Moto2 | GP Giappone 2022, gara: Ogura trionfa in casa a Motegi

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Tempo di lettura: 7 minuti
di Francesco Gritti @franz_house_vg
25 Settembre 2022 - 09:00
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Ai Ogura vince il suo primo Gran Premio di casa dopo una gestione sopraffina e un allungo perfetto nel finale di gara. Secondo Fernandez, ancora leader di classifica. Terzo Lopez, in crescita costante.

Ogura festeggia una vittoria fondamentale per un popolo di piloti oramai lontani dalla loro epoca d’oro. Dietro quell’espressione impassibile, tipica del giapponese serio che rappresenta, Ai nasconde le emozioni che sembra non avere. Il pubblico del Sol Levante esulta per la prima vittoria di un pilota di casa dai tempi del leggendario Hiroshi Aoyama, datata 2006, ora team principal proprio del Team Asia, squadra dove corre proprio Ogura.

Il Moto2 World Championship torna nel tour orientale dopo due anni di pausa. Il round 16 è il primo dei 3 appuntamenti asiatici (con in mezzo quello australiano), che formano fondamentalmente la parte finale del campionato, che terminerà a Novembre con l’ultimo Gran Premio a Valencia.

Nonostante la doppia cancellazione per via della pandemia di Covid e i problemi dovuti al tifone che sta preoccupando il Giappone, il ritorno del circus al Mobility Resort Motegi (nome del circuito dal 1 marzo di quest’anno) è vicino alle fasi finali. Il tracciato, commissionato da Honda, è stato aperto nel 1997 e da allora mai modificato, anche se bisogna ricordare l’immensa ristrutturazione avvenuta nel 2011 dopo il grave terremoto che ha colpito la zona.

Nei suoi 4,801 km, L’ex Twin Ring (nome precedente) si compone di 13 curve, 8 a destra e 5 a sinistra. In un giro, in senso orario, si incontrano molti tratti veloci, misti però a ostacoli tecnici negli ultimi settori, in grado di far commettere facili errori ai piloti con poca esperienza nei 22 giri previsti. Oltre al layout molto particolare, possiede un altro lato curioso: è l’unico tracciato fra quelli presenti con un ovale, anche se è teoricamente inagibile.

Il Gran Premio del Giappone, appuntamento stabile dal 1987 nel calendario del motomondiale (non contando le ultime due edizioni, dove era effettivamente presente, salvo essere cancellato a stagione in corso), si tiene stabilmente a Motegi fin dal 2004, anche se è dal 1999 che la massima categoria motociclistica corre sul circuito della prefettura di Tochigi. Difatti, dal 2000 al 2003 il tracciato ha ospitato il Gran Premio del Pacifico, seconda gara giapponese da affiancare a quella di Suzuka.

C’è solo un cambiamento in griglia rispetto all’ultimo appuntamento ad Aragon, ossia la presenza ai blocchi di partenza di Sam Lowes. L’inglese, ripresosi dall’infortunio patito a Silverstone, torna in sella alla sua Kalex del team Marc VDS. Negli scorsi 3 appuntamenti l’ha sostituito Senna Agius, che non ha ottenuto punti.

La gara

Alla partenza non si schierano Gonzalez e Lowes. Per lo spagnolo di VR46 Master Camp è fatale un incidente nelle FP2, che gli ha impedito anche di prendere parte alle qualifiche, mentre per l’inglese è l’infortunio alla spalla, ancora dolorante, che lo ha tenuto per oltre un mese lontano dalle corse, misto a un incidente in qualifica, il motivo della fine anticipata del weekend.

Canet e Aldeguer partono fortissimo dalla prima fila, tanto da rifilare quasi un secondo a Chantra, terzo alla fine del primo settore. Al termine del primo giro stupiscono le rimonte di Ogura, da tredicesimo a quinto, e di Lopez, da dodicesimo a settimo. Chi invece parte molto male è Dixon, ottavo dopo una partenza dalla prima fila.

Ogura supera Arbolino in curva 11 del giro 2, mettendosi dietro al compagno Chantra, distante dal duo di testa, che presto si smonta. Già al giro 3, durante le lotte per il gradino più basso del podio, cade Aldeguer. Il diciassettenne di Boscoscuro scivola in curva 5, terminando nella ghiaia, nonostante provi a ripartire, la moto è spenta, lasciando il pilota in lacrime.

Anche Canet ha la stessa sorte. Al giro 5, lo spagnolo perde l’anteriore della sua Kalex in curva 9. La moto numero 40 rimane accesa, permettendo al ventitreenne di Cobrera la possibilità di tornare in gara. La caduta ha, però, del clamoroso, dato che il pilota Pons si trovava in testa, distanziato dal nuovo leader Chantra.

Il compagno del primo pilota caduto, Alonso Lopez, si lancia verso il trenino di testa, superando Arbolino e Ogura. Lo spagnolo è talmente in forma da far segnare il giro veloce al termine della quarta tornata. Dietro, anche Fernandez e Dixon sono più veloci del duo Team Asia.

