno pomeridiano: è stata una caduta molto stupida, ma il manubrio si è piegato in un modo che capita solo una volta su cento e non abbiamo avuto abbastanza tempo per tornare in pista nella parte finale del turno. Guardiamo agli aspetti positivi, domani cercheremo di entrare in Q2”.
Sabato

Nonostante l’intoppo della caduta patito il giorno prima, per Alonso il sabato è filato liscio come l’olio: il nono posto della FP2 (seppur a 1″3 dal solito González) ha confermato che la fiducia sulla moto non è stata intaccata dall’errore del giorno prima, mentre il superamento della Q1 è stato poco più che una formalità (a 0″1 da Arón Canet, altro nome grosso rimasto escluso dalla Q2).
In alcune situazioni, poter passare dalla Q1 alla Q2 può rivelarsi un vantaggio, specie in tracciati come Silverstone dove le condizioni della pista posso mutare parecchio da un orario all’altro. Alonso non ha sprecato questo punto a favore e, nella seconda sessione di qualifica, ha ottenuto il proprio miglior piazzamento al sabato in Moto2, con un quarto posto in apertura della seconda fila. David è anche sceso per la prima volta sotto il muro del 2:03, girando in 2:02.992; anche stavolta, però, il distacco dal poleman Canet è stato superiore al mezzo secondo.
Queste le parole Alonso al sabato: “Sono contento del risultato. Quando ottieni questi risultati con la fatica, ci si gode questi momenti maggiormente, anche se viverlo in prima persona non è facile. Non avevo iniziato il weekend come avrei voluto, ma mi sono detto ‘Oggi nessuno c’impedirà di avere una bella giornata. Indipendentemente da dove finiremo, svolgeremo un buon sabato’. Devo perfezionare alcuni dettagli, come la partenza: continueremo a lavorarci questo pomeriggio perché non è il mio forte, ma vogliamo perfezionarla ulteriormente per essere ben piazzati nei primi giri. Se partiamo da questa base, possiamo imparare dai piloti davanti a noi e perfezionare la nostra tecnica”.
Domenica

Il momento cruciale del weekend, la gara, è risultato essere ben più proficuo per Alonso di quanto ci si potesse aspettare, complici anche le condizioni con le quali si è corso. Il forte vento contrario rispetto all’Hangar Straight avrebbe permesso ai piloti magari meno dotati di ritmo di poter recuperare terreno sul rettilineo verso Stowe, grazie alla scia.
Il secondo elemento che ha cambiato il volto della corsa, rispetto alle previsioni, è stato il disastro di Manuel González: da dominatore incontrastato del fine settimana, “ManuGas” ha cannato clamorosamente la partenza dalla seconda casella ed è stato costretto a rimontare all’incirca dalla decima posizione. Il tentativo di attacco affrettato su Barry Baltus a Brooklands l’ha poi tolto di mezzo, eliminando anche l’incolpevole pilota belga.
Ciò, però, non toglie nulla alla gara di Alonso: partito abbastanza bene dalla seconda fila, il pilota Aspar si è subito messo nel gruppetto di testa formato da cinque piloti, nell’ordine lui, Canet, Diogo Moreira, Izan Guevara e Senna Agius. Questi ultimi due sono stati gli avversari più accaniti in pista di Alonso, il quale ha dovuto allargare i gomiti (anche letteralmente) per poter star loro davanti.
Dopo una serie di sorpassi e controsorpassi degna più della Moto3 che della Moto2, all’ultimo giro Alonso si è messo nella posizione perfetta per attaccare Canet alla Stowe. Il sorpasso è riuscito perfettamente ma Arón, in barba alla visione di classifica, ha tirato la staccata al colombiano all’ingresso della Vale, provocando il lungo di entrambi e permettendo a Senna Agius di sfilare, per ottenere così la sua prima vittoria in Moto2.
Nella volata a tre finale tra i due litiganti e Moreira è stato Diogo a spuntarla, mentre Alonso si è accontentato della terza posizione. Si tratta del suo primo podio in Moto2 ma, allo stesso tempo, di un magro premio di consolazione per la splendida gara realizzata, dal valore ancora più alto dato che si sta parlando di un rookie.
Ecco le sue parole al termine del weekend di Silverstone: “Oggi eravamo molto competitivi e ho anche pensato di vincere, ma non è stato possibile perché questi piloti hanno davvero tanta esperienza. Adattarsi alla Moto2 ha reso l’inizio di stagione difficile. Ci sono stati molti giorni frustranti, ma arrivare a Silverstone, dove ho vinto la mia prima gara in Moto3, e salire sul mio primo podio in Moto2… questo è sicuramente un posto molto speciale. Dedico questo a tutta la squadra perché mi hanno sempre supportato e, nella prima parte della stagione, hanno creduto in me quando io non ci stavo riuscendo. All’inizio è stato difficile, per me, accettare questo terzo posto perché vedevo la vittoria così vicina; ripensandoci, è incredibile. Pensando da dove eravamo partiti, aver gareggiato in questa gara con piloti più esperti è un’ottima cosa. Sono riuscito a partire bene, ho fatto tanta bagarre con altri piloti, il che mi ha fatto spendere molte energie nei primi giri, quindi ho dovuto dosare il mio ritmo. Oggi non mi sentivo bene fisicamente, ma alla fine è andato tutto bene: sono molto contento di essere di nuovo sul podio”.
RISULTATI SESSIONI
FP1 – 7° (2:03.604, +1″005)
PR – 18° (2:03.593, +1″482)
FP2 – 9° (2:06.535, +1″315)
Q1 – 2° (2:03.228, +0″197)
Q2 – 4° (2:02.992, +0″510)
Gara – 3° (+0″498)
Conclusioni

Il weekend di David Alonso a Silverstone è la dimostrazione di come, a dispetto delle difficoltà, il vero talento può emergere. E se ci fosse stato bisogno di un’ulteriore conferma del fatto che il #80 sia dotato di un qualcosa che in pochi hanno, tale conferma è arrivata domenica.
Il podio in Inghilterra è un risultato figlio sì delle condizioni avute in gara ed anche del colpo di fortuna dell’errore di González, ma è un risultato che, allo stesso tempo, sta stretto ai tifosi dell’ispano-colombiano, dato che a tre curve dalla fine Alonso era in lizza per la sua prima vittoria nella classe di mezzo. Purtroppo, l’entrata fuori misura (ed per certi versi scellerata) di Canet ha relegato David sul gradino più basso del podio.
Questo piazzamento, comunque, è la risposta perfetta verso coloro che già avevano scaricato Alonso, bollandolo come un “campione per caso”. E’ vero che molti piloti forti in Moto3 hanno faticato (o faticano tuttora) in Moto2, ma ciò non deve essere posto come regola generale; non vanno infatti dimenticati altri esempi che hanno invece convinto, su tutti Pedro Acosta ma anche lo stesso Moreira, giunto secondo ieri. Alonso, per il suo valore e per ciò che ha dimostrato, può tranquillamente far parte di questo secondo gruppo.
Già ad Aragona, tra due settimane, potrebbe giungere la conferma dei miglioramenti, anche se si tratta di un tracciato dove Alonso non ha mai vinto. Solo il tempo ci dirà se “El Doraso” sarà ancora un protagonista quest’anno, ma la sensazione è che questo sia solo l’inizio.
Fonte immagini: teamaspar.com
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