Appena dopo la scivolata di Zaccone al giro 7, Lopez prende la testa della corsa, attaccando senza difficoltà Chantra, che verrà superato nell’arco di un paio di tornate anche da Ogura e Arbolino. Le difficoltà del thailandese nel mezzo della gara potrebbero essere a causa della sua decisione di partire su gomma dura al posteriore.

Nonostante i ritiri di Vietti e Corsi, la situazione nelle retrovie non cambia molto. Si infiamma invece la lotta al vertice. Al giro 10 Fernandez (seguito a ruota da Dixon) supera Chantra, riportandosi virtualmente in testa al campionato piloti, ma non solo. In un paio di giri il castigliano riesce a superare anche Arbolino. Il milanese di Marc VDS perderà la posizione anche su Dixon all’ultima curva del giro 12, dopo un errore di traiettoria in entrata.

Cambia il vento al giro 13. Lopez sembra aver usato tutto il potenziale della moto e Ogura si fa minaccioso. Il curva 5 il nipponico attacca, ma lo spagnolo si riprende la posizione ideale con un sorpasso in curva 7. La staccata maestosa del giapponese in curva 11 non lascia alcun tipo di dubbi: il pilota di casa è il nuovo leader, non solo della corsa ma, almeno virtualmente, anche del mondiale.

Il giapponese del Team Asia aumenta il ritmo, facendo segnare il giro veloce. Lopez affonda fino a ricevere la visita del compatriota Fernandez al giro 16. Nonostante le difese estreme della Boscoscuro, c’è ben poco da fare: il pilota Ajo passa secondo, scambiandosi per l’ennesima volta la testa virtuale del campionato.

Durante il duello madrileno lasciano la gara Canet, per una scivolata in curva 1, seconda caduta di giornata, e Antonelli, per lo stesso motivo in curva 5. Entrambi si trovavano ampiamente fuori dalla zona punti, quindi nessun cambiamento sostanziale in classifica.

Lopez si stacca rapidamente, mentre i due contendenti al titolo restano a distanza definita, lottando per il giro veloce, alla fine preso dallo spagnolo di KTM Ajo. Gli unici fatti degni di nota nel finale di gara sono le cadute di Navarro e Alcoba negli ultimi due giri.

Ai Ogura vince il Gran Premio del Giappone, davanti ad Augusto Fernandez e Alonso Lopez. Dixon, quarto, nonostante abbia raggiunto la Boscoscuro, separandosi da Chantra e Arbolino, arrivati dietro di lui al traguardo, non è riuscito ad attaccarla, lasciando allo spagnolo il terzo podio stagionale. Dal settimo posto in poi passano sotto la bandiera scacchi Acosta, Arenas, Bendsneyder, Salac, Beaubier, Roberts, Schrotter, Baltus e Dalla Porta, che chiude la zona punti. Hada, l’altro pilota di casa, termina diciassettesimo.

Per il pilota di Tokyo si tratta della terza vittoria e del settimo podio stagionale, ma non sono solo i numeri a rendere importante questo successo, quanto più l’emozione, celata dietro la faccia impassibile del ventunenne. Dopo 16 anni un giapponese torna a trionfare nella pista di casa: l’ultimo è stato Hiroshi Aoyama, a bordo della KTM in 250cc nel 2006. Ora come ora, anche se ritirato, Hiroshi ha vinto un’altra volta, visto che è il team principal del Team Asia, squadra proprio di Ai Ogura.

I risultati

I risultati del Gran Premio del Giappone di Moto2.

La classifica

Nonostante abbia perso 5 punti, Augusto Fernandez lascia il Giappone in vantaggio nel campionato piloti, ma solo di 2 lunghezze su Ai Ogura. Con 4 gare dal termine, sono solo 6 i piloti che possono matematicamente aspirare al titolo, ma le possibilità sembrano essere tutte a favore dei due elencati sopra.

Nonostante il Team Asia sia il migliore di giornata, con 36 punti guadagnati contro i 29 di Ajo, la squadra finlandese si trova ancora in vetta alla classifica riservata alle squadre, anche se solo di 14 punti. Anche qui i contendenti matematici si eliminano con gran velocità. Visti i risultati di Motegi, solo 5 team possono ancora competere matematicamente per il titolo, anche se la lotta riguarda quasi certamente solo Red Bull KTM Ajo e Idemitsu Honda Team Asia.

Prossimi appuntamenti

La classe regina sarà l’ultima a scendere in pista quest’oggi. Alle 8.00 (15.00 locali) partirà la gara di MotoGP, unica a seguire l’appuntamento di Moto2 sopra descritto.

Il Motomondiale, finito l’appuntamento nipponico, farà in fretta le valigie per trasferirsi in Thailandia, al Chang International Circuit, dove il 2 ottobre, settimana prossima, si ritornerà in pista per il round 17 di campionato. Assieme alle gare di MotoGP, Moto2 e Moto3, si terrà anche il round 4 di Asia Talent Cup, serie di supporto marchiata Honda dei campionati sopracitati in terra asiatica.

